Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

martedì 30 dicembre 2014

Le lenticchie, un cibo portafortuna.

Lo so, siete ancora sazi dagli stravizi natalizi.
Però non c'è fine anno che non si accompagni con le lenticchie, che sono simbolo di prosperità economica, buona fortuna e soldi.
E' una leggenda molto antica quelle delle lenticchie che portano soldi, di lenticchie si parla già nella Bibbia, ma pare certo che derivi dalla forma a soldino di questo legume, dal fatto che si conservino per lungo tempo e che siano, pur nella loro semplicità, un piatto ricco.
Si narra anche che, molti secoli fa, un contadino molto buono e molto povero, pregò il cielo intensamente, affinchè aiutasse lui e la sua famiglia a sopravvivere a un inverno particolarmente freddo. Il raccolto era andato male, il contadino aveva solo un sacchettino di lenticchie e non sarebbe sopravvissuto. Il giorno dopo, al posto del sacchetto di lenticchie, trovò un gran sacco di monete d'oro e visse in pace e nel benessere per tutta la vita.
Ecco.
Figuriamoci se possiamo fare a meno delle lenticchie a fine anno, di questi tempi poi.
Di ricette per preparare le lenticchie o a base di lenticchie ce ne sono un'infinità (googleare per credere), quella che vi lascio oggi è semplicissima, ma con un gusto che sorprenderà tutti.

Lenticchie alla mela verde, con curry.

Ingredienti:
Lenticchie piccole, secche
Cipolla dorata
1 mela verde (granny Smith), 2 mele, se preparate tante lenticchie
1 gambo di sedano
Cumino
Alloro
Curry

Preparazione:
sciacquare le lenticchie e cuocerle in acqua salata con una fogliolina di alloro, per circa 25 minuti.
In un'altra pentola, far rosolare la cipolla, aggiungere il gambo di sedano a fettine sottili, quindi la mela verde a dadini e qualche seme di cumino (il cumino rende le lenticchie e i legumi in generale più digeribili e soprattutto riduce la sensazione di gonfiore).
Prima che la mela si sfaldi (attenzione, cuoce in fretta) aggiungere le lenticchie, magari aggiungere un mescolo di brodo vegetale e fa cuocere per 10 minuti.
A fine cottura aggiungere il curry, mescolare bene e

AUGURIIIIIIIII, FELICE E ABBONDANTE ANNO NUOVOOOOOOOOO!!!!

lunedì 22 dicembre 2014

AUGURI, BUON NATALE.

"Mamma, sei la migliore" e un abbraccio grande così che mi ha lasciata inginocchiata e commossa.

Solo perchè gli ho scaldato il pigiamino sul termosifone prima di infilarlo.




Ecco, con una frase così vi lascio alle feste, 
agli alberi di Natale, 
alle cose buone da mangiare, 
alle cose buone da pensare, 
fare, 
immaginare, 
sentire, dentro e anche più profondamente, 
a un mondo che spero buono almeno per un giorno o per il tempo di un pranzo tutti insieme.

Auguri di cuore.
Con Amore.
La Wising, Cig e GF.

mercoledì 17 dicembre 2014

Seitan e topinambur (non è una formula magica, ma quasi).

topinambur, un piccolo tesoro in cucina ;) 
Mentre mi arrovello su cosa preparare per la vigilia di Natale, vi lascio una ricetta vegan velocissima, ma molto buona.
Ho assaggiato questa pasta per caso, in un bar dove entrando ho pensato "Uff non troverò niente e mi devo accontentare di un tea".
Invece avevano in menù ben due primi vegan, cosa rara e che mi ha fatto proprio piacere.
C'erano le orecchiette con le cime di rapa (vegan, quindi senza acciuga) a confermare come sia semplice preparare un piatto vegan attingendo da ricette classiche.
E poi c'erano queste

Linguine con seitan e topinambur.

Ingredienti x 4 persone:

Seitan (70gr circa)
Topinambur (almeno 2 grandi)
Olio Evo
Peperoncino
Prezzemolo
Aglio, se piace
Linguine, meglio se integrali o di kamut.

Preparazione:

affettate sottilmente (ma proprio molto sottilmente) il seitan e i topinambur. Scaldate olio evo in una padella, aggiungendo prezzemolo (senza esagerare, non deve coprire i sapori) e un pizzico di peperoncino. Fate saltare brevemente nell'olio caldo il seitan e i topinambur.
Nel frattempo cuocete le linguine, scolate al dente e fate saltare nella padella con gli altri ingredienti per un paio di minuti. Guarnire un un ciuffo di prezzemolo fresco e servire.
E' un piatto bello da vedere, i sapori sono perfetti insieme, davvero una buona sorpresa e di una semplicità incredibile.
Si accompagna bene con una birra blanche.

martedì 16 dicembre 2014

Gesù aveva i razzi?

E niente, ormai sono nel caos prenatalizio.
Caos lavorativo, perchè il mondo finisce il 24 dicembre e bisogna fare tutto adesso, subito, senza possibilità di rimandare a gennaio, cioè tra 15 giorni.
Caos regali, che ancora non ho affrontato la folla, la confusione nei negozi e il rutilante mondo dello shopping natalizio, che tanto detesto.
Caos Cigolino, che ogni giorno cambia idea sui desideri natalizi, che è convinto che Natale sia tutti i giorni e quindi non si spiega perchè la mattina non trovi nulla sotto l'albero.
Caos emotivo mio, che arrivo alla fine dell'anno e mi incanalo nelle considerazioni e quasi mai ne esco vincente. Che poi chi me lo fa fare di fare un bilancio dell'anno, ogni anno, lo devo ancora capire.
Caos culinario, che non ho ancora pensato a niente per la cena del 24.
Io quasi mi arrendo.
Alzo le mani, le incrocio dietro la nuca e mi consegno al mondo.
O mi consegno al divano, mi metto lì e aspetto che passi. Natale e le sue follie, che invece di essere tutti amorevoli, buoni e pieni di buoni sentimenti e propositi, siamo isterici ed esausti.
Vabbè.
Sto anche cercando di spiegare cos'è Natale e Cig, cosa che sembra banale, ma invece richiede una certa fantasia e impegno.
Non siamo religiosi, nonostante ciò voglio evitare di dargli una versione dei fatti troppo oggettiva e priva di magia.
Mi piacerebbe raccontare una storia che gli resti impressa, così poi mi chiede di raccontargliela ancora e potrebbe diventare un nuovo piccolo classico della buonanotte natalizia.
Ci ho provato qualche sera fa, ma la mia favola di Gesù Bambino era sfornita di supereroi, per cui l'interesse è scemato in un tempo brevissimo.
Ho allora immaginato Gesù come supereroe, ma alla domanda "Aveva i razzi? Tirava pugni?" ho avuto un ritorno di ortodossia e non me la sono sentita di proseguire per quella china, mi vedevo già al rogo come le streghe. Certo il tutto, potenzialmente, poteva prendere una piega davvero interessante, in effetti, ma ho immaginato Cig tra qualche anno, magari nell'ora di religione a scuola, sostenere sicuro che Gesù aveva i razzi e bazzicava gli Avengers e no, non ho potuto.
Allora ho ripescato alcune statuine del presepe e per stasera ho un piano: faremo il pic nic in soggiorno (cioè, mangiamo per terra, distesi sopra il plaid, cosa scomodissima, ma che Cig adora) e inscenerò la natività.
Punto sull'effetto scenico e su superpoteri che solo Gesù ha e che mai più nessun supereroe ha avuto più.
Insomma, la butto in commedia, tanto per dare le nozioni base. GF è via per lavoro, per cui non ci sarà la sessione serale di combattimento padre-figlio, forse posso contare su una ventina di minuti di attenzione. Vi farò sapere com'è andata :)

Come raccontate il Natale ai vostri bimbi?


mercoledì 10 dicembre 2014

Seminare ricordi belli.

Credo diventerà tradizione: il viaggio annuale padre-figlio a trovare la nonna.
Un viaggio che viene deciso senza largo anticipo o grande pianificazione e che si traduce in preparazione di piccoli bagagli, un sacco di risate, la scelta meticolosa dei giochi da portare, una maglia pesante che magari fa freddo e una a maniche corte che se fa bello si va al mare.
Poi partono. Questa volta in treno, che sai Cig che dentro c'è un letto tutto per te, e li ho portati in stazione, non c'era parcheggio e li ho salutati così appena fuori dall'auto.
"Ciao mamma noi andiamo dalla nonna" un sacco di baci
"Fai il bravo e ubbidisci a papà" mentre tiro su minuscoli baveri e strapazzo guanciotte di baci
"Sì sì"
E poi si avviano e Cig continua a girarsi e mandarmi baci e fare ciao ciao con la manina.
5 giorni 5 da sola.
E' bello. Lo dico infischiandome di sembrare madre snaturata.
E' bello perchè so che stanno benissimo loro due insieme, che si stanno costruendo ricordi belli, che tra qualche anno tireranno fuori in frasi tipo "Quando avevi 3 anni abbiamo dormito in treno, avevi uno zainetto di spiederman con i tuoi robot preferiti e il coniglietto della nanna" a cui magari risponderà con un "ma figurati se a 3 anni avevo ancora il coniglietto della nanna" e cose così e saranno cose tutte loro.
E' bello perchè abbiamo telefonate di baci e maaammaaaa, come se non mi sentisse da settimane.
E' bello perchè 5 giorni da sola a me ritemprano.
Silenzio.
Ordine.
Orari miei.
Nessuna corsa.
Come in un tempo remoto, che non ricordo più.
Così succede che: lavoro molto, mangio come e quando capita (ma sempre (s)vegan), leggo fino a ore improbabili, mi ricordo perfino dove avevo messo quella cosa che cercavo da mesi. Ritorno in me, mi ricompongo. Non che di solito sia folle ed eccentrica eh, ma ci siamo capiti.
Non ho malinconie, non sto in pensiero (a parte il viaggio in treno, ma è un fatto personale tra me e il treno), sono felice di saperli bene insieme, non ho neppure gelosie mammesche.
Dai, sarò mica l'unica, vero?

giovedì 4 dicembre 2014

Giovedì gnocchi.

Uno dei miei piatti preferiti, da sempre, sono gli gnocchi di patate.
E gli gnocchi di patate sono vegan, se fatti con la ricetta di mia nonna, ovvero la versione più buona che abbia mai conosciuto.
E' una ricetta semplice, di quelle di una volta, l'unica cosa difficile è avere il tempo a disposizione, ma vabbè, in un qualche pomeriggio piovoso e di week end ci si può provare.
E' una ricetta tramandata, quindi è un tutto ad occhio e quanto basta, non cercate proporzioni scientifiche, non le troverete.

Gnocchi di patate (ricetta della nonna):

1kg di patate rosse (la qualità delle patate è importante)
farina quanto basta
sale
un pizzico di bicarbonato

Preparazione:

Bollire le patate, finchè saranno ben cotte e morbide; sbucciarle (è più facile se prima le passate sotto l'acqua fredda); quindi passatele allo schiaccia patate (o anche schiacciatele con un cucchiaio) fino ad ottenere un purè denso.
Aggiustate di sale; aggiungete un pizzico di bicarbonato e impastate con un po' di farina. La farina serve a tenere insieme l'impasto, non deve essere troppa, ma abbastanza per fare da collante.
Formate un panetto simile a quello della pizza.
Staccatene un pezzo e rollatelo sulla spianatoia, ottenendo un serpentello di impasto del diametro di circa 1 cm. Tagliate il rotolo in gnocchi della grandezza desiderata, passate lo gnocco sui rebbi della forchetta per ottenere il tipico effetto rigato. Continuate così fino a terminare l'impasto.

Per la cottura:
Portare a ebollizione l'acqua (come per la pasta), salare e immergere gli gnocchi. Non tutti insieme, si appiccicano, una porzione per volta. Quando vengono a galla sono pronti :)

Sono buonissimi con un sugo semplice di pomodoro e basilico, per esempio, o con un ragù di verdure di stagione. Per i non vegani consiglio di condirli con formaggio gorgonzola ;)

Perchè li compro di rado: di gnocchi già pronti se ne trovano tantissimi al supermercato, ma quasi tutti contengono uovo (quindi non sono vegan); inoltre la maggior parte sono fatti con la fecola di patate, meno sana delle patate vere.

Abbinateli a una bonarda vivace o ad altro vino rosso mosso :)



martedì 2 dicembre 2014

Ma chi ha ucciso l'uomo ragno?

Ve lo ricordate vero il tormentone degli 883 "hanno ucciso l'uomo ragno"?
Ecco, ieri proprio quella canzoncina lì ha gettato Cig nello sconforto.
"Ma chi l'ha ucciso, mamma?" preoccupatissimo.
"Ma no, è uno scherzo Cig, nessuno può uccidere l'uomo ragno"
"Dice proprio UC-CI-SO - e intanto più che ascoltare il testo guardava un video su youtube, in cui scorrevano immagini di spiderman e gangster - Ecco, guarda! E' stato questo signore con la pistola. Brutto!" poi ha spento youtube ed è rimasto silenzioso per un bel po', come avesse considerazioni da fare o stesse valutando l'impatto sociale che la morte dell'uomo ragno comportava.
E' che aveva la febbre Cig, ieri sera. Una fiammata proprio.
Ce l'ha detto lui, che ha grande consapevolezza di ciò che accade nel suo corpo.
"Ho la febbre"
"Ma no dai"
"Termometro"
38°.
La sconsiderata sono io che non me ne accorgo, meno male che lui sa e che GF ha mani più sensibili delle mie e me l'aveva detto che era caldo.
Cig con la febbre diventa improvvisamente grande, sa spiegare con parole più chiare.
"Cig, bisogna mettere la supposta"
"No"
"Allora bevi le gocce?"
"No no"
"Supposta"
"Va bene, ma stai molto attenta al mio sederino"

Ecco.

lunedì 24 novembre 2014

L'indirizzo di Babbo Natale?

Avanti sù, infierite pure: quanti calendari dell'avvento avete già preparato?
Perchè questo è il periodo e non c'è mamma, on or out of the blog, che non stia preparando qualcosa di meraviglioso.
Si ricicla, si creano finestre, si infilano caramelle e cioccolatini, si crea l'attesa, si raccontano storie, si seguono comete, si svelano segreti, si ripercorrono tradizioni. Tutto e solo con un calendario dell'avvento.
Ansia. Un pochino almeno, perchè, lo dico spesso, io non so fare.
Ma neanche mi viene voglia di fare, ma neppure proprio mi si apre una sola finestrella d'avvento e di meraviglioso fai da te.
Uff, dai, avanti, condividete pure qui il vostro bricocalendario, che lo so che tante mamme saranno contente di trovare ispirazione.
Io vorrei trovare solo respirazione in questo periodo, che mi sembra così di corsa da non respirare.
Aprite anche a me una finestrella, una a caso, così respiro meglio.
Vabbè, Cig è piccolo ancora non mi chiede un calendario.
Aspetta, questo sì, che arrivi il momento di fare l'albero e ancora di più il momento in cui scriveremo la letterina a Babbo Natale.

"Mamma, io però non sono capace di scrivere" me l'ha detto ieri sera, nascondendosi un po' sotto le coperte.
"Non ti preoccupare, scriviamo papà e io: tu dici cosa e noi scriviamo"
"Aaaa, allora va bene" e mi ha abbracciata, come a dire che sì gli avevo appena risolto un gran problema. Bacio della buonanotte e ciao a domani.

Mi richiama dopo poco.
"Voglio papà"
"Papà non può adesso, vuoi dire a me?"
"Cosa fa papà?"
"Sta aggiustando una cosa"
"Non è vero"
"Come no?"
"Sta scrivendo a Babbo Natale senza di me"
Capite l'importanza della lettera?

Ho pensato allora che andrò a comprare un bel foglio di carta da lettere (li fanno ancora?) e una penna speciale, magari rossa e che una sera prima della nanna ci siederemo tutti insieme: Cig a dettare, io a tradurre, GF a scrivere.
Voi per caso avete l'indirizzo di Babbo Natale?


mercoledì 19 novembre 2014

Ciao è poco :)

Finalmente oggi Cig è tornato all'asilo.
Era emozionato, quasi fosse il primo giorno, ma dopo 10 giorni di assenza non vedeva l'ora di tornare dai suoi amici e dalle sue maestre.
Ha fatto la strada saltellando, parlando senza fermarsi un momento, lanciandomi baci di tanto in tanto, per sottolineare quanto felice fosse.
Ecco. Abbiamo archiviato la prima malattia, la varicella.
Che di per sè è stata abbastanza leggera.
Solo che poi, domenica sera, gli è venuto un gran febbrone, ma alto proprio. Una sola notte, poi più niente. Una notte in cui ci siamo preoccupati molto e poi Cig e GF sono stati fino alle 3 a guardare i cartoni animati, che sì sa che quelle dei supereroi hanno poteri terapeutici che neanche la tachipirina.
Stamattina andando verso la scuola consideravo due cose:
Cig è un bambino indipendente e sereno;
è coraggioso proprio come il nostro nuovo eroe Bollicino;
mi chiede ancora, ogni giorno, se gli ho portato un regalo, ma ormai è quasi un modo per salutarsi.
Cioè, invece di dirci "Ehi ciao tesoro come stai? è stata bella la tua giornata?"
noi ci salutiamo così:

"Ciaoooo tesoro"
"Maaaammaaaaaa, mi hai portato un regalo?"
"No"
"Vabbè, a Natale"
e poi ci abbracciamo, ci diamo la mano e torniamo a casa, chiacchierando per lo più di draghi sputafuoco e di cosa mangeremo per cena.

E voi, che modi avete per salutarvi?

giovedì 13 novembre 2014

Minestrina buonissima

E' perchè sto invecchiando, altrimenti non si spiega come ultimamente mi venga in mente di preparare la pasta in brodo, la sera.
La minestrina.
Da bambina mi suonava molto più come una minaccia che come qualcosa di commestibile.
Adesso invece il brodo caldo, la pasta piccolina ... è quasi una coccola.
Però c'è modo e modo di preparare la minestrina e soprattutto con pochi tocchi può diventare un piatto della salute.
Ecco la ricetta di oggi, dunque.

Minestrina buonissima.

Ingredienti:
1 zucchina
1 dato vegetale bio (se avete tempo preparate un brodo vegetale con le vostre verdure preferite, io di tempo non ne ho mai molto, ahimè)
1/2 lt d'acqua
pastina a piacere
Curcuma
Cumino
Zenzero
Olio evo

Preparazione:
gratuggiate la zucchina finemente, conditela con un filo d'olio e un pizzico abbondante di curcuma, cumino e zenzero.
Portate a ebollizione l'acqua con il dato (o il brodo che avrete preparato), unite la zucchina. mescolate bene. Riportate a ebollizione e aggiungete la pastina e lasciate andare fino a cottura pasta. Pronta! Saporita, colorata dalle spezie, molto piacevole.
La curcuma è anti-ossidante, anti un sacco di cose e aiuta stomaco e intestino a lavorare bene.
Il cumino stimola le difese immunitarie.
Lo zenzero, tra le altre moltissime cose, accellera la guarigione dalle malattie da raffredamento, come influenza e raffreddore, che in questa stagione, vero?
La zucchina è ricca di potassio, vitamina C -E e acido Folico, le vengono riconosciute, tra le altre, proprietà rilassanti.

Vero che è vermanete una minestrina buonissima? :) 

lunedì 10 novembre 2014

#Bollicino vs Varicella.

I nostri coinquilini Avengers, manca solo Bollicino.
E alla fine varicella fu.
L'epidemia serpeggia tra le aule della scuola materna, non era ragionevole pensare di passare indenni.
Il pediatra ha detto che è meglio così, sono tutti anticorpi.
Cig è tranquillo, paziente, senza febbre e quindi abbastanza vispo per giocare come di solito.
E' anche bravo, si gratta poco e quando proprio non ce la fa più viene a chiedere di mettere la crema che fa passare tutto.
Certo, è stato un fine settimana lungo per tutti.
Senza uscire.
Vuol dire inventare giochi indoor a rotazione, in modo che la noia non abbia il sopravvento e con la noia l'insofferenza.
Abbiamo scoperto il lego e ormai abbiamo una cittadina con diversi abitanti, qualche astronave e un boschetto di canne di bambù.
Poi ci sono stati dei gran film, i documentari su animali terrificanti e molti disegni.
Papà ha  riparato una macchina telecomandata che adesso sfreccia di nuovo velocissima, mettendo a repentaglio l'incolumità delle porte, ma la faccia felice di Cig era da vedere.
Infine, fortunatamente, noi dividiamo casa con tutta la squadra degli Avengers, che a loro volta ospitano diversi robot dai superpoteri, quindi è un attimo che si scatenino battaglie epiche alla conquista del tappeto, piuttosto che una transmigrazione di massa sul pianeta tavolo.
Tutti, in ogni caso, sono impegnati a sconfiggere Varicella.
E se ancora non lo sapete è arrivato un nuovo Avenger: Bollincino.

Bollincino è un supereroe, un bambino coraggioso, con il superpotere di far sparire le bolle o di lanciarle contro i nemici. La sua nemica giurata è Varicella, antipatica strega che vuole per sè tutte le bollicine dell'universo. Fortunatamente Bollicino può contare sugli altri supereroi e a breve Varicella verrà sconfitta e non tornerà mai più. 

La favola cambia di sera in sera, a seconda delle richieste di Cig.
In realtà in tutte le storie lui vuole almeno un drago sputafuoco, un ironman dal colore variabile (a volte è nero, altre d'oro e via così) e in qualche modo deve esserci anche il passaggio di Hulk. O dell'uomoragno.
Le trame diventano complicatissime, anche perchè a metà storia interviene lui che vuole aggiungere un elemento pescato a caso tra i pensieri del momento.
Può quindi capitare che Bollincino debba salvare Hulk che ha mal di piancia per aver mangiato troppe caramelle e deve farlo nonostante Varicella invii il più grande prurito di tutti i tempi.
Capite la difficoltà narrativa del tutto?

Quindi ho bisogno del vostro aiuto: scrivete nei commenti a questo post una fiaba breve breve con protagonista Bollicino vs Varicella? Le raccolgo tutte e ne facciamo un kit di pronto intervento fiabe per bimbi con malattie a bolle (mica solo varicella) :)
Se poi sapete disegnare e volete dare una forma a Bollincino, eterna gratitudine nonchè stima.

:) :)



mercoledì 5 novembre 2014

Aspettando Varicella.

Siamo in fremente attesa della varicella.
Cioè, non è proprio un comitato di benvenuto quello che stiamo organizzando, ma la classe di Cig è stata decimata, per cui, per praticità, ci siamo messi nell'ordine di idee che potrebbe capitare.
Perchè non potete pretendere che io mi ricordi se Cig ha fatto o meno il vaccino, quindi meglio prepararsi, vedi mai.
A Cig ho già spiegato che potrebbero venirgli dei puntini rossi, un po' fastidiosi, ma che poi passano in fretta e chissà come è buffo un bambino a puntini. Lui ride, si guarda mani e gambe e poi non ci pensa più.
Io la varicella l'ho avuta in anni recenti ed è stata una vera sofferenza. A parte la quantità di bolle, indomite e invadenti, ho avuto la febbre altissima e dolori alle ossa come se non dovessi alzarmi mai più dal letto. Ho passato giorni a pensare, me lo ricordo bene, a come potesse sopravvivere un bambino a una cosa così violenta.
Fortunatamente nei bambini la forma è meno molesta, di solito si risolve in una settimana/dieci giorni e non lascia ricordi terrorizzanti come quelli che ho io.
Ho fatto un breve memorandum varicelloso, che condivido con voi, tanto per ricordarsi cos'è, come si presenta e cosa fare, a grandi linee, quando arriva.

1) La varicella è molto contagiosa: tra fratelli il contagio avviene nel 90% dei casi, a scuola nel 35% (dai che magari la scampiamo). Una volta fatta non ci si pensa più e sarà possibile andare a trovare tutti gli amici varicellati che si susseguiranno negli anni a venire.
Al massimo, da adulti, la varicella tornerà fuori sottoforma di herpes labiale, che sono della stessa famiglia, tanto per ricordarci che lei sa chi siamo e dove abitiamo.

2) Il periodo di incubazione è tra i 10 e i 21 giorni, solitamente comunque 15 giorni dal contagio alla comparsa delle vescicole (cioè, nel nostro caso, se arriva sarà nel week-end, ecco).

3) I sintomi che precedono le macchioline rosse sono febbre moderata, stanchezza, malessere generale e mal di pancia. Ovvero tutte le cose che ogni bimbo millanta di avere dopo una lunga ed estenuante giornata di scuola, gioco, merenda e tv, pur di avere il divano tutto per sè.

4) I puntini rossi a cui stiamo già dando la caccia, appaiono prima sulla testa e il viso, poi il tronco e quindi si diffondono a tutto il corpo. Più che puntini, sembrano brufoletti e si chiamano maculo-papule.

5) Nel giro di 3 giorni le maculocose si seccano e diventano crosticine. La varicella però va a ondate, per cui mentre si seccano le prime macchioline, ne appaiono di nuove.

6) Il bambino è infettivo finchè ci sono maculopapule, quando sono tutte crosticine la fase infettiva è terminata, si può uscire e tornare a frequentare il resto del mondo.

7) Tra inizio, ondate e croste il tutto dura circa una settimana. Aiuto.

8) Non c'è cura specifica per la varicella. Paracetamolo per abbassare la febbre e talco mentolato per alleviare il prurito. NO ASPIRINA, che pare possa dare complicazioni.

9) La varicella può lasciare cicatrici permanenti solo se il bimbo si gratta molto e così facendo infetta le macule. E' quindi consigliabile alleviare il prurito con prodotti emollienti idratanti, talco mentolato e se proprio proprio con antistaminici (indicati dal pediatra, eh).

10) Non è prevista riabilitazione per i genitori che hanno prestato assistenza al pargolo.



venerdì 31 ottobre 2014

"letto o tetto?" Halloween a 3 anni.

La Zucca da colorare :) 
Premessa: Halloween non mi affascina, è proprio una ricorrenza che non sono riuscita a fare mia.
Perdonerete quindi la mancanza di ricette di biscotti a forma di scheletro, di come svuotare una zucca o suggerimenti su come truccare i bambini da baby-vampiro.
Però, nel nostro piccolo festeggeremo, anzi Cig starà festeggiando più o meno adesso, che c'erano piani ben precisi per questo pomeriggio.
Ieri sera mi ha istruita sul da farsi.
"Mamma domani mi dai la maschera di spiderman, che è Halloween, ok?" che detto così sembra già parli come un avvocato di Law&Order, mentre la trasposizione letterale del tutto suona più o meno così:
"Mamma, è aulin, porto asilo macchera perriman, ok?" ma si sa che cuore di mamma capisce tutto al volo e traduce per voi.
Stamattina me ne sono ricordata io della maschera e Cig mi ha guardato quasi sorpreso, quasi avesse già imparato che mamma smemorata sono, mi ha fatto un sorrisone "Grazieeee" ha detto e mi ha stampato un bacio di yogurt sulla vestaglia.
Così siamo usciti, di corsa come sempre, lui con la maschera che non toglierà più fino a sera, e via di corsa verso l'asilo, driblando bambini delle elementari con occhiaie nere, sangue colante e cappelli da strega. Bah. Sembrava Vampires Road stamattina, non la nostra solita via tranquilla, con i suoi alberi ormai spogli e sempre gli stessi cagnolini che portano a spasso padroni in tuta.
Cig felice nel suo cappuccio ragnesco, a lanciare ragnatele immaginarie.
Chissà poi cosa sanno i bambini di Halloween, considerando che anche noi non è che siamo preparatissimi. Ma tant'è, non servono poi chissà quali informazioni per avere un giorno diverso dagli altri e giocare con maschere che a Carnevale non usiamo.
Comunque sia, è adesso che Cig starà suonando ai campanelli del palazzo, mascotte e scorta delle sue cugine più grandi e chiederanno insieme "dolcetto o scherzetto?" che detto da lui, sempre per trasposizione letterale suona più come un "letto o tetto?" e chissà se qualcuno risponde tetto cosa può succedere, sul letto sono serena che a quest'ora risponde senz'altro "Non è ancora ora di nanna, daiiii"
Mangerà un sacco di caramelle, lo so. Anche quelle che non gli piacciono, per darsi un tono, al massimo poi le sputa in mano a SantOfelia e le ritrovo in fazzoletti appicicosi, in fondo al suo zainetto.
Racconterà, se non se l'è portata dietro, che ha una bambola scheletro, che a me fa impressione e che lui coccola, manco fosse figlio di Mortisia e Gomez.
Sarà un pomeriggio, sì sì.
Aspetto i racconti di stasera.

Voi che fate?


giovedì 30 ottobre 2014

Cavolfiore al forno, molto (s)vegan.

Ve lo dico: a me il cavolfiore non piace. O meglio, non mi fa impazzire e soprattutto resta lì a confabulare con la digestione per un tempo infinito.
Però il cavolfiore fa bene, è tipo uno di quegli alimenti che ci avvicinano all'immortalità, probabilmente per via del tempo che ci vuole a digerirlo.
Quindi ogni tanto lo compro, lo metto in frigo, lo guardo diffidente per qualche giorno e poi mi decido a cucinarlo.
Per GF e me, che Cig comincia a dire "fa schifo" già quando ripongo l'ortaggio nel carrello.
Di solito ce lo mangiamo in insalata, bollito, insieme alle patate, una spolverata di prezzemolo e qualche filetto di pomodori secchi, ci sta benissimo la senape piccante anche.
Quando ho più tempo invece lo preparo con la ricetta che vi do oggi.

Cavolfiore gratinato al forno.

Ingredienti:

1 cavolfiore
brodo vegetale
50gr farima integrale
Olio evo
pepe, noce moscata
Pan grattato
sale

Preparazione:

lavate il calfiore e dividetelo in rosette, fatelo cuocere a vapore per 20 minuti circa, in modo che sia cotto, ma ancora sodo, quasi croccante.
Intanto preparate la besciamella, con l'olio, la farina e il brodo vegetale, a fine cottura, quando è della densità desiderata, aggiustate di sale, aggiungete pepe e noce moscata a piacere.

La dritta (s)vegan, vegan poco ortodossa: besciamella vegetale già pronta, in brick, solo da scaldare ;)

Prendete la teglia da forno e cospargete il fondo con parte della besciamella, adagiate sopra le rosette di cavolfiore, ricopritele con il resto della salsa e spolverate il tutto con il pan grattato.
Infornate a forno già caldo, 180° per circa 15 minuti.
E' pronto quando si è formata la crosticina più scura in superficie.
Buonissimo!
Nel mio caso si abbina perfettamente al diger selz, per palati più sofisticati è da accompagnare a un Gewurtztraminer freddo.
Evitate in ogni caso di sciogliere il diger nel vino, ecco.

martedì 28 ottobre 2014

Party mama ;)

Domenica Cig è andato alla sua prima festa di compleanno.
Giorni fa aveva ricevuto un bel bigliettino giallo, con tanti palloncini sù ed è gradita conferma.
Sono stata a lungo con quel biglietto in borsa, non ero così certa di voler confermare.
Lo so, sono una mamma un po' così. Poche cose mi atterriscono come una festa di compleanno di bambini e quasi niente come il trovarmi nella condizione di dover, potenzialmente, conversare di cose mammesche. Niente, non ce la faccio, non chiedo neppure comprensione.
Comunque.
Ho chiesto a Cig se lui ci voleva andare alla festa e il suo sì è stato così convonto da non lasciare dubbi.
La festa era in una piccola ludoteca, non lontano da casa.
Idea apprezzabilissima: una stanza piena di giochi dove lasciare bambini allo stato brado.
Mia conversazione in auto:
- Cig, è il compleanno di Alice, quindi i regali saranno per lei. Tutti. capito?
- Uuuufff, sì.
- Non ti arrabbi se non sono per te i regali, ok?
- Vaaa bene.
- Sicuro?
- Stai in silenzio adesso.

Ecco.
E' stato veramente bravo, o forse i regali che vedeva davvero non gli interessavano.
Io invece ho fatto la mamma tappezzeria.
Non conosco nessuno.
Porto Cig all'asilo presto e di solito incrocio i papà, non vado io a riprendere Cig e quindi sono una mamma invisibile. Ho continuato ad esserlo per le due ore e più della festa, scambiando solo qualche ciao ciao, che belli questi bimbi insieme e che bel tempo che c'è ancora, eh.
Mi sembrava di essere in uno di quei giochi trova l'intruso e l'intruso ero io.
Cig invece si è divertito, è socievole,  e solo di tanto in tanto lanciava lo sguardo in giro a cercarmi.
La mia invisibilità, in fondo, me la sono goduta.
Che se mi fosse successo a 15 anni non sarei mai più uscita dalla mia stanza.
Come cambiano le cose, eh?

giovedì 23 ottobre 2014

Quinoa la magica

I tre tipi di quinoa: bianca, rossa e nera. 
Tantissimo tempo fa, in tempi di svezzamento o poco più, vi parlai della quinoa, delle sue proprietà ricostituenti e di come fosse entrata in casa nostra grazie a SantOfelia dal Perù, dove la quinoa viene usata molto nell'alimentazione dei bimbi, degli anziani e convalescenti.
Quando ne parlammo non è che proprio la conoscessimo, anzi era poco più di un nome strano, di un rimedio che viene da lontano.
Ora, non se se capita anche a voi, ma quando conosci una cosa, magari ne parli, o cose così, sembra che improvvisamente tutti i veli di aprano e pare che nessuno parli d'altro.
Ecco, è andata così anche in questo caso.
Da quando la comprai la prima volta, quasi tre anni fa, è stato un crescendo di articoli, ricette, post di cucina tutti a parlare di quinoa e così è comparsa anche sugli scaffali del supermercato, senza dover andare per forza in negozi specializzati in cose-che-fanno-benissimo.
Nel frattempo Cig, che all'inizio aveva gradito, la detesta e non c'è più verso di fargliela mangiare, molto meglio la pasta al pesto o un risottino con qualcosa.
GF mantiene una posizione neutrale, a me continua a piacere molto.
La quinoa è un cereale, senza glutine, che si crede un legume: è infatti ricca di proteine vegetali, è uno dei pochissimi alimenti vegetali che contiene tutti gli aminoacidi necessari al nostro organismo ed è ricca di minerali come fosforo, magnesio, ferro e zinco.
Cucinata con le verdure rappresenta un ottimo piatto unico, che contiene tutto ciò che serve.
Volevo darvi qualche ricetta, ma gran parte di quelle che avevo pensato di condividere le ho trovate tutte raccolte in un bel post di greenme.it.greenme.it (è un portale molto interessante, fateci un giro se ancora non lo conoscete).
Per una volta allora copio incollo :)

La mia preferita è: Chili alla quinoa

  • 100 gr di quinoa
  • 80 gr di fagioli rossi lessati
  • 1 cipolla piccola
  • Salsa di pomodoro
  • Peperoncino in polvere
  • Maggiorana
  • Sale grosso
Ricetta per due persone. Lessate la quinoa in acqua salata e scolatela molto bene. Quindi versatela in una padella in cui avrete lasciato dorare in olio d'oliva la cipolla tagliata a fettine. Aggiungete mezzo bicchiere di salsa di pomodoro e mescolate il tutto. Quindi unite anche i fagioli e la maggiorana tritata. Ponete la padella sul fuoco e saltate il tutto per un paio di minuti, aggiungendo infine del peperoncino. Servite caldo o freddo.

Ne trovate altre 9 qui
La prossima che proverò è quella con limone e zenzero, e voi? 

mercoledì 22 ottobre 2014

#lozainodiemma



Capita che mi invitino a fare qualcosa di interessante, che condivido e di cui vale la pena parlare.

Vi ricordate che settimana scorsa vi ho parlato di un libro in uscita, Lo zaino di Emma, di Martina Fuga, ed. Mondadori? per rinfrescarvi la memoria, era qui e se vi interessa potete leggere l'intervista dell'autrice su Io Donna

Martina è la mamma di Emma, bimba con sindrome di down e il libro racconta del loro rapporto, in modo realista e lucido.

Lo zaino è la metafora che Martina usa per spiegare cosa Emma dovrà portarsi sulle spalle, ma anche per dire come lei, Martina, potrà aiutarla a portarlo.

Possiamo intuire cosa ha e avrà Emma nel suo zaino e potremmo anche far finta che lo zaino sia toccato solo a lei e a noi no. Sicure? A me hanno fatto notare una cosa, che in fondo penso spesso, ma su cui raramente mi soffermo.

Tutti i bimbi viaggiano con il loro piccolo bagaglio sulle spalle. Uno zainetto con qualche piccola zavorra che a volte rende difficile i loro percorsi, ma anche con tantissime risorse.

Da qui nasce l'idea di un racconto collettivo, a cui vi invito a partecipare. Potete aggiungere il vostro racconto qui, nei commenti e, se vi va, rilanciare il racconto, usando l'hashtag #lozainodiemma
Il confronto con esperienze e preoccupazioni diverse può aiutarci ad affrontare viaggi e zaini :)

Ci pensavo durante la gravidanza allo zainetto di Cig e poi forse non ci ho pensato più fino a che non mi hanno parlato di questo libro.
I pensieri di allora, non così diversi da quelli di oggi in realtà, erano che Cig avrebbe avuto una
mamma dall'aspetto diverso  e che sarà inevitabile che qualcuno lo prenda in giro per via della mamma pelata.
Pensavo poi al suo essere figlio unico e se questo gli peserà prima o poi.
Al nostro vivere altrove, lontano dai nonni, se si sentirà senza rete e per questo insicuro.
Cose così insomma, che lo sapevo che sarebbe nato sano e quando aspetti ti basta quella certezza per avere pesnsieri positivi, speranzosi, quasi canditi.
Adesso che Cig ha 3 anni e mezzo, che cresce bene, con quel suo carratterino che si infiamma per un
nonnulla e si intenerisce per altrettanto, so che nel suo bagaglio ci sono sì quelle piccole
zavorre, ma anche le risorse per disintegrarle con i suoi razzi intergalattici da supereroe.
Ogni bambino è diverso e nella sua diversità ci insegna qualcosa, anche se per noi genitori è quasi impossibile individuare con sicurezza la peculiarità dei nostri figli: di solito liquidiamo l'argomento con un "è semplicemente unico, il mio tesoro". 
In effetti lo è, ma in cosa esattamente?
In Cig, che è piccolo, individuiamo già un buon senso dell'ironia e questo lo aiuterà molto a liquidare la questione mamma o altre sciocchezze del genere; ha quel modo di abbracciare e darti piccole pacche sulle spalle, che è con quell' esprimere amore lì che scioglierà le pietre e vorrei saper fare io così bene.
E poi c'è quello che riusciremo ad aggiungere noi: la bacchetta magica per le situazioni impossibili, il nostro esempio, la merenda, molto amore, tante risate, poche regole, ma chiare, la corazza di Ironman, passione per la vita.
Strada facendo vedremo, vorremmo che in ogni caso lo zaino restasse leggero, per viaggiare spedito e godersi il panorama. 

Vuoi raccontarmi cosa c’è nello zaino dei tuoi figli? E cosa vorresti metterci dentro di tuo per aiutarli a crescere?

lunedì 20 ottobre 2014

Uscire con i bambini in 4 facili mosse.

Coraline e la porta magica. 
Sono giornate ancora semi estive da queste parti.
Magari un po' di nebbia al mattino, fresco la sera, ma durante il giorno è più giugno che metà ottobre.
Il tempo ideale per giocare fuori, per godersi il sole e le zanzare che sono completamente spiazzate e fuori stagione.
Tant'è.
Cig non ha mai voglia di uscire. Mai. Glielo dobbiamo quasi  imporre. Come se là fuori ci fosse un mondo ostile, sconosciuto e non il solito parco giochi, come gli chiedessimo di varcare una porta magica da solo e chi lo sa cosa c'è dopo.
Una volta fuori poi gioca volentieri, si diverte e corre come il vento (sghembo, ma come il vento).
Il momento di uscire invece è drammatico e si sviluppa in 4 punti chiave:

1) Propositivo: Cig usciamo, è una bellissima giornata per stare fuori. No, devo fare una cosa importante, a casa.
2) Negoziatore: Cig usciamo, prendiamo la bici e facciamo un giro. No, sto usando troppo quella bici, meglio di no (non la usa mai ndr.)
3) Impositivo: Cig, usciamo e basta. Noooo.
4) Matematico:  Cig, conto fino a 3. ooook, uffaaaaaaa.

Durante questi 4 fondamentali punti avviene la vestizione, che più che altro è un qualcosa tra un combattimento di Kung Fu panda e un lancio dei componenti di ironman.
Finisce che, nella concitazione della trattativa, gli infilo le scarpe al contrario, mentre GF lo aspetta sulla porta sventolando la giaccavento tipo mantilla del torero.
Olè, si esce.
Ma:
1) ha sicuramente dimenticato qualcosa di cui non può fare a meno e dobbiamo tornare indietro;
2) per manifestare il suo dissenso piange come gli avessimo detto che andiamo al parco per abbandonarlo lì.
Finalmente varchiamo il cancello di casa e tutto cambia, improvvisamente.
E' contento, trotterella, parlaparlaparla, punta deciso verso il parco giochi, come se la lunga trattativa, lo strazio dell'uscita fossero cose mai accadute.
Ecco.
Capita anche a voi, vero?
Avete dei mantra da recitare in questi frangenti? Condivideteli :)


mercoledì 15 ottobre 2014

Muffin Muffin!

Oggi vi do due ricette due.
Trovate, sperimentate subito, e già nella mia top ten delle cose buonissime.
Signore e signori oggi prepariamo muffin tradizionali e speedy muffin, i primi vanno benissimo a merenda, mentre quelli speedy sono una colazione formidabile.

Muffin alle carote e noci

Ingredienti:

1 tazza di carote gratuggiate
1 tazza di noci tritate
1/4 di tazza di olio di mais
1/4 di tazza di zucchero di canna integrale
2 cucchiaini di lievito
1 tazza colma di farina integrale
1 tazza di latte vegetale (perfetto quello di mandorla o nocciole)

In una ciotola capiente mischiare bene gli ingredienti, mescolando con cura fino ad avere un impasto vellutato  e senza grumi. Distribuire l'impasto nelle formine da muffin e infornare a forno già caldo (190°) per circa 50 minuti. BUO-NIS-SI-MI! Perfetti da accompagnare a una tisana allo zenzero.

Speedy muffin al cacao (monoporzione)

Ingredienti:

1 cucchiaio di cacao amaro
3 cucchiai di farina integrale
1 cucchiaino di olio di mais bio
1 pizzico di bicarbonato
4 o 5 cucchiai di latte vegetale
3 cucchiaini di zucchero di canna

Mescolate gli ingredienti in una tazza da colazione, in modo che non ci siano grumi.
Cuocere al microonde per 1 minuto e 1/2. La soddisfazione proprio! Perfetto per il caffè del mattino.

lunedì 13 ottobre 2014

I mostri sotto il letto.

Calvin & Hobbes :) 
Cigolino è in un periodo che non riesco a decifrare.
Va alla scuola materna volentieri, è di buon umore, ma qualcosa non mi convince.
Della richiesta quotidiana di regali vi ho già detto, non accenna a smettere, a volte cedo, a volte ignoro, altre ci mettiamo a spiegare che aspettiamo Natale, ma serve a poco.
Ci sono altri aspetti che ci lasciano un po' così, però.

Ha cominciato a fare la pipì a letto. Molto di frequente. Non si sveglia neanche. Ce ne accorgiamo noi, quando passiamo a salutarlo prima di andare a dormire. A quel punto sfiliamo il pigiama, ne mettiamo uno asciutto, cambiamo il letto e in tutto ciò lui non si sveglia. La mattina non se ne ricorda. Stamattina chiedevo alla maestra se ha notato qualche cambiamento nell'umore o nel comportamento di Cig, ma mi conferma che è sempre contento, partecipativo, sereno. Quindi mi sentirei di escludere che qualcosa lo stia turbando. Forse è stanchezza. La materna a tempo pieno e senza pisolino lo fa arrivare a sera stanchissimo. Forse ci sono dei mostri sotto il letto, va a sapere. Però Cig è sempre stato bravissimo e da quando abbiamo tolto il pannolino anche di notte (prima dell'estate) non ha mai bagnato, si è sempre svegliato in tempo per avvisarci.

Quindi, che succede? Vi è mai capitato che così, di punto in bianco, cominciassero a fare la pipì a letto?

Il nostro atteggiamento è assolutamente comprensivo, senza rimproveri: gli chiediamo solo di ricordarsi di chiamarci se scappa la pipì (certo che se neppure si sveglia, diventa difficile).
Per invogliarlo ieri sera GF gli ha promesso che, se ci chiamava per tempo, poteva poi venire a dormire con noi. Stanotte ha funzionato, si è svegliato e dopo aver fatto pipì mi ha detto "Adesso dormo nel tuo letto, vero?".
Arriviamo così alla seconda anomalia: Cig ha sempre dormito da solo, si è sempre addormentato senza troppi riti e solo da un anno a questa parte vuole sentire una storia (inventata, se no non vale) prima di dormire. Non ha mai chiesto di dormire con noi.
Da qualche sera invece chiede di potersi addormentare nel nostro letto.
Anche da solo, ma nel nostro letto. Boh.
Naturalmente i suoi 3 anni e mezzo non gli permettono di spiegarmi il perchè di queste cose, sta a noi decifrare. Ma non ce la stiamo cavando bene, mi sa, considerando lo stendibiancheria sempre aperto, con lenzuolina multicolor che non asciugano mai. O la notte appena passata sul bordo del letto, che nessuno di noi è abituato a dormire in un letto affollato e Cig continuava a spingermi via al minimo contatto. Alle 5,30 mi ha comunicato serissimo: Io me ne vado nel mio letto, ciao.
Devo avergli dato molto fastidio :D
O a quell'ora i mostri sotto il letto sono già andati via?




venerdì 10 ottobre 2014

#GNPD2014 - Giornata Nazionale delle persone con Sindrome di Down

Mi fa davvero molto piacere usare questo piccolo blog per segnalarvi un'iniziativa importante.
Un'iniziativa e un libro.
Andiamo con ordine:

Domenica 12 ottobre sarà la giornata nazionale delle persone con sindrome di down.


In oltre duecento piazze italiane un messaggio di cioccolato in cambio di un contributo 
per sostenere i progetti di autonomia delle associazioni aderenti al CoorDown e per garantire una migliore qualità della vita alle persone con sindrome di Down.
I fondi raccolti con la campagna di quest’anno saranno utilizzati per migliorare la qualità della vita delle persone con sdD e permettere loro un futuro con le possibilità di chiunque altro, a scuola, nel lavoro, con gli amici.

Si possono anche inviare SMS, fino al 14 ottobre al numero 45593:

1 € con SMS da cellulare personale TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce, Nòverca 

2 € con chiamata da rete fissa Fastweb, TeleTu, TWT.

- domenica 12 ottobre si può andare in una delle oltre 200 piazze in tutta Italia, in prossimità di chiese e centri commerciali, dove i volontari e le famiglie delle associazioni aderenti al CoorDown offriranno il consueto messaggio di cioccolato, realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale, in cambio di un contributo. In alcune città la campagna di raccolta fondi in piazza inizierà già da sabato 11 e proseguirà anche nei giorni successivi (basta controllare il calendario su www.coordown.it per essere aggiornati)


Condividete, fate girare, ditelo in giro, visitate il sito. Facciamola questa cosa, tutti insieme :)

E poi c'è il libro che si preannuncia intenso, perchè raccontato da una mamma e solo come una mamma sa fare:
sempre il 12 ottobre uscirà

"Lo zaino di Emma" di Martina Fuga, edito da Mondadori.

Martina, mamma di una bimba con sindrome di Down, racconta la sua storia di vita possibile. Ricordi, episodi, riflessioni si snodano lungo il percorso di accoglienza della disabilità della figlia iniziato quasi dieci anni fa. Il libro racconta lo straordinario rapporto madre e figlia, senza buonismi o retorica, ma anzi con un linguaggio asciutto, chiaro, che toccherà molte corde e offrirà spunti di riflessione

Buon fine settimana!

mercoledì 8 ottobre 2014

Torno subito.

Non mi hanno rapito gli alieni, eh.
Solo un momento di troppo di tutto: lavoro, stanchezza, nuovi progetti (al momento solo nei miei pensieri), corse, cose che restano indietro e bisogna fare comunque.
Alla faccia del worllife balance.

Quindi adesso smaltisco questo ingorgo e torno da voi, che mi mancate molto.
Sto cercando nuove ricette, siete avvisati.
Ho nuove considerazioni da fare sulla vita con il treenne
Ho iniziato un corso di thai chi.
Vi racconto tutto appena riemergo :)
Tipo domani, credo.

mercoledì 1 ottobre 2014

Sughi veloci

Ho già ripreso le mie corse in giro, tra treni, autostrade e via così. Va da se' che la sera rantolo, che dire stanca e' poco.
Anche cucinare passa quindi in secondo piano.
Avete in mente quelle sere in cui aprite una busta di prosciutto e via? O date fondo ai formaggi e sia quel che sia? Ecco, un po' mi mancano, perché un vegano non ha molto di così veloce da mettere in tavola. O almeno,  ci sono affettati vegan, ma mica li trovi al  solito supermercato, quindi va a finire che io non li ho mai, nel momento del bisogno.
Il piatto più veloce, di soddisfazione e che si presta a infinite variazioni e' la pasta.
Personalmente preferisco quella artigianale o quella integrale, mi piacciono tutti i formati, ma vado matta proprio per le pipe rigate. Fin da bambina, proprio. Va a capire.
Comunque, volevo darvi due ricette veloci per condire la pasta. Vedi mai che vi ritroviate per casa un vegano affamato e all'ultimo momento.

Sugo alle zucchine fini.

Ingredienti:
Cipolla
Zucchine 2
Polpa di pomodoro
Origano
Un pizzico di cumino
Olio Evo

In un pentolino  scaldate un filo d'olio e fate saltare la cipolla tagliata finemente.
Intanto tagliate le zucchine a julienne sottilissima, con una mandolina o (molto meglio) con un affettatore ( si chiamerà così?) elettrico.
Unite le zucchine alla cipolla e fate saltare a fuoco vivo per un paio di minuti. Aggiungete quindi la polpa di pomodoro, un pizzico di sale e un pizzico di zucchero, un dito d'acqua e lasciate consumare. A fine cottura aggiungere origano e poco cumino. Condire la pasta, corta in questo caso.

Sugo con Olive verdi

Ingredienti
Olive verdi,una manciata
Polpa di pomodoro
Basilico
Arachidi e pinoli
Olio evo
Mezza cipolla

Fate dorare la cipolla con un filo di olio.
Intanto snocciolate le olive e tagliatele grossolanamente
Aggiungete la polpa di pomodoro alla cipolla, con un pizzico di sale e uno di zucchero, un dito d'acqua e lasciate consumare per qualche minuto. Aggiungete quindi le olive, le foglioline di basilico intere. A parte tritate una manciata in tutto tra arachidi e pinoli.
Condite la pasta con il sugo alle olive, spolverate con il trito di arachidi e pinoli, guarnite con una  fogliolina di basilico. Ottimo per  gli spaghetti.

Buon appetito ;)

venerdì 26 settembre 2014

Livello 3 - La furia

Anche i vostri bambini cambiano completamente in base al livello di stanchezza?
Cig sì ed è una fortuna, perchè così mi oriento meglio tra le sue esigenze.
Ho individuato almeno 3 gradi di stanchezza, dove il livello 1 non da particolari preoccupazioni, mentre il livello 3 equivale a uno tsunami o altra calamità a scelta.
Fino all'inizio dell'asilo non si era mai reso necessario creare la scala stanchezza, ma da inizio scuola è stato chiaro a GF e me, che mai più le cose sarebbero state come prima.
Ecco qualche indizio per riconoscere il grado di stanchezza e rimedi per aiutare i bambini più piccoli a imboccare la via del relax e della nanna serale.

Livello 1 - quiete, o quasi. E' la stanchezza serale normale. Mangia senza troppa convinzione, gioca, chiacchiera, fa volentieri il bagno e senza troppi drammi si prepara per la nanna. Si lava perfino i denti senza protestare e trova carino il pigiama che gli state infilando. Quando è così è una pacchia, praticamente non oppone resistenze alla routine della nanna, al massimo, visto che non è proprio sfinito, vorrà ascoltare almeno 5 storie prima di dormire o, peggio, che raccontiate 5 volte di seguito la stessa. Vi riempirà di baci e finalmente si addormenterà. Voi tutti inteneriti lascerete la stanza convinti di avere il bambino più bravo e angelico del mondo.

Livello 2 - allerta. Non mangia, non perchè non abbia fame, ma perchè trova proprio faticoso concentrarsi sul piatto. Se non aiutato, potrebbe anche decidere di lanciare il piatto, abbandonare il seggiolone come fosse un'auto in fiamme e prendere in ostaggio un paio di peluche, minacciando di buttarli dal letto se entro un minuto non cominciamo ad imboccarlo, in modo che possa nutrirsi senza stancarsi. Può essere utile, in questi frangenti, un'azione di contenimento: un abbraccio, due coccole, parole gentili per fargli capire che comprendiamo la sua stanchezza. Lui non capirà niente di ciò che state dicendo, fuggirà dall'abbraccio, per poi tornarci un attimo dopo, scappare di nuovo e tornare, in un suo yo-yo emotivo instabile.Potrebbe addormentarsi sul divano improvvisamente: trasportate il pargolo direttamente a letto, senza pretendere di infilare il pigiama o sfilare vestiti. Ai denti, bagno, pipì pre-nanna rinuncerete di buon grado, tanto avete pasta al pomodoro da raccogliere per il resto della serata.

Livello 3 - la furia. 
Attenzione: è uno stato di stanchezza di difficile gestione. Non provate a fare gli eroi, mettetevi al riparo e aspettate che passi.
La furia si scatena di solito tra giovedì e venerdì, nel peggiore dei casi sia il giovedì che il venerdì. E' quello stato di stanchezza che spazza via ogni regola, remora e in grado di catapultare l'infante nel variegato mondo delle crisi di nervi. Particolarmente insidiosa, la furia, perchè arriva all'improvviso e per un nonnulla.
Basta un andiamo a lavare i dentini qualsiasi, per essere investiti da urla selvagge, in cui intuisci la non intenzione di eseguire, ma di più capisci che il tuo pargoletto ha potenza vocale insospettata. Le urla, di solito, vengono accompagnate da manifestazioni fisiche di disappunto, tipo rotolarsi per terra, azzannare la gamba di mamma o ingaggiare una lotta furibonda con papà. Il contenimento non funziona, non funziona tentare di calmarlo a parole, qualunque tipo di atteggiamento di mediazione non ha effetto. Se ve la sentite (io non ci riesco) potete far finta di nulla, fino a crisi finita. Cioè ignorarlo. Si calmerà, ma forse voi perderete per sempre il vostro equilibrio mentale. Oppure tentare l'azione a sorpresa: far cadere qualcosa, far finta di inciampare, starnutire, buttarsi per terra come lui spiazza parecchio, regala un paio di secondi break. Se riuscite a farlo ridere in quei due secondi è fatta, cambia l'umore, si può ricominciare con la mediazione. Solitamente comunque andrà a letto in mutande, che non sarete riusciti a infilare il pigiama, il dentifricio in fronte che ci sarà stata lotta per lavare i denti, urlante, ma si addormenterà all'istante. La furia si placa.

Buon fine settimana :)

martedì 23 settembre 2014

Lo sport stanca.

Siamo al primo giro di febbre.
Blanda, solo serale, che la mattina Cig è di nuovo pimpante.
Credo sia stanchezza, nient'altro.
L'asilo full time (l'anno scorso andava solo al mattino) lo diverte, è contento, ma lo stanca moltissimo, la sera è cotto. Si addormenta proprio, tipo venerdì sera sul tappeto, guardando i cartoni. Non erano neppure le 19, si è svegliato 12 ore più tardi. Non sul tappeto eh, l'abbiamo messo a letto.
La stanchezza porta con sè altre catastrofi:
- si mettere a piangere per niente;
- A volte dorme vestito
- Non sempre fa in tempo a cenare, si addormenta prima.

Fino all'inizio di ottobre la scuola non sarà attrezzata per il riposino pomeridiano e anche quando lo sarà non è detto che Cig abbia voglia di dormire, che se c'è da giocare figuriamoci la nanna che importanza può avere.
Comunque, vedremo.
Al momento, certo, abbiamo accantonato l'idea di fargli iniziare un'attività sportiva: sarebbe troppo.
Ci sarebbe piaciuto, vista la sua propensione a combattere sfidando ogni sera GF (io mi sono arresa mesi fa), iscriverlo a kung fu o altra arte marziale, per incanalare energia e disciplinare irruenza combattiva.
In ogni caso sarebbe stato un po' prematuro, credo, l'età generalmente consigliata per le arti marziali è intorno ai 6
anni.
Si poteva considerare il nuoto, questo sì, ma la "nostra" piscina è chiusa al momento e l'altra è tipo dall'altra parte del mondo. Nuotare va bene da subito, da piccolissimi e fa bene a tutto il corpo.
Atletica, che inizia con corsi di varia mobilità per bimbi così piccoli, giochi dinamici e, finchè il tempo lo permette, anche aria aperta. Credo che a Cig non piacerebbe comunque, più che competitivo sembra essere curioso e anche un tantino statico.
Ginnastica è una buona scelta per i treenni, aiuta lo sviluppo armonico di muscoli, ossa e articolazioni ed è divertente.
Per il tennis è piccolo e così anche per tutti i giochi di squadra.
Soprattutto lui è stanco, meglio non aggiungere altri impegni, se non quello di scorrazzare al parchetto, tra palla e bicicletta, altalena e monopattino. Lasciandogli il diritto di addormentarsi o ciondolare un po' :)
Lo sport stanca se sei troppo piccolo e avere troppi impegni crea più stress che benefici.
Ce ne ricordiamo sempre, vero? :)



giovedì 18 settembre 2014

Il MICIOL ideale :)

Cuccioli di british :) 
Una delle cose che ho scoperto quest'estate in vacanza è che a Cig piacciono moltissimo i gatti.
Quando ne incontra uno batte le mani contento (Cigolino, non il gatto, eh) e mi chiama subito:
"Mamma, mamma guarda il MICIOL che carrrino! Posso accarezzarlo, posso prenderlo? Daiiiiii"
C'è stato un pomeriggio, al mare, che mi ha coinvolto nella caccia al miciol, girovagando per un paio d'ore in giardini altrui e strade assolate.
"Mamma lo troviamo un miciol, vero?" e niente, non ne abbiamo visto neanche uno, ma lui per due ore, mi ha spiegato come sia proprio necessario avere un gatto in casa.
Da un paio di giorni, invece dei soliti cartoni di supereroi (che io detesto, quindi alleluja!) vuole vedere solo filmati di gatti che giocano e ride come un matto, si intenerisce e "io voglio quello!!"
Io sono una gattofila, ho sempre avuto il gatto in casa, quindi figuriamoci se non appoggio questo suo desiderio. Però, alcune considerazioni vanno fatte.
1) Viviamo in appartamento, con un solo, piccolissimo, balcone. Ci vuole un gatto di indole casalinga.
2) Siamo fuori tutto il giorno. Ci vuole un gatto che non soffra di solitudine
3) Ogni tanto ci spostiamo. Non solo la lunga migrazione estiva, ma qualche giorno qua e là. Ci vuole un gatto che ami viaggiare.
4) Cig è buono e sensibile, ma ha 3 anni e tutte le irruenze dell'età. Ci vuole un gatto paziente.

Mi sono messa quindi a fare il profiler gattesco, che quelli del FBI sono dei cialtroni imprecisi al confronto.

Il gatto europeo e quello soriano (cioè i gatti comuni, per semplificare) sono intelligenti, molto affettuosi, e cacciatori: hanno bisogno di saltare, correre, cacciare ed esplorare. Un appartamento li deprimerebbe un sacco :(
Il gatto persiano: è molto docile, affettuoso, flemmatico e vive felicemente in spazi ridotti. Lo conosco bene, fino all'anno scorso ne avevamo due che ho amato follemente per 15 anni. Non ama però, più di tanto, giocare, preferendo di gran lunga il divano. Cig sta già facendo piani di lunghe giocate (io gli presto i miei giochi mamma), quindi mi tocca escludere il mio gatto preferito.

Ragdoll: il gatto più dolce e rilassato dell'universo gattesco. Ma molto delicato di salute, poverino.

Siberiano: un gattone bellissimo, grande, possente, agile, cacciatore. no, non si può proprio chiuderlo in casa, ha bisogno di spazi e giornate in giro (Forse in compagnia del soriano e dell'europeo, vai a sapere)

Siamese: è nobile nelle movenze, nella forma e anche nella scelta del cibo. Ha un carattere difficile. E' il primo gatto della mia vita. Era di mio nonno e quando sono nata io è diventato gelosissimo, non perdeva occasione per saltare dentro il mio passeggino a farmi i dispetti. Una volta cresciuta, gli tiravo la coda per vendicarmi. Niente, ho un rapporto troppo conflittuale con il siamese, non si può. Comunque non è adatto ai bambini, per via del carattere molto indipendente.

E quindi? cerca e profila, profila e valuta alla fine è venuto fuori il gatto ideale. No, non è quello di pezza, non fate gli spiritosi.

E' il British shorthair: I British Shorthair sono una razza dal carattere molto particolare tra i gatti. Hanno un carattere stabile che li rende molto adatti come gatti indoor-only, cioè per la vita d'appartamento. Questi gatti sono, infatti, i tipici gatto da interno a pelo corto. Non esigono molte attenzioni, perciò anche se il proprietario dovesse assentarsi per qualche ora questo tipo di gatto non soffrirà di solitudine, poiché ha una tendenza molto spiccata a giocare, anche da solo. 
I British Shorthair sono gatti molto adatti per la gente che lavora, in quanto non hanno problemi nell'oziare semplicemente in giro per casa mentre il loro proprietario è fuori. Questi gatti non hanno stimoli distruttivi e generalmente non hanno bisogno di altri animali di compagnia. Amano particolarmente essere coccolati e hanno la tendenza a seguire le persone da una stanza all'altra, per stare con il loro proprietario e vedere cosa sta succedendo. Stanno volentieri con i bambini e non sono aggressivi, se sono infastiditi cambiano stanza. Si affezionano alle persone, per cui viaggiare non è un problema.

E' proprio il MICIOL che fa per noi!
E voi, come vedete la convivenza bimbi piccoli e animali?


PS. Se sapete di allevamenti (anche amatoriali), magari non troppo esosi, mi fareste sapere?

mercoledì 17 settembre 2014

Gnocchi di riso con verdure.

Nei giorni scorsi ho compiuto il mio primo compleveg, un anno da vegana.
Fin qui, devo dire, tutto bene.
L'anno, iniziato con qualche dubbio e pregiudizio, ma anche parecchia curiosità, mi ha regalato qualche kg in meno, una pelle più bella, il dissolversi di problemi digestivi o di certe emicranie (ma quelle dovute alla forte intolleranza al latte). Per me, e lo dico non come un parere, ma proprio riferito a me, è stata una buona scelta.
Che porto avanti.
E porto avanti anche i miei esperimenti in cucina, quindi pronte a cucinare? :)

La ricetta di oggi:

Gnocchi di riso saltati in padella con verdure miste.

Per gli gnocchi:
100 gr di farina di riso
50 gr di farina 00 (ma sostituibile con altra farina senza glutine)
un pizzico di sale
acqua quanto basta

Unire le farine e il sale. Impastare le farine con l'acqua, fino ad ottenere un panetto bello liscio.
Infarinare il piano di lavoro, tagliare un pezzo di impasto e, rollandolo sul piano di lavoro, formare un rotolino di circa 1/2cm di diametro. Tagliare il rotolino a piccoli gnocchi, irregolari. Ripetere fino a finire l'impasto.
Portare a ebollizione l'acqua e sale, far cuocere gli gnocchi, come una comune pasta, per circa 8 minuti (a seconda dello spessore degli gnocchi). Scolarli leggermente al dente.

Verdure:
Zucchina, carota, cipolla,1 patata piccola, 1/2 peperone, un cucchiaino di concentrato di pomodoro da saltare in padella con erbe aromatiche a piacere, olio EVO, salsa di soia (se piace). Le verdure possono variare con la stagione, l'importante (per l'occhio) è ottenere un mix colorato.

Quando le verdure sono pronte aggiungere gli gnocchi, rigirate il tutto a fuoco vivo per qualche minuto e servite.
Stanno benissimo con una birra chiara, freschissima.


lunedì 15 settembre 2014

Piccole cose che fanno crescere.

Avete notato che l'effetto vacanza finisce in un tempo brevissimo?
In due settimane ho già le occhiaie, il pallore, lo sguardo vagamente cupo.
Lo stesso Cig, ha perso colore e anche spavalderia, tutto preso dai nuovi orari asileschi.
La scuola materna gli piace molto e si sente già così grande che ci vuole andare in bicicletta.
Pensatemi così, la mattina alle 8 mentre corro dietro a un nanetto che sbanda, si ferma, prova i freni della bici, pedala fortissimo e fa virate improvvise. Io arrivo all'asilo sudata, lui felice e beato.
Il tratto di strada è breve, non pericoloso, piacevole.
E' quindi una buona occasione per imparare qualcosa.
Intanto a orientarsi.
- Cig, qual è la strada per arrivare all'asilo?
- Vieni con me, la so

Poi a non investire i pedoni o i cani, che sembra banale, ma mica sempre i bambini sembrano avere il senso della distanza.
E' anche un buon esercizio di attenzione: prima di attraversare la strada con le macchine, Cig guarda bene eh.
Stranamente poi, la bicicletta è l'unica cosa che vuole lasciare in ordine preciso, nella rastrelliera all'interno del giardino dell'asilo. La sistema, controlla che non cada, che sia dritta e solo allora si può entrare a scuola. Non faceva così con il monopattino e figuriamoci con il passeggino. Non fa così con i giochi a casa.
Questa cosa della bici la mattina stimola moltissimo anche il suo sentirsi indipendente, la sua autostima (si sente bravissimo e credo si immagini anche velocissimo) e so che gli fa iniziare la giornata di buon umore.
Sinceramente non avevo pensato a tutte queste implicazioni positive e all'inizio ero abbastanza in dubbio su questa cosa della bici, anche perchè ci mettiamo molto più tempo che a piedi, tra una frenata e l'altra :D

Però, arrivare 10 minuti più tardi in ufficio con ancora le sue risate nelle orecchie non ha prezzo.



venerdì 12 settembre 2014

I have a dream ...

La copertina del mio primo e-book!
E niente, oggi ho proprio una notiziona da darvi.
Poco mammesca.
Non riguarda Cigolino.
Roba mia, tipo che ho mosso un passettino nel mondo dei (miei) sogni.

EHM.
Io avrei scritto un libro.
Sì sì.
Che è uscito oggi, fresco fresco di invio, visto che si tratta di un e-book.

Lo trovate qui:
http://www.emmabooks.com/index.php/2014/09/non-avrai-il-mio-shampoo-di-barbara-solinas/

E' un racconto tratto da storie vere, compresa la mia.
Ho mischiato le mie esperienze con quelle di altre donne che soffrono di alopecia areata, ho ragionato su come si possa superare la questione della diversità, ma soprattutto ho parlato di amicizia e di affetti.
E' un racconto leggero, nonostante il tema, e ironico, anche se non sempre, in questi anni in compagnia dell'alopecia, ho avuto voglia di ridere.

Se vi va, leggetelo e poi datemi le vostre impressioni :)

Buon fine settimana!

Se non avete un e-reader, è possibile scaricare l'applicazione gratuita per leggere anche da PC.
La trovate qui

martedì 9 settembre 2014

Mi hai fatto un regalo?

DA COLORARE :) 
"Mamma, all'asilo mi sono divertito molto e ho mangiato tutto". Resoconto stringato, preciso e molto incoraggiante, no?
Mi aspettava ieri Cig e non vedeva l'ora di dire, con gli occhi che gli brillavano e lo zainetto sulle spalle.
Cuore di mamma, quando lo vedo grande mi commuovo un sacco, quando fa capricci da bebè, invece, scapperei di casa. La verità, mea culpa, che non sono brava a gestire i capricci (rari, fortunatamente) e neppure le richieste che considero fuoriluogo.
Tipo: da quest'estate, senza nessun motivo apparente, si aspetta un regalo ogni giorno. Cosa che non è mai stata abitudine, quindi facciamo fatica a comprendere.
In vacanza la richiesta arrivava random durante il giorno "Andiamo a comprare un regalo per me?" adesso è la prima cosa dopo i baci e abbracci, ci chiede "Mi hai portato un regalo, una sorpresa?"
Inutile spiegare che un regalo è bello perchè arriva ogni tanto, magari quando non te lo aspetti. Non c'è niente da fare: ci resta male e nelle giornate più critiche ci piazza anche un capriccio breve, ma intenso.
Che fare?
Ho sperimentato un paio di soluzioni, che probabilmente provocano traumi infantili tremendi, ma sembrano funzionare.

1 - non gli do retta, faccio finta di non aver sentito e comincio a parlare d'altro, possibilmente di una cosa che piace anche a lui;

2 - gli rispondo no con gentilezza e gli chiedo di farmi vedere i suoi giochi preferiti, così possiamo giocare insieme;

3 - gli faccio il solletico.

A parte il solletico, sugli altri due punti bisogna arrivare preparati, per cui nel tragitto verso casa penso a che gioco giocare o che storia raccontare per neutralizzare la richiesta di regalo. Passerà immagino, ma io ho quasi esaurito le storie.
L'altra richiesta che se negata provoca delusione con conseguente versamento di lacrime è quella di saltare sul nostro letto. Niente di male eh, ma Cig è un saltatore spericolato e rimbalza da una parte all'altra alla velocità di una fucilata. Abbiamo il letto in legno, con largo bordo spigolosissimo su cui abbiamo già ampiamente sacrificato i nostri poveri stinchi, rischiare la pargola dentatura non mi fa stare tranquilla. Salta piano non è un suggerimento valido, salta prendendo bene la mira neppure.
Temo sarà necessario cambiare letto, optando direttamente per un tappeto elastico e imbottendo pareti e soffito. Poco domestico e per nulla cool, ma vuoi vedere poi come ci divertiamo? ;)

Come gestite le richieste dei vostri bambini e quali sono le più strane?



giovedì 4 settembre 2014

Crescere è cambiamento.

Un bel cricetino da colorare :) Ne trovate altri qui
Siamo solo a giovedì e io già arranco.
Voglio dire, non è sano essere tornati da una settimana ed essere già in apnea.
C'ho già l'inverno dentro, c'ho. Quella sensazione di essere tornata nella ruota del criceto e di essere già al top spin della ruota.
Vabbè, passerà. Chi è proprio contento di essere a casa è Cigolino, gioca tutto il giorno, ha ritrovato gli amici, ha ripreso i suoi ritmi e si sta preparando al ritorno all'asilo.
Cioè, io gli sto dicendo tutti i giorni che lunedì si va all'asilo, non che lui dia grandi segni di entusiasmo, ma neppure si strappa le vesti dalla disperazione, sto tranquilla.
Quest'anno la novità vera dell'andare alla scuola materna è che ci starà tutto il giorno, fino alle 16.
L'anno scorso avevo optato per la mezza giornata, in modo che mangiasse a casa, considerato il suo scarso amore per il nutrirsi.
Non che le cose siano migliorate sul versante cibo, ma è più grande lui, mangia benissimo da solo e vedi mai che un po' di compagnia a pranzo gli faccia venire più appetito.
Ho sentito spesso di storie favolose di bimbi che all'asilo mangiano perfino i broccoli, sorridendo beati. Se così fosse promuoverei anche un servizio cena, tanto per essere certi che due pasti completi li faccia davvero.
Gli ho anche proposto di scegliere quali giochi portare all'asilo, che noi non abbiamo più spazio, promuovendo l'iniziativa con un radioso "così ci giochi sempre e con tutti gli altri bambini, eh?"
Lui mi ha guardata con occhi molto seri e ha cominciato a passare i rassegna tutti i giochi, con aria preoccupata per poi concludere che gli servono proprio tutti e non si può portarli all'asilo.
"Portiamo almeno il banchetto da lavoro con gli attrezzi?" ho chiesto speranzosa
"Perchè, si è rotto qualcosa all'asilo?" mi ha chiesto lui, preoccupato.
Ecco. Sta crescendo e sviluppando una sua personalissima logica stringente che mi fa tanto ridere, ma devo rimanere serissima.
I giochi li dovrò selezionare di nascosto, fare pacchi segretissimi e recapitarli all'asilo facendo finta di nulla.
GF e io abbiamo anche ridisegnato la sua cameretta, che girando un paio di cose e sfruttando anche gli angoli dovrebbe avere più spazio per giocare, forse anche un tavolino per disegnare che non è che si può sempre pennarellare il divano. Contiamo di mettere in atto il progetto nel fine settimana. Conoscendo Cig, avrà da ridire e pretenderà che rimettiamo tutto a posto, ma tant'è. Crescere significa anche creare nuovi spazi, più adatti, e in case piccole non sempre è cosa facilissima.
Insomma, nuova stagione vuol dire anche piccoli cambiamenti, anzi crescere è cambiamento.
Il cambiare così spesso, adesso che ci penso, è proprio dei bambini, è la vera distanza tra noi e loro.
Forse tenerci allenati e cambiare con loro è il linguaggio comune migliore.
Quindi se anch'io e GF ridisegniamo camera nostra, lasciando più spazio, torniamo bambini, giusto?



domenica 31 agosto 2014

Un gioco lungo un mese.

Eccomi qui, Che piacere rivedervi! Come state, cosa avete fatto, che novità ci sono?

Noi siamo rientrati venerdì e sono ancora incredula, spaesata e soprattutto spaventata per la ripresa di domani. Lunedì. 1 settembre. Roba da sprigionare buoni propositi come se non ci fossero altre occasioni per il prossimo secolo.
Invece no, nessun buon proposito, se non quello di non lasciarmi arrotolare dal "nuovo anno", ma di cavalcare l'onda e surfare un po' sulle cose che verranno.
Comunque.
E' stato un gran mese.
Senza connessione, del tutto. Che i primi 3 giorni ero nel panico, poi mi sono goduta la vita reale, lontana e dimentica delle tentazioni del virtuale.
Siamo stati al mare, solito posto, con gli amici di sempre, uno stuolo di bambini assortiti, tempo clemente, spazi, orizzonti, tramonti e spiaggia bianca.
Mi sono goduta ogni attimo con Cigolino, che sta diventando un giovanotto pieno di convinzioni fantasiose, energia, infiniti baci e abbracci, tante risate, qualche capriccio, paura dei granchi, affascinato dal mare e i suoi tesori.
Un bambino che cresce porta sorprese e soprattutto ti obbliga (e che bell'obbligo) a inventare giochi, situazioni, a raccontare, lavorare di fantasia, a rispondere in continuazione a un telefono finto, ingaggiare battaglia con i mostri dietro le dune di sabbia, a essere lo sciamano del mare che chiama a sè i pesci e cose così. Credo di non essermi fermata un attimo, non ho un ricordo di me stesa al sole a sonnecchiare, ma mi sono divertita un mondo.
Adesso mi mancherà, lo so.
Adesso che torno alle mie 8 ore di ufficio e alle solite cose noiose che solo noi adulti sappiamo fare, avrò moltissima nostalgia della pistola ad acqua.
In questo mese ho pensato parecchio, che solo con un orizzonte aperto davanti mi viene bene. Ho capito che ho bisogno di tempo, libero, da scialacquare con Cig, che è importantissimo giocare ai supereroi, raccontare 100 volte la stessa favola e stare insieme a oziare sul divano, commentando qualche cartone animato o semplicemente chiacchierando.
Perchè è così che si fa davvero conoscenza. Tipo, mica lo sapevo che va matto per le Winx e in particolare per Bloom. Non sapevo neppure che gli piacciono tantissimo i gatti e ne vuole uno rosso, piccolo mamma eh, che gli faccio le coccole, gli do la mia pappa, giochiamo e lo so che il gatto non è un gioco, lo tratto bene, promesso ;) Piacciono i fiori a Cig e di ognuno mi ha fatto sentire il profumo, così come di ogni foglia e conchiglia che abbiamo trovato. Queste cose le perdo, nei giorni di corsa e di stanchezza serale. Mi dispiace molto. Per me soprattutto, che tanto lui va avanti a parlare di gatti e annusare fiori anche se io non ci sono.
Adesso vorrei quindi inventare un modo per guadagnare tempo.
Altra considerazione, che pare banale al ritorno dalle ferie, ma in realtà è un pensiero ricorrente: ai bambini serve spazio, aria, posti dove correre e stancarsi, guardare lontano il sole che va giù.
Se prima di Cig già mi pesava vivere in città, adesso mi sembra una crudeltà nei confronti di tutti noi.
Un po', devo dire, la pensano così anche i miei amici con bambini piccoli, potrebbe essere quindi una nevrosi da genitore di infante, va a sapere.
Insomma, in valigia, al ritorno, ho buttato qualche pensiero alla rinfusa e adesso vedrò cosa farne: metterli via insieme ai costumi da bagno o coltivarli un po', vedi mai che fiorisca qualcosa di buono.

E voi, cosa avete portato a casa dalle vacanze?