Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

mercoledì 22 ottobre 2014

#lozainodiemma



Capita che mi invitino a fare qualcosa di interessante, che condivido e di cui vale la pena parlare.

Vi ricordate che settimana scorsa vi ho parlato di un libro in uscita, Lo zaino di Emma, di Martina Fuga, ed. Mondadori? per rinfrescarvi la memoria, era qui e se vi interessa potete leggere l'intervista dell'autrice su Io Donna

Martina è la mamma di Emma, bimba con sindrome di down e il libro racconta del loro rapporto, in modo realista e lucido.

Lo zaino è la metafora che Martina usa per spiegare cosa Emma dovrà portarsi sulle spalle, ma anche per dire come lei, Martina, potrà aiutarla a portarlo.

Possiamo intuire cosa ha e avrà Emma nel suo zaino e potremmo anche far finta che lo zaino sia toccato solo a lei e a noi no. Sicure? A me hanno fatto notare una cosa, che in fondo penso spesso, ma su cui raramente mi soffermo.

Tutti i bimbi viaggiano con il loro piccolo bagaglio sulle spalle. Uno zainetto con qualche piccola zavorra che a volte rende difficile i loro percorsi, ma anche con tantissime risorse.

Da qui nasce l'idea di un racconto collettivo, a cui vi invito a partecipare. Potete aggiungere il vostro racconto qui, nei commenti e, se vi va, rilanciare il racconto, usando l'hashtag #lozainodiemma
Il confronto con esperienze e preoccupazioni diverse può aiutarci ad affrontare viaggi e zaini :)

Ci pensavo durante la gravidanza allo zainetto di Cig e poi forse non ci ho pensato più fino a che non mi hanno parlato di questo libro.
I pensieri di allora, non così diversi da quelli di oggi in realtà, erano che Cig avrebbe avuto una
mamma dall'aspetto diverso  e che sarà inevitabile che qualcuno lo prenda in giro per via della mamma pelata.
Pensavo poi al suo essere figlio unico e se questo gli peserà prima o poi.
Al nostro vivere altrove, lontano dai nonni, se si sentirà senza rete e per questo insicuro.
Cose così insomma, che lo sapevo che sarebbe nato sano e quando aspetti ti basta quella certezza per avere pesnsieri positivi, speranzosi, quasi canditi.
Adesso che Cig ha 3 anni e mezzo, che cresce bene, con quel suo carratterino che si infiamma per un
nonnulla e si intenerisce per altrettanto, so che nel suo bagaglio ci sono sì quelle piccole
zavorre, ma anche le risorse per disintegrarle con i suoi razzi intergalattici da supereroe.
Ogni bambino è diverso e nella sua diversità ci insegna qualcosa, anche se per noi genitori è quasi impossibile individuare con sicurezza la peculiarità dei nostri figli: di solito liquidiamo l'argomento con un "è semplicemente unico, il mio tesoro". 
In effetti lo è, ma in cosa esattamente?
In Cig, che è piccolo, individuiamo già un buon senso dell'ironia e questo lo aiuterà molto a liquidare la questione mamma o altre sciocchezze del genere; ha quel modo di abbracciare e darti piccole pacche sulle spalle, che è con quell' esprimere amore lì che scioglierà le pietre e vorrei saper fare io così bene.
E poi c'è quello che riusciremo ad aggiungere noi: la bacchetta magica per le situazioni impossibili, il nostro esempio, la merenda, molto amore, tante risate, poche regole, ma chiare, la corazza di Ironman, passione per la vita.
Strada facendo vedremo, vorremmo che in ogni caso lo zaino restasse leggero, per viaggiare spedito e godersi il panorama. 

Vuoi raccontarmi cosa c’è nello zaino dei tuoi figli? E cosa vorresti metterci dentro di tuo per aiutarli a crescere?

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