Com'è iniziata ...
venerdì 22 dicembre 2017
E' Natale (ce l'abbiamo fatta)
lunedì 18 dicembre 2017
Un trucco per sopravvivere alle recite
lunedì 11 dicembre 2017
La magia ha bisogno del tempo giusto
lunedì 4 dicembre 2017
Donne target: salviamole
giovedì 30 novembre 2017
se mi chiedi come va ...
venerdì 24 novembre 2017
1522 - 25 novembre mai più
giovedì 16 novembre 2017
Siamo barchette in mezzo al mare
Immagine da Google |
lunedì 13 novembre 2017
Oh gospel
A scuola sono tutti in fervidi preparativi per Natale: il progetto di quest'anno è uno spettacolo gospel, in cui i bambini canteranno in inglese.
Magnifico!
In questo week end ci hanno mandato a casa i testi da imparare entro dicembre e siamo già in mood sister act.
Peccato che, a parte un paio di bimbi che hanno vissuto in Inghilterra o che studiano inglese oltre la scuola, nessuno sappia leggere in inglese.
Quindi è improbabile che non sapendo leggere, memorizzino le canzoni.
Dettagli.
In fondo potrebbero compattamente decidere di cantare in playback, così, come segno di distinzione, per sovvertire tutte le regole della recita scolastica.
Che poi, chi ha istituito questa cosa della recita? Ma soprattutto, perchè?
Ora provate a immaginare, anche se è crudele: oltre ai compiti della settimana, quelli che vi strasformano in belve, quelli che minano nel profondo il vostro equilibrio psichico, aggiungete due canzoni in inglese, di cui una mai sentita e introvabile anche nel deep youtube del deep web.
A me si è frantumato all'istante lo spirito del natale e l'unico spirito che ho visto come possibile è quello contenuto nel rum.
E forse grazie al rum e al giusto spirito, mi è venuta un'idea:
OH UEN DE SENTS GO MARCIN IN
OH UEN DE SENTS GO MARCIN IN
AI UON TU BI DIS NAMBER
OH UEN DE SENTS GO MARCIN IN
Confido che la scrittura in pronuncia aiuti.
Per lo meno per i suoni.
Confido che gli altri bambini abbiano mamme più coscienziose di me, più aderenti al ruolo, che vedranno in questi testi da imparare la preziosa opportunità per mettere le basi per un futuro fluent english dei loro pargoli. Così il let de san sciain di Cig, sarà diluito da soli perfettamente splendenti in inglese e nessuno verrà a chiedermi i danni.
Dis littel laif of main è così: cialtrona.
Oh ieeee
mercoledì 8 novembre 2017
L'ottava piaga è un bambino che si annoia.
lunedì 30 ottobre 2017
E.T. non ha più senso
Una delle pochissime cose che ho capito nella mia ancora breve carriera mammesca è che non si possono fare confornti con i bambini che siamo stati noi.
giovedì 19 ottobre 2017
Mamma vecchia fa buon brodo
"Ha 129 anni ed è un supereroe" ha risposto Cig. La storia dei 129 anni è perchè mi piace dare a Cig un'idea del tutto relativa, fantasiosa e fuori scala, dell'età. Sulla questione supereroe, beh quello è vero.
venerdì 13 ottobre 2017
Le stagioni dei bambini
Davanti alla finestra della nostra camera da letto c'è una quercia molto alta. Abitiamo al terzo piano, la quercia si affaccia frondosa sul nostro balconcino, ci supera, credo arrivi almeno al quinto.
martedì 10 ottobre 2017
Bambini magici
Avete notato anche voi che i bambini, quelli più piccoli in particolare, sanno leggere nei vostri pensieri?
lunedì 2 ottobre 2017
I nonni sono un cielo stellato
Immagine da Google |
E' una festa informale, di quelle che non richiedono neppure il dresscode o un rsvp.
In altri Paesi, come gli Stati Uniti, si festeggia da più tempo e in un altro periodo dell'anno.
In Italia è il 2 ottobre che è anche una ricorrenza cattolica, la festa dell'angelo custode, ricorrenza che ha avuto alterne vicende dal 1400 ad oggi, ma tant'è.
E' una festa a cui non ho mai fatto caso e la lasciavo in un fine settimana di ottobre qualunque. Invece è proprio il 2 e quest'anno è proprio di lunedì, utile per tutti quelli che vogliono dare un chiaro messaggio ai nostri anziani: festeggiate di lunedì, voi che avete tutta la settimana libera e non imballate i nostri fine settimana.
Certo, di lunedì la festa sarà ben poca cosa, a meno che non si organizzi un afterhour.
Certo, essendo i nonni il pilastro portante del welfare nazionale, si potrebbe indire una festa vera e propria, anzichè restare sul vago e sull'informale.
Noi i nonni li viviamo pochissimo, vuoi per distanza, in un caso, vuoi per mancanza di vocazione, nell'altro. Siamo una famiglia snonnata, di quelle in cui il fai da te regna sovrano, dove non c'è un attimo senza pargolo al seguito, dove ti verrebbe voglia di farti adottare da un paio di nonni vicini e con la giusta attitudine.
Quindi non ho idea, se non per sentito dire, del peso specifico dei nonni in una famiglia.
Sono importanti i nonni nella vostra gestione?
Ma soprattutto, erano già così disponibili prima dei nipoti o si sono trasformati che neppure un pokemon che evolve?
Nel caso dei miei genitori non ci sono state sorprese: hanno la filosofia del "bisogna essere indipendenti" che spesso viene riassunto in "arrangiatevi", meno diplomatico, ma decisamente efficace.
Sono i nonni novilunio, ci sono, ma non li vedi, stanno con la faccia illuminata a guardare altro.
So di nonni cometa: illuminano il cammino, ti guidano nella giusta direzione.
Nonni plenilunio che ti incantano di dolcezza, che sanno dar luce anche alla notte.
Nonni stella del nord, punto di riferimento indispensabile per orientarsi nella vita.
Nonni solleone, energici, pieni di vita e inziativa
Nonni angeli custode, che non ci sono più fisicamente, eppure li hai accanto.
Nonni stella cadente, sono lì per realizzare i tuoi desideri.
Nonni costellazione, che determinano il tuo destino, un filino invadenti forse.
Nonni Nebulosa planetaria, farebbero tanto di più, se non fossero così in là con gli anni.
Nonni satellite: ruotano intorno a voi e se voi non ci foste precipiterebbero nello spazio infinito
I nonni sono il cielo stellato, a cui guardare per indovinare il nostro passato. Per loro i nipoti sono le stelle nuove, in cui guardare stupiti ciò che sarà.
Auguri nonni <3 nbsp="" p="">
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venerdì 29 settembre 2017
Smartworking - le giornate flessibili
Smartworking, cioè quell'accordo tra lavoratore e azienda (è bilaterale) che permette una nuova flessibilità all'interno dell'orario di lavoro.
Quattro giorni non sono molti, ma sono salvifici in caso di emergenza o di incastri che non si incastrano in alcune giornate, per cui meglio gestirli dal tavolo di cucina.
Non utilizzo spesso questa possibilità, il che non mi rende onore, ma quando capita la giornata smart prende una piega surreale.
Mangio troppo. Consiglio le giornate a casa solo a frigo vuoto e che non vi venga in mente di infornare torte tra una telefonata e una mail, perchè è un pensiero criminale. Una buona ricetta di torta, veloce, comunque, la trovate qui
Tuta e infradito. Provate voi a restare seri vestiti così, mentre parlate con la responsabile dell'universo moda e galassie correlate che proprio nel vostro giorno smart vuole sentirvi in call. Provo a non pensarci, non la visualizzo nei suoi abiti che costano più di casa mia, ma mica sempre funziona. Cerco allora di rendere elegante almeno la voce, sempre che non stia masticando le guarnizioni del frigo vuoto o assaggiando la torta di cui sopra.
Doppio lavoro. Se sono al telefono posso benissimo stendere il bucato, rifare i letti, passare lo swiffer, raccogliere giochi, riordinare. E' fondamentale, ai fini professionali della telefonata, non farsi mai scappare frasi tipo "Azz mi è caduto Ironman" o "C'è skifidol ovunque bleaaah". A ben vedere in ufficio non mi viene richiesto il servizio pulizie e quindi questa cosa smart non mi sembra così vantaggiosa, in fondo.
Troppi caffè. Sai com'è, a casa è molto più buono. A sera dirò, con la tachicardia, che il lavoro mi stressa troppo, insomma, non posso andare avanti così. Poi conto le cialde, mi taccio e passo la notte con gli occhi da gufo a scrutare nel buio.
Il gatto. Alcune mail le manda lui.
La rete. In casa è parecchio ingarbugliata. Il decoder tv blocca il mio accesso a Internet, la ps4 lancia call of duty e scatena guerre sul wi-fi. Il mio pc è sensibile, sente tutto e si pianta. Mi devo ricordare di spegnere ogni altro coso in rete, per lavorare da casa. Ciò che non immaginavo è che anche la soundbar della tv è in rete, che il telefono va in wi-fi e quindi l'ultima telefonata era in dolby surround.
Il lato positivo dello smart working. Lavoro meglio, di più e più serenamente. Retorica della perfetta impiegata a parte, la vera grande bellezza è che riesco ad andare a scuola a prendere Cig.
Non posso farlo, normalmente.
In smartworking sì e quella corsa a braccia aperte, in planata verso le mie, quel bacio per merenda e quel "Ehi, oggi c'è la mia mamma" detto ai suoi compagni di scuola, mi fa dimenticare perfino il frigo vuoto :)
lunedì 25 settembre 2017
La terra di mezzo
venerdì 15 settembre 2017
Il mercatino dei giochi
giovedì 14 settembre 2017
Senza miti e senza ragione
mercoledì 13 settembre 2017
Conto fino a 3!
E' iniziata la scuola ed è iniziata di slancio, con un sorriso grande così e ali spiegate verso il cancello aperto, con baci affidati alla quella mano un po' più grande e lanciati in un soffio oltre il cortile e verso di me.
giovedì 7 settembre 2017
Sarò sempre un cuscino
Facebook ogni mattina mi ripropone un ricordo: foto di qualche anno fa, solitamente di mare, tramonti, spazi aperti che sono le cose che amo tanto. Non li condivido mai, sono momenti passati.