Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

venerdì 29 settembre 2017

Smartworking - le giornate flessibili

Quattro giorni al mese posso lavorare da casa.
Smartworking, cioè quell'accordo tra lavoratore e azienda (è bilaterale) che permette una nuova flessibilità all'interno dell'orario di lavoro.
Quattro giorni non sono molti, ma sono salvifici in caso di emergenza o di incastri che non si incastrano in alcune giornate, per cui meglio gestirli dal tavolo di cucina.
Non utilizzo spesso questa possibilità, il che non mi rende onore, ma quando capita la giornata smart prende una piega surreale.

Mangio troppo. Consiglio le giornate a casa solo a frigo vuoto e che non vi venga in mente di infornare torte tra una telefonata e una mail, perchè è un pensiero criminale. Una buona ricetta di torta, veloce, comunque, la trovate qui

Tuta e infradito. Provate voi a restare seri vestiti così, mentre parlate con la responsabile dell'universo moda e galassie correlate che proprio nel vostro giorno smart vuole sentirvi in call. Provo a non pensarci, non la visualizzo nei suoi abiti che costano più di casa mia, ma mica sempre funziona. Cerco allora di rendere elegante almeno la voce, sempre che non stia masticando le guarnizioni del frigo vuoto o assaggiando la torta di cui sopra.

Doppio lavoro. Se sono al telefono posso benissimo stendere il bucato, rifare i letti, passare lo swiffer, raccogliere giochi, riordinare. E' fondamentale, ai fini professionali della telefonata, non farsi mai scappare frasi tipo "Azz mi è caduto Ironman" o "C'è skifidol ovunque bleaaah". A ben vedere in ufficio non mi viene richiesto il servizio pulizie e quindi questa cosa smart non mi sembra così vantaggiosa, in fondo.

Troppi caffè. Sai com'è, a casa è molto più buono. A sera dirò, con la tachicardia, che il lavoro mi stressa troppo, insomma, non posso andare avanti così. Poi conto le cialde, mi taccio e passo la notte con gli occhi da gufo a scrutare nel buio.

Il gatto. Alcune mail le manda lui.

La rete. In casa è parecchio ingarbugliata. Il decoder tv blocca il mio accesso a Internet, la ps4 lancia call of duty e scatena guerre sul wi-fi. Il mio pc è sensibile, sente tutto e si pianta. Mi devo ricordare di spegnere ogni altro coso in rete, per lavorare da casa. Ciò che non immaginavo è che anche la soundbar della tv è in rete, che il telefono va in wi-fi e quindi l'ultima telefonata era in dolby surround.

Il lato positivo dello smart working. Lavoro meglio, di più e più serenamente. Retorica della perfetta impiegata a parte, la vera grande bellezza è che riesco ad andare a scuola a prendere Cig.
Non posso farlo, normalmente.
In smartworking sì e quella corsa a braccia aperte, in planata verso le mie, quel bacio per merenda e quel "Ehi, oggi c'è la mia mamma" detto ai suoi compagni di scuola, mi fa dimenticare perfino il frigo vuoto :)


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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)