Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

giovedì 25 luglio 2013

Saluti da... Cartoline dalle vacanze - Prima Edizione.

Buone vacanze.
Di cuore.
Noi siamo quasi in partenza e da qui a lunedì vedo e prevedo giornate frenetiche e temo di non avere il tempo per ripassare da qui.
Per cui procedo con gli abbracci e i baci.
Con i grazie per la compagnia, i consigli, le condivisioni.

Parto attrezzata per aggiornarvi e raccontare, ma credo me la prenderò con calma, come se fossi in vacanza insomma :)
Quindi l'appuntamento diventa settimanale, da qui a fine agosto.

Vi lascio però con un'idea piccola piccola, per raccontarci in questo periodo di ferie, lunghe o corte che siano.
Signore e signori
ecco a voi,
la prima edizione di:

"Saluti da.... cartoline dalle vacanze"

Inviatemi una foto via mail (lawising@gmail.com) delle vostre vacanze, con un breve commento, un saluto o quello che vi viene in mente e anche se è un buon posto per le vacanze con i bimbi.

Le pubblicherò qui.
Un racconto illustrato di ciò che stiamo facendo, dritte turistiche per chi si muove con prole, come sopravvivere ai castelli di sabbia e varie curiosità.
Aspetto le vostre cartoline!


Buone Vacanze a tutti.


martedì 23 luglio 2013

La favola della buonanotte (funziona).

Alla fine è arrivato il caldo, quello tosto, quello che come ti metti a letto ti avvolge come un piumino fuori stagione.
Cigolino ne risente e il caldo lo innervosisce molto, soprattutto quando è ora di andare a nanna.
Non riesce a trovare una posizione, non si calma e salta sul letto tipo folletto posseduto.
Non la musica, non le carezze, non il pigiamino corto, niente riesce a rilassarlo.
Tranne una favola.
Ma mica una qualunque, che prendi il libro ti siedi lì e te la cavi con qualche pagine.
Vuole la fiaba su misura, che parli di lui.
Si stende lungo la sponda del lettino, io seduta per terra di fianco a lui e via che si inventa.

La favola più o meno, è questa:

C'era una volta, in un lettino lontano lontano, un bimbo bellissimo e con molto sonno.
Cigolino è il nome di questo bimbo. Aveva a lungo giocato durante il giorno, corso nei prati e raccolto fiori bellissimi. Così, quando il sole cominciò a nascondersi dietro i tetti delle case, Cigolino si sentì stanco. Un bagnetto fresco e profumato, tante coccole con mamma e papà e arrivò l'ora della nanna. La nanna, però, quella sera era di cattivo umore. Invece di avvolgere Cigolino in un bell'abbraccio rilassante, cominciò a tirargli i piedini, a camminare tra i capelli e soprattutto a soffiare piano l'aria calda, ma così calda, che Cigolino non riusciva proprio a dormire.
Cigolino chiese alla mamma come poteva dormire, con una nanna così dispettosa.
La mamma rispose: chiudi gli occhi, forte, abbraccia il coniglietto e rilassati. La nanna, vedrai, diventerà buona così. (A questo punto Cigolino chiude davvero gli occhi e mi fa vedere che sono proprio chiusi bene; cerca il coniglietto, e inizia a rilassarsi un po').
Cigolino, con gli occhi chiusi, disse alla nanna di lasciarlo dormire: aveva giocato tanto e tanto voleva giocare anche domani. Voleva dormire. Voleva sentire la stanchezza che andava via e sognare molte cose, tutte colorate. Voleva sognare gli altri bambini e la sua moto verde, che andava veloce nel parco, il succo di frutta preferito e la maglietta con i pesciolini ....
Buonanotte Cigolino ....Relax.

Di solito basta. Ci salutiamo e piano piano si addormenta. Altre è necessario trovare lì per lì altri fatti interessanti da inserire nella favola. Il che non sempre mi riesce bene e finisco col tirare fuori cose talmente sconclusionate che spero non si imprimano nella sua fantasia, altrimenti avrà un immaginario parecchio naif povero bimbo :)

La morale della favola è che mamma e papà sono più forti del caldo.
Mamma e papà hanno superpoteri simili a quelli di un condizionatore, quindi.

lunedì 22 luglio 2013

Com'erano le tue vacanze?

E' iniziato il countdown, tra una settimana ce ne andremo al mare.
Finalmente, aggiungo, con un sospiro che a sentirlo sembra un treno che va.
Anche Cigolino, se avesse l'esatta percezione di "vacanza", sarebbe sollevato a sapersi, a breve, in spiaggia.
Perchè è stufo anche lui.
Osserviamo, GF e io, chiari sintomi di insofferenza, cosa che ci fa dire con sicurezza che la voglia di cambiare panorama, aria e gente e qualcosa di istintivo e non necessariamente legato al lavoro e altre pesantezze.
Cigolino fatica ad addormentarsi in queste sere, in una voglia nuova di scoprire che si fa quando lui dovrebbe già dormire.
Mangerebbe solo ghiaccioli.
Nuota nella vasca da bagno come se ricordasse bene il mare e il bagnoasciuga.
Ha desideri indomabili di secchiello e paletta.
Insomma è il momento di andare.
Da parte mia sto facendo calcoli impossibili: cosa veramente ci starà in un bagaglio a mano? Come posso piegare le cose in modo che ci stiano in così poco spazio?
E' una vacanza di sperimentazione, questa. Bagagli piccoli e stiamo valutando se portare o meno il passeggino.
Bagagli. Ho già inviato una valigia a destinazione.Considerato che ci ritroviamo tutti nello stesso posto, ho approfittato di una traghettata di mio cognato, un mese fa. La domanda è: cosa diavolo avrò messo in quella valigia? Echisseloricorda!! E' dunque saggio prevedere un bagaglio a mano che contenga un tutto, per sicurezza. Su youtube si trovano tutorial su come preparare il trolley e sto studiando. Pensateci così, perfettamente stropicciati.
Passeggino. Il nostro passeggino leggero è imploso circa un mese fa. All'improvviso si è come disassemblato e ha finito così i suoi gloriosi giorni e gli innumerevoli Km. Considerato che Cigolino ha quasi 2 anni e mezzo, abbiamo deciso di non comprarne un altro, tornando ad utilizzare quello pesantissimo del trio. Molto più comodo per lui che sta su come su un trono, un incubo per me che faccio una fatica d'inferno a maneggiarlo. Tant'è. Lo portiamo o no in vacanza? Cioè tentiamo la svolta di un Cigolino affrancato dal passeggino o è una scelta troppo spericolata?
Insomma, c'ho le mie belle agitazioni.
Staremo via un mesetto. Le ferie devono necessariamente coincidere con quelle della babysitter, quando non si hanno nonni a portata di mano o si è ancora piccoli per stare lontani da mamma e papà (ovvero, il pannolino frena un po' gli slanci affettuosi dei famigliari, come pure il dettaglio che ancora non parla in modo comprensibile).
Anche questa è una forma bizzarra di worklifebalance, stare in equilibrio su esigenze altrui, facendole idealmente coincidere con le proprie, cercando il risultato desiderato: fare stare bene Cigolino.
Praticamente acrobazie e un saldo negativo di ferie da qui alla pensione.
Vorrei dirvi che da questo mese di mare mi aspetto riposo, ma non sarà così, non fisicamente almeno.
Abbiamo più che altro aspettative di lunghissimi bagni, perchè non sarà facile far uscire dall'acqua il giovanotto; di pranzi e cene mai seduti, come anche lo scorso anno, perchè Cigolino, secondo le mie previsioni migliori, apprezzerà lo stare a tavola, solo in tarda età, quando cioè organizzerà le briscole con gli amici del circolino. Saremo sempre in movimento e già ho una sottile nostalgia per quelle giornate molli, passate a ronfare sulla spiaggia, in un'altra vita.
O le serate ignoranti, quelle che stai in giro fino all'alba a chiacchierare e a decidere cosa fare, senza poi fare niente. Una cosa così, adesso, comprometterebbe la mia stessa sopravvivenza, considerato che Cigolino si sveglia presto. Comunque. A prescindere dall'ora di resa al sonno. Le 7. Sempre.

Con i bambini come sono cambiate le vostre vacanze?
Cosa vi manca di più?

Perchè son bravi tutti a scrivere i post su come si va in vacanza con i bambini, a quali creme usare, le ore migliori del sole, i giochi da fare, le cose da vedere e come neutralizzare le meduse.
Ma qui si fa sopravvivenza, non informazione.
E' questo che ci distingue :)



venerdì 19 luglio 2013

Ninna nanna sì, ma puntuale.

Una delle cose di cui vado proprio fiera, c'ho proprio la spocchia ahahahah, è che Cigolino è un bravissimo dormitore.
Non ha mai dormito nel lettone con noi, e neppure lo desidera.
Si è sempre addormentato da solo, senza lunghi rituali ed estenuanti trattative.
Dorme tutta la notte, fin da piccolissimo, con rare eccezioni di febbre, sogni brutti e altre cose bambinesche.
Va a dormire sempre alla stessa ora, tra le 20.30 e le 21.
Sull'ora della messa a nanna siamo sempre stati tassativi, per almeno due ottimi motivi.
Il primo, ma è parimerito con il secondo, è che così resta tempo anche per noi, GF e io, che altrimenti rischiamo di parlarci sempre e solo con Cigolino in mezzo, di essere sempre e solo affaccendati intorno a lui, di non avere un momento per raccontarci la giornata o per dormire insieme sul divano, incastrati come il tetris.Che è il nostro modo di essere romantici :)
Il secondo perchè, un po' a istinto un po' a letture, riconosco il valore della routine. Che è una parola che non mi piace un granchè. Sono buone abitudini, ecco, meglio.
Di genitori sull'orlo della crisi di nervi per bimbi nottambuli ne conosco diversi.
Di mamme distrutte da serate di giochi, favole, giochi, spuntini di mezzanotte e così via, anche.
Non è però per la salvaguardia del genitore, che i bimbi devono andare a dormire presto e alla stessa ora.
Sarebbe una prospettiva egoistica.
La buona abitudine della nanna fa bene ai bambini, prima di tutto.
Uno studio recente dell'University College London ha evidenziato che i bimbi che non hanno routine nella messa a nanna, che stanno svegli fino a tardi, che vanno a dormire quando capita e quando crollano, hanno poi problemi nell'apprendimento.

«Se un bambino ha un sonno irregolare fin dai tre anni, non è in grado di sintetizzare tutte le informazioni che gli arrivano a quell’età - spiega la professoressa Amanda Sacker dell’UCL al Guardian - e crescendo sarà sempre più difficile, perché questa mancanza di regolarità può finire con l’alterare i naturali ritmi del suo organismo, minacciando anche la plasticità del suo cervello nonché la sua capacità di acquisire e trattenere informazioni».

Un sonno insufficiente o di cattiva qualità nella prima infanzia, può avere ripercussioni per tutta la vita.
Lo studio evidenzia che, ovvio, le cattive abitudini dei bambini sono il riflesso di "egoismo" dei genitori: lavorando tutto il giorno il desiderio è di sfruttare le ore serali per stare insieme, prolungando questo tempo il più possibile. Così però appaghiamo un nostro desiderio, dimenticando che i bambini, al contrario, hanno bisogno di dormire e di abitudini certe.
In questi ultimi tempi mettere a nanna Cigolino sta diventando più difficile. Credo sia un bambino a energia solare, per cui d'estate, a fine giornata, è supercarico e a dargli retta dovremmo andare al parco a giocare, altro che a nanna :) Ci vuole un po' più tempo per convincerlo che è proprio ora, che è il tempo di rilassarsi, di chiudere gli occhi e riposarsi dalla grande fatica di giocare tutto il giorno. Lui ascolta compito. Poi dice un sonorissimo NOO e tenta di scavalcare il lettino. 
Mi aspetto a breve corda di lenzuolino per calarsi, e via.
E' lì che la volontà un po' vacilla: in fondo riprenderlo in braccio, tornare alle macchinine, al libro degli animali o ai cartoni animati sarebbe meno impegnativa come soluzione, invece di ricominciare da capo, con il bacio della buonanotte, le carezze e i saluti di commiato.
Però funziona.
Si addormenta, tranquillo.
E anche noi, poco dopo, davanti alla TV.

L'articolo che parla più approfonditamente dello studio lo trovate qui.
Un libro, che non ho letto, ma mi dicono indichi un metodo più scientifico rispetto al mio cialtrone, è "fate la nanna" di Estivill. So che ha suscitato parecchi malumori nelle mamme, perchè il metodo è piuttosto severo.

Ma cosa vuol dire secondo voi essere severi?

È meglio amare con severità, che ingannare con dolcezza.
François des RuesLe margherite francesi, 1598

mercoledì 17 luglio 2013

Fotografie.

Una domanda che mi faccio spesso è: cosa ricorderà dei suoi due anni Cigolino, cosa si porterà dietro?
I ricordi cominciano a formarsi proprio in questo periodo, diciamo dopo i 21 mesi.
Seguono, infatti, lo sviluppo celebrale: solo quando il cervello è sviluppato si possono formare i ricordi.
Questione di organizzazione del cervello, di esperienza che viene mediata, di capacità di "fotografare" ciò che avviene.
Fotografie. Gli resteranno, credo, alcune immagini, indelebili e immobili, forse più ricche di particolari del dovuto, forse appena sfumate.
Mi sento parecchio responsabile di queste fotografie.
Vorrei fossero tutte belle, luoghi remoti da cui attingere in caso di difficoltà o da sfogliare per il solo piacere di farlo.
Vorrei avesse immagini di amore, di risate, spiagge e prati, di amici e cose buone.
Forse più ancora che sull'educazione, dovremmo lavorare sui ricordi che i nostri bimbi avranno.
Intendiamoci, non è necessario fare cose strepitose, ma partecipare attivamente a rendere belle le cose che si fanno sempre e speciali gli avvenimenti più rari, tipo le vacanze, una festa, il visitare un luogo nuovo, assaggiare nuovi sapori e ogni nuova scoperta.
Così sto pensando molto ai miei di ricordi, tanto per avere un parametro, un'idea personale del quando si forma il primo ricordo.
Dei due anni ho qualche di foto.
Io che dal balcone di casa chiamo Gianni, ragazzino del quartiere, che mia madre tiene a precisare che era brutto e molto, ma molto, più grande di me. Io mi ricordo di me, con la faccia schiacciata alla ringhiera che lo chiamo e ricordo nettamente la soddisfazione enorme di quando mi salutava anche lui.
Mi ricordo di me seduta sul prato con le margherite e la mia paura dell'erba: resistevo alle scampagnate solo posizionata sull'apposito plaid, altrimenti era disperazione allo stato puro.
Ricordo me e l'attrazione per le bottiglie, soprattutto quelle del vino che avevano un profumo e il vetro scuro (alcune passioni sono predittive del poi, pensando a quanto mi affascina il vino oggi).
La neve è uno dei primissimi ricordi e per mano alla mamma a fare "picio-pacio" cioè saltare nella neve, affondare e sguazzare in quella che si scioglieva. Il trenino dei giardini pubblici e un albero gigantesco. Il cappottino rosso, i sandaletti con le dita fuori. Mi ricordo riflessiva, cioè ricordo che pensavo: cosa proprio non saprei.
Non sono tante le cose. Sono più i colori. Bianco, rosso, giallo.
Dai 3 anni in poi invece di foto ne ho interi cassetti e quindi ancora di più, da qui in poi, bisogna lavorare bene sui ricordi di Cigolino.
Creare attese, anche. Perchè anche il piacere di aspettare qualcosa, con quella trepidazione, con il non saper immaginare prima come sarà, è un ricordo tipico dell'infanzia.
Seminare cose positive, il più possibile.
Senza esagerare. Che ne vedo di genitori parecchio affannati a regalare sempre di più, a complicare i bambini di esperienze a volte non dimensionate alla loro età, a sentirsi in colpa nel non fare abbastanza.
Il troppo stroppia.
L'amore è già tutto. Condito con il gioco e l'abitudine di chiacchierare, spiegare, immaginare.
Indovino che nei ricordi di Cigolino ci sarà la sua moto a spinta di piedini ( La Toto, come la chiama lui), quella bianca e verde che sfreccia per casa, che è il primo desiderio del mattino e di quando torniamo a casa la sera. Magari ci sarà il coniglietto della nanna, che stamattina non trovavamo più nel letto e si vedeva che Cigolino era preoccupato. Le risate che si fa con papà.
Piccole cose che terrà con lui.
Che ricordi avete di quando eravate piccoli piccoli ? :)


La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. Gabriel Garcia Marquez

venerdì 12 luglio 2013

Donne da amare


Questa settimana vi lascio dei corpi.
Di mamme.
Seriali o primipare, giovani e meno
Di donne da amare (guardate un po', che belle foto)
Mamme.
Il corpo racconta la loro storia.
Per alcune non deve essere stata una passeggiata, ma tutte irradiano bellezza, amore, futuro.
Mi guardo allo specchio con occhi diversi adesso, più amorevoli. E ironici.
Cioè, io il mio corpo me lo so guadagnato: in molto anni di vita e 9 mesi di gravidanza.
Non è mica stato facile sapete? :)

Buona visione e buon fine settimana.



giovedì 11 luglio 2013

Libri d'estate

Cosa state leggendo voi, ragazze?
Che ai bimbi lo so che poi si legge un milione di volte la stessa storia, che le pagine si raccontano da sè da quante volte ci siamo passati.
Cigolino poi preferisce di gran lunga le riviste. Non è inusuale trovarlo sul vasino con una copia di Vanity Fair  o il catalogo dell'Ikea: tanto lui ci legge sempre Mamma - Papà - io - Si - Fatto -Nuno. Però le figure gli piacciono molto e possiamo passare anche interi minuti sulle storie fantastiche di una mensola o un puff contenitore per poi passare, con disinvoltura, a osservare orologi costosissimi o bellissime modelle bionde. A cigolino le bionde piacciono, le nota subito. Su carta e al parchetto.
Così noi abbiamo infinite storie sempre a disposizione, che se poi aggiungiamo il catalogo dell'esselunga le avventure si arricchiscono e le trame si infittiscono.
La cosa bella, in realtà, che anch'io dopo non so quanto tempo (un paio d'anni minimo) ho ripreso a leggere.
Con un certo appetito, anche.
Mi sono arresa all'evidenza dell'occhiale da lettura e al fatto che andando a letto meglio leggere un paio di pagine che addormentarsi con la tv accesa. Riesco, a volte, a leggere con la tv in sottofondo, ma dipende.
Per tornare alla lettura mi serviva qualcosa di trainante.
Così ho scelto Pennac e il suo "Signori bambini". Storia improbabile di genitori, insegnanti, ragazzini e prostitute che a un certo punto si trovano a ruoli ribaltati: i genitori diventano bambini, i bambini genitori, l'insegnate si rimpicciolisce, la prostituta si fa saggia e vera maestra di vita, in senso pieno.
Un'avventura sognante, che ti porta di pagina in pagina con leggerezza e significato.Recupero del nostro lato infantile, passaggio verso l'età adulta, ascolto, comprensione. Cose che servono a tutti, ai genitori un filino di più. Da leggere.
Sono poi passata a Il Tasto G, di Rossella Calabrò e mi sono divertita davvero tanto.
E' un libro che leggi di un fiato e racconta le donne viste da un vecchio ascensore di un immaginario condominio.
Ci siamo dentro tutte, fino al collo, signore mie. Con i nostri loop mentali, i nostri difetti più o meno immaginari, le paure e fragilità, il romanticismo a modo nostro. Nella sua leggerezza, che in questo caso è una gran qualità, dà tanti spunti di riflessione. Mi è piaciuto molto e ne ho scritto su realityshow (l'altro blog che ogni tanto scrivo), trovate le mie intense riflessioni qui. ;)
Che leggere e poi scrivere di ciò che ho letto è una mia antichissima passione, di quelle che magari metti da parte per un tempo lunghissimo, ma poi riaffiorano e anche in modo prepotente.
Adesso sul comodino ho tre libri, quelli che avrei intenzione di leggere. Anche se lo so che poi cambio idea e torno in libreria a sceglierne altri.
SexCrime - di Lucarelli e Picozzi, che per i serial killer c'ho una passione.
Di tutte le ricchezze - di S.Benni, che c'eravamo lasciati al Bar Sport ed è passato un sacco di tempo
1Q83 - di Murakami. Che ho già iniziato. Lasciato. Iniziato di nuovo. Insomma non so se mi piace.
Poi credo tornerò ai miei vecchi amori Allende e Marquez e ... sto parlando troppo, vero?

E' che tornare a leggere mi ha reso felice. Ci tenevo a dirvelo.

martedì 9 luglio 2013

Carte d'imbarco.

Che poi ad andare sempre di corsa ci rimetto io.
Che mi perdo pezzi, storie da raccontare, piccoli scorci di quotidianità.
Questo è, però, si corre.
In giro.
Sui treni.
Da una riunione all'altra.
Da una telefonata all'altra.
Sono una pallina impazzita, nella forma e nella sostanza.
Però ieri ho fatto il check in on line per il volo del 29 luglio, quello che ci porterà al mare.
Guardavo le carte e sorridevo.
Non pensavo più al fatto che viaggiare con un bagaglio a mano a testa sarà follia, non mi importava più delle scadenze che ho prima di partire e della stanchezza accumulata. Ero già al mare, sorridente, a rincorrere Cigolino sulla spiaggia e in acqua. Che lo so che sarà una vacanza in ammollo: gli piace troppo l'acqua, non riuscirà a stare lontano.
Sarà anche la vacanza senza passeggino. Abbiamo deciso di non portarlo, è ora che Cigolino valuti bene le sue forze, cammini sulle sue gambe, si sleghi e via.
Sarà la vacanza del via il pannolino, attività che si sta rivelando graduale e costante, con richieste sempre più precise di vasino.
L'estate è un momento importante nella vita di un bimbo piccolo: passare più tempo con mamma e papà, in luoghi diversi, con persone diverse, fa bene alla crescita intellettuale. Non ne dubito e mi aspetto cambiamenti anche radicali. Cigolino, come i bimbi della sua età, impara velocemente, mette in pratica, rielabora a modo suo. La vacanza dà spazio a tutto ciò, fuor di routine e dentro una vita diversa, sicuramente più ricca di avvenimenti e stimolante.
Voglio portarlo a pescare per esempio, che sarà più bello in mare che nella fontanella del parco.
Voglio che veda gli animali liberi (le mucche non mancheranno, ma anche pecore e cavalli), che assaggi nuove cose, odori profumi sconosciuti e guardi le stelle che in città si confondono con i lampioni.
Le vacanze sono un'opportunità per tutta la famiglia, una piccola avventura.
Eccole qui le carte d'imbarco. 20 giorni.
Ce la posso fare.
Credo.
:)

giovedì 4 luglio 2013

I piccoli esperimenti.

Cigolino sta imparando a prendere le sue decisioni.
Lo fa con molta naturalezza.
Cuore di mammà immagina che dietro ci sia un serio ragionamento, valutazione attenta dei pro e dei contro, proiezione sugli effetti futuri e così via. Un po' come farei io, insomma, o mi piace immaginare che lo farei ecco.
Tant'è.
I due anni sono un'età davvero incredibile.Affiorano tutte le cose viste, acquisite, metabolizzate dal primo giorno di vita.
Questa marea di informazioni viene finalmente ordinata e utilizzata.
A exploit, che mica detto che poi la sperimentazione dia soddisfazione e l'azione , quindi, ripetuta.
Ieri sera, per esempio, alla parola "bagno!" si è scapicollato in bagno, spogliato (aiutato, ma ce la fa quasi del tutto da solo), tolto il pannolino.
Poi si è seduto sul vasino, ha fatto pipì, ha svuotato il vasino e rimesso a posto.
Quindi ha guardato la vasca da bagno e in quel momento ha avuto un'idea migliore: la doccia.
E' entrato nel box, a cenni e parole sue chiesto che gli aprissimo l'acqua, ha chiuso il box ed è stato lì, un quarto d'ora a godere di quella pioggia, della privacy, a lavarsi da solo.
Noi fuori a guardarlo. Sorridenti come se si stesse laureando con lode.
Ha piccole attenzioni per noi, il giovanotto, e questo fa sentire noi un po' viziati.
Quando rientro a casa, per prima cosa mi prende la borsa e me l'appoggia lì dove la lascio sempre, mi dice di togliermi le scarpe e mi aiuta a rintracciare infradito e vestiti di casa. Se c'è la spesa da portare in casa, vuole un sacchettino per lui. Se improvvisiamo uno spuntino, un pezzo di qualsiasi cosa va per primo a papà.
Ha il suo salvadanaio e le monetine in giro per casa non hanno scampo. Le prende e le infila nella balena di pinocchio, non prima di averle contate, certo: nuno, du, re, ette e otto.
Cose così.
Che fanno di un bambino piccolo un componente attivo e attento della famiglia.
Che danno ai genitori la possibilità di capire che tipo di genitori si è: quelli che permettono gli esperimenti e quelli che tentano di controllare.
Piccole cose che ti fanno superare poco per i volta i tuoi limiti: io che sono una "controllona" sto imparando a lasciar fare. Un'esercizio difficilissimo per me, ma mi da tanta, tanta soddisfazione crescere in indipendenza Cigolino ;)
E voi, che genitori siete?
Che limite personale avete dovuto infrangere?