Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

martedì 14 febbraio 2017

La prima pagella (e il senso della vita)

L’aspettavo più di Cig, la pagella.
Il mio pronostico non erano voti, ma una frase: riprovateci il prossimo anno.
Perché penso spesso al peggio, così ogni cosa diversa dal peggio mi sorprende in positivo. Non si fa eh, mille corsi a sentirsi dire che bisogna sempre prepararsi al meglio, pregustarlo e raffigurarlo anche un po’, e io invece gioco al ribasso.
Esperienza, signora mia. Ogni volta che ho immaginato il meglio è andato tutto a scatafascio, per cui il meglio non mi frega più.
Comunque.
Alla prima pagella lo scenario è stato questo: io stesa sul divano, abbattuta dal virus-nausea che rantolo a GF di andare lui, di scusarmi con i maestri, ma proprio non riesco a uscire e forse neppure ad arrivare in bagno, per cui uscendo lasciami il catino vicino.
Cig che gioca ignaro e solo ogni tanto mi chiede cosa succede se prende brutti voti.
Biascico che, tesoro di mamma, i voti buoni vanno da 6 a 10 e che né mamma, né papà avranno niente da dire se saranno tutti 6.
“Ma se sono 5?” insiste il neo pagellante
“Se sono 5 vuol dire che devi migliorare. Ce la faremo” e intanto abbraccio coperta, cuscino, guardo il catino, vedo la stanza girare.
GF torna e sono tutti 7, un paio di 8 nei fondamentali (ginnastica, per esempio), un giudizio complessivo più che incoraggiante. Siamo tutti un po’ commossi. Cig che va a scuola un anno prima ce la sta facendo. Seguono abbracci, commozione assortita e finalmente posso addormentarmi.
Il giorno dopo, tornando a casa da scuola, Cig è imbronciato
“Mi hanno detto che chi ha i 7 viene sicuramente bocciato”
“Ma chi?”
“I miei compagni di scuola. Mi hanno detto che sarò bocciato”
No tesoro, non sarai bocciato, non dare retta” ma mi chiedo che razza di discorsi sentono questi bimbi a casa loro, a quali confronti sono sottoposti, a quell’insegnare che il voto ha un valore assoluto e tu, tu che hai solo 6 anni ad andare bene, devi avere il voto migliore di tutti. O sarai bocciato and shame on you.
Tristezza, o forse è il viru-nausea che ha un moto di orgoglio. 
Cig passa in fretta.
A me, meno. La questione pagella e quella nausea latente.
E’ qualche giorno che penso se l’educazione all’impegno, quella che cerchiamo di dare a Cig, vale meno di quella al risultato in sé; se prima o poi dovrò scusarmi con lui per avergli insegnato che le persone non si misurano, ma si cerca di capirle per quello che sono; che i risultati ci sono ogni volta che ti impegni, che è l’impegno il sale delle cose che fai, così come il viaggio vale più della meta. E ricordiamoci di divertirci, sempre.

1 commento:

Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)