Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

venerdì 16 dicembre 2016

I canditi

Considerato che è Natale è un attimo trovarsi a parlare di canditi.
Quelli del panettone o del pandolce genovese.
Quelli che adornano i vassoi di frutta secca.
Quelli della mostarda.
Quelli che prendono smog sulle bancarelle dei mercatini di Natale.
Ci fanno anche le pubblicità sull’importanza di avere o no i canditi nei dolci di Natale.
Che Natale sia un tantino candito salta agli occhi ed è a Natale che la popolazione si divide nettamente i due fazioni: i canditiani e gli scanditi.
Ai canditiani i canditi piacciono, punto.
Agli scanditi non è detto che i canditi non piacciano, ma di sicuro non piacciono dentro qualcos’altro. La scorzetta d’arancia ricoperta di cioccolato fondente, per esempio, è una cosa; la stessa scorzetta frantumata e messa a tradimento in un panettone è un’altra. Gli scanditi sono persone complicate.
E’ normale, dunque, di questi tempi, trovarsi a chiacchierare di canditi, che per dicembre soppiantano quasi in toto le conversazioni sul meteo.
Proprio chiacchierando del candito più e del candito meno con una canditiana che mi ha arrivata la domanda che nessuno mi aveva mai fatto.
“Uh, ma quindi anche tu adori i canditi è per questo che hai chiamato così il tuo blog, vero?”
Adori i canditi, a una scandita come me, suona malissimo. Ma male proprio e ho dovuto mettermi di impegno per non fare subito la faccia offesa.
“Scusa, ma allora perché Pensieri Canditi?”
Perché i canditi li tolgo sempre, li lascio sul piatto, li guardo, li trovo carini nei loro vari colori, ma per me sono qualcosa di assolutamente avulso da qualsiasi cibo in cui si possano trovare. I canditi sono una cosa a sé, un mondo a parte. Un po’ come il mondo su cui atterri con la maternità.
Quando ho pensato al titolo di questo blog, che volevo diverso, almeno un pochino, dai tanti blog mammeschi, ho pensato che le cose da scrivere qui sarebbero statcome i canditi: non li mangio senza pensarci, non li mischio con altri sapori, li voglio vedere nel piatto, osservarli a uno a uno, perché ogni candito, così come i pensieri, è diverso dall’altro.
E come i canditi, anche i pensieri, non è detto che mi piacciano ;)







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