Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

giovedì 9 gennaio 2014

Mi sono inserita bene :)

Di corsa e curioso :) 
Ho ancora le gambe molli e gli occhi umidi.
La voce, la sentite, è emozionata.
Siamo andati.
Dopo una notte strana, in cui Cigolino non riusciva a dormire e si svegliava e credo fosse emozionato.
L'inserimento, da queste parti, funziona così: due giorni si entra alle 11 e si esce alle 11,45, poi si fa una settimana dalle 8.30 alle 11.45, quindi si può decidere di fare tutta la giornata o proseguire con orario part-time.
Dunque.
Appuntamento davanti all'asilo con Cigolino e SantOfelia, poco prima delle 11.
Cigolino era un metro di gioia esplosiva, un concentrato di felicità, che mi guardava con gli occhi a stella di chi è sul punto di conquistare il mondo intero.
"Allora entriamo?" gli ho chiesto
"Siiiiiii!!!" e sembrava una festa.
Osservava tutto nel corridoio che ci porta alla sua aula e ogni cosa era un applauso di eccitazione o un "Beeelloooooo".
Io lì avevo già perso conoscenza, di me e dell'universo, viaggiavo sospesa sulla sua voce contenta, investita da colori e disegni, che poi io mi commuovo sempre a vedere i disegni dei bambini, di tutti i bambini.
Maestre festanti, bambini curiosi, un armadietto in cui lasciare il piumino. Cigolino è entrato in classe per acclamazione, ci siamo salutati, cioè io l'ho salutato e Ofelia, che lui era già in mezzo, già lì, già a suo agio e con cose da fare.
Noi non volevamo andare, lui era già andato, di corsa e curioso, verso questa nuova vita.
Io l'ho sentito che quello era IL momento: ho udito, da qualche parte, dentro, un clack come una scatolina che si apre, un bottone che si stacca.
Quei passi dandomi le spalle, quelli che vedete nella foto, mi hanno dato il senso dell'essere lì, il senso un po' di tutto, un lampo di consapevolezza, un niente di tempo in cui tutto mi è stato chiaro.
Poi passa e torni ad avere le gambe molli e il cuore in giostra.
La maestra gli ha detto "Adesso la mamma va a prendere il pane e poi torna a prenderti, ok?" ma lui aveva una macchinina rossa, cosa mai poteva importargli delle cose che avevo da fare.
Ci siamo sedute per un caffè Ofelia e io, avremmo preferito un grappino, credo, tanto eravamo entrambe emozionate ... E' che la grappa alle 11 fa proprio brutto.
Quando sono andata a prenderlo mi ha guardato: "Pane, vai vai" non aveva nessuna voglia di uscire.
Domani ripetiamo. Da lunedì la vera prova.
Avrò un fine settimana per riprendermi.
Basterà?

2 commenti:

  1. questa foto mi fa stringere il cuore

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  2. Un po'. Ma più di tutto, anche più dei baci, a me rende felice il vederlo sereno, sicuro, indipendente. Compatibilmente con i dueanni,9 certo. Vederlo andare in classe a passo sicuro è stato bellissimo. Anche oggi, secondo giorno, ha fatto tutta la strada saltellando e chiacchierando a raffica per spiegarmi quanto contento era di andare all'asilo. Un uccellino, cinguettante e felice ;)

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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)