Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

mercoledì 30 ottobre 2013

Praticamente perfetta!

Che poi, cosa è imperfetto? (immagine trovata con Google).
C'è un concorso carino in giro, promosso da Kinder.
Il titolo è un invito di quelli che non puoi declinare: Raccontaci la tua imperfezione.
Eeeh caro il signor Kinder, quanto tempo mi dai? ma soprattutto sei messo comodo o vai di fretta?
Va di fretta, mi ha risposto, il racconto lo vuole in 500 caratteri, neanche il tempo di presentarsi per bene insomma.
Vi lascio il link per partecipare: http://www.kinder.it/it/kinder-cereali/raccontaci-la-tua-imperfezione
che lo so che di cose da raccontare ne avete anche voi.
Io non so come farci stare tutto in 500 caratteri, sto valutando una partecipazione a puntate.
Tant'è.
Ho pensato al tema e sforando i 500 caratteri (forse anche i 5000) è venuto fuori che ...

Ciao, io sono quella che di imperfetto ha la perfezione.
E' proprio questo che mi riesce in modo imperfetto e approssimativo: la perfezione.
Dicono non sia di questo mondo, la perfezione, ma a volte credo si riferiscano a me.
Ci provo, uh se ci provo, ma niente. Vivo nella ridente cittadina di GinaTown, anzi regno da tempo sulle altre gine, tutte perfette imperfette come me, ma un po' meno imperfette, per questo sono io l'imperatrice.
Titoli nobiliari a parte mi divido, come molti, tra casa, lavoro e un bellissimo 2enne virgola qualche mese. Di giorno quindi sono mamma, moglie e lavoratrice, mentre la sera sono morta*.
Tutte queste cose potrebbero riuscirmi alla perfezione, soprattutto la mia versione serale, invece no.
Come mamma l'imperfezione è parte del ruolo (io voglio crederlo) e quindi mi giustifico.
La moglie. Sì. Rasenterei anche la perfezione, se non fosse che:
a) chi sa darmi la definizione di moglie perfetta?
b) Non conoscendo la risposta al punto a) come definisco il mio essere perfetta?
c) Non so mai, ma proprio mai, quando è il momento perfetto per presentarmi al consorte in lingerie da momenti selvaggi o calare la pasta per la cena, con confusioni e incomprensioni intuibili.
Lavoratrice. Eh, bisogna dirlo, sono brava nel mio mestiere. Faccio tuuutte le cose a modo, i colleghi mi vogliono bene, mi scoltano, il capo mi stima, la receptionist russa/austera/ungarica mi saluta davvero, non come agli altri a cui grugnisce un qualcosa, e sono perfettamente puntuale in tutto. Rischierei di essere perfetta qui e andare fuori tema, ma tranquilli: la mia imperfezione è che vorrei fare tutt'altro. Ma proprio. Ci penso ogni secondo, coltivo caparbiamente un sogno diverso, faccio prove sparse di attuazione dello stesso, con risultati totalmente imperfetti. Sono l'imperfetta sognatrice, quella che vorrebbe, fortissimamente vorrebbe, saprebbe e anche riuscirebbe, solo che poi proprio non sa come si fa. A realizzare un sogno.
E' chiaro quindi perchè la sera sono morta, no? Ho tentato tutto il giorno di essere una mamma perfetta, una moglie perfetta e una lavoratrice perfetta e nel contempo di realizzare un sogno, sognato in modo imperfetto. La stanchezza.
Da morta desidero solo abbandonarmi sul divano e guardare la tv, sarebbe perfetto, no? Ma niente, L'imperfezione è dietro l'angolo, quello che porta in cucina di solito, dove c'è sempre qualcosa da riordinare, lavare, preparare. Oppure gira in camera da letto dove, per via di imperfezioni che mi sfuggono, sempra sempre sia esplosa una bomba.  Così mi calo nell'ultimo ruolo della giornata, quello della casalinga, per giunta morta perchè è sera. I risultati sono opinabili e mi aspetto, perchè succederà, di ritirare le scarpe in lavastoviglie e mettere i piatti nella scarpiera. Poi, finalmente, arriva il momento di andare a dormire, in un letto imperfetto che il duenne virgola qualche mese ci ha saltato sù fino a paio d'ore prima, ha fatto la sua tenda con le coperte e chiesto a papà di nascondersi anche lui che così io non li vedo.
Penso sarebbe meraviglioso a quel punto leggere, che la cultura sì è spesso perfetta. Inforco gli occhiali, che anche la vista da qualche tempo è imperfetta, e mi addormento con parole di tango (in questo periodo) proprio sulla pancia imperfetta.
Eccomi qua, in tutta la mia imperfezione.
Praticamente perfetta, no?


* Liberamente tratto dal profilo di @La Claudia, twitter.

2 commenti:

  1. Ciao Wisi, a me le perfettine fanno paura mentre trovo simpatiche, perché mi ci riconosco, le imperfette! Non siamo macchine a controllo numerico siamo persone con emozioni grazie alle quali viviamo e impariamo. Sono le imperfezioni che fanno di noi delle persone uniche e x questo perfette!
    Dimenticavo: lusingata x la citazione!
    Buonanotte, Claudia

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  2. Il racconto mi sarebbe stato impossibile se il tema fosse: raccontami la tua perfezione. Anche 500 caratteri sarebbero stati troppissimi. Le imperfezioni ci rendono umani, empatici, comunicativi. Conosco almeno un paio di persone che vogliono, proprio per convinzione, essere perfette: non riesco a parlarci, non li capisco e mi sento a disagio. Ovvio che quella con gli amici sono io e non loro, però :D :D

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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)