Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

venerdì 6 luglio 2012

La cosa più bella per un bambino piccolo

A volte mi metto in testa di cercare cose impossibili.
Mi aspetto che Google abbia tutte le risposte, oracolo contemporaneo, ma non sempre è così.
Soprattutto se è di emozioni che si vuole parlare, i motori si inceppano e restituiscono poco.
Per cui un po' bisogna arrangiarsi.
La domanda che mi gira in testa da qualche tempo è: cos'è la cosa più bella per un bambino piccolo?
La risposta che tutti danno è : la mamma.
Si liquida così l'intero argomento, spostando immediatamente il focus su come si sente la mamma, su cosa fa felice la mamma, su come è o dovrebbe essere la mamma e del bimbo ci si dimentica un po'. Almeno fino ai cinque anni o giù di lì, momento in cui l'intenzionalità del bambino è formata e risultano chiari i suoi gusti, i suoi capricci, le sue gioie. Per i primi anni si naviga a vista, si fa finta di niente e ci si concentra sulla mamma (in parte anche sul papà, ma meno). In questo modo la mamma è messa sotto stress, secondo me, perchè raramente si trova in tutte le condizioni fortunate per essere serena, riposata, appagata, sollevata per essere il centro luminoso della vita di un bambino e quindi un lieve senso di colpa è inevitabile.
La perfezione non è di questo mondo.
Io però me lo chiedo sempre: cos'è la cosa più bella per Cigolino? Cerco di intuire, di stare in ascolto, di comprendere. E' come vivere in duplex: mentre cerchi di mantenere un buon equilibrio e un alto tasso di serenità per avere tutte le energie necessarie per la missione mamma, fai altrettanto per conto terzi, per conto di chi ancora non sa esprimersi.
Non se ne viene a capo facilmente, perchè districarsi tra ciò che piacerebbe a te e ciò che in realtà piace a lui, in uno scambio poco verbale e molto empatico, è tutt'altro che semplice, disturbato da elementi esterni come la stanchezza, le preoccupazioni, la voglia, ogni tanto, di fare altro.
Per cui quando me lo tengo in braccio a guardare i cartoni in tv, mi chiedo se è una cosa che fa piacere a me o a lui; quando gli faccio il bagno sono certa che faccia più piacere a lui che sguazza, che a me chinata sulla vasca (aaah l'età); mangiare è un tormento per entrambe e via così.
Ma a lui, cosa davvero piace fare? O meglio ancora: lui sa cos'è al felicità e quando la prova?
Un bambino è felice quando si sente amato, sicuro delle persone che ha intorno, quando è nutrito e quando può giocare.
Noi non nasciamo allegri o tristi. L'allegria, la positività sono cose da coltivare ogni giorno. In un bambino piccolo (ma negli adulti è poi così diverso?) tutto ciò cresce attraverso il gioco e attraverso le risate. Ridere e giocare, sono questi gli ingredienti principali di un bambino felice.
Giocare con mamma e papà e vedere che anche loro si divertono nel gioco.
Ridere con mamma e papà, scherzare. Attenzione però a non scherzare sul bambino: a volte lo scherzo sfocia in piccole prese in giro. E' un atteggiamento pericoloso, che risulta ambiguo per il bambino: si sente sminuito, non apprezzato e difficilmente i genitori ne otterranno la piena fiducia. L'autoironia si insegna prendendo in giro se stessi, solo così.
Lasciamo spazio alla fantasia, all'entusiasmo, alle risate.
Questa è la cosa più bella per un bambino.




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