Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

giovedì 10 maggio 2012

Alchimista

Avete in mente l'affanno? Avete presente le ore che si sovrappongono, è già sera e hai fatto la metà delle cose?
Ecco.
Io in questi giorni, così tanto che poi non riesco a fare le cose a cui tengo di più, scrivere qui, per esempio.
Ma continuo a pensare, continuo a immaginare. L'equilibrio tra lavoro e vita sta diventando il punto focale, l'asse di rotazione. Ho la convinzione che se pensi e desideri fortemente una cosa, la strada per realizzarla ti si apre davanti e la vedi chiaramente. Così insisto. Perchè non mi bastano le due ore della sera per conoscere bene Cigolino, perchè non mi basta il dopocena per mettere mano alla casa, fare la dichiarazione dei redditi. Perchè se sono così di corsa ho poco tempo per GF, per le amiche, per me. Direi che è un bilancio che punta più al fallimento che ad altro.
Penso, immagino.
E mi addormento sul divano, immancabilmente, ogni sera.
E mentre sto farneticando qui, mi arriva una catena di sant'Antonio sulla mamma, che se la mandi anche a una persona farà il giro del mondo entro domenica. E' una catena che esalta il sacrificio, l'amor materno che vince su tutto, veglie notturne a ogni età e dolore per strade sbagliate.
Il problema è, credo, che io sto cercando una mammità diversa dai luoghi comuni, da quello che si dice, da quello che ci si aspetta. Sarà per questo che al momento niente mi viene veramente in mente? troppo fuori strada? Mi sento un po' alchimista: alla conquista dell'onniscenza, alla ricerca della panacea, certa di trasformare i metalli in oro.
Se non ricordo male, non hanno avuto un grande successo vero? :D






1 commento:

  1. Credo che alla maternità si accompagnino veramente troppe aspettative e idee preconcette.
    Forse la mammità non è altro che un' espressione di ciò che siamo...non è una categoria. Non è che quando si ha un figlio improvvisamente si scoprono virtù, qualità, desideri e difetti che prima non ci appartenevano. Forse ci aspettiamo che l'arrivo di un bambino si accompagni all'arrivo di un'altra "me stessa" che può mettere via senza rimpianti una parte di se per far posto all'altra (naturalmente migliore). E chi lo dice? E se quella migliore fosse la donna di prima, quella che forse non aveva ancora avuto un figlio...ma magari era comunque completa e serena? E allora? Forse è un problema di autostima. Ripartiamo da quello che eravamo. Il nostro bambino vuole come mamma quella donna lì, quella donna che eravamo prima che nascesse,l'unica che possiamo realmente e autenticamente essere.
    LISBET

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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)