Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

mercoledì 7 marzo 2012

Il rito della nanna

E' quella mezz'ora o poco più che precede la nanna di Cigolino: di solito GF non è ancora tornato, io aspetto di metterlo a nanna per poi preparare la cena. E' il momento del cool down, dei giochi tranquilli, dei cartoni animati a volume basso, o della musica e di quattro chiacchiere.
A Cigolino racconto sempre la mia giornata, come se fosse una favola. Lui mi racconta la sua, come se fosse dialetto giapponese.
Mi piace pensare che lui partecipi, che piano piano entri nel mio mondo, in quello di papà, attraverso i racconti. Intanto lo guardo e cerco di capire cosa davvero vede nei cartoni in tv e cosa lo incanta: perchè alcune cose lo rapiscono proprio, altre lo lasciano indifferente e a me sembrano quasi uguali.
E' l'ora del profumo del bagnoschiuma, dei capelli morbidini, degli occhi che si stropicciano, degli sbadigli, dei gridolini al TG (è un bimbo molto informato), della caccia al telecomando perchè gioco più bello non c'è. E' il momento in cui la giornata, la sua, sfuma piano.
Il segnale che è ora di dormire me lo da lui: non vuole stare in nessuna posizione, nè in braccio, nè seduto a giocare, nè in piedi. Allora diamo la buonanotte ai gatti, alla tenda colorata di cucina, al palloncino che ancora vola sopra il suo letto.
Gli raccomando di fare solo sogni bellissimi, gli ravvivo le coperte e il cuscino e lo metto giù, col fido coniglietto. E' a questo punto che mi regala lo sguardo più bello: sorride con gli occhi, con la bocca sdentata un secondo prima di infilare il pollice, girarsi su un fianco e buonanotte.
Cerco di mantenere il rito, di ripetere gesti e orari: trovo funzioni davvero, la messa a nanna non è una lotta così.
Le sere che invece sonno non ha, mi guarda col sorriso di chi vuole giocare e non appena esco dalla stanza con precisione assoluta comincia a tirare calci al carillon appeso al letto e ululare cose tipo maaaammmaaaaaa daaaaaaa deeeeee.
Allora lo riprendo, giochiamo ancora un pochino e ripetiamo il rito.
Diciamo che in massimo tre tentativi cede ;)

2 commenti:

  1. Non sai quante mamme ti invidiano;)...Hai ragione la routine è fondamentale. I bambini ne hanno proprio bisogno. La certezza che ogni giorno la liturgia verrà ripetuta dà loro serenità e li rende sicuri. Potrebbe sembrare il contrario, ma pare che bambini abitudinari diventeranno adulti capaci di adattarsi al cambiamento. La sicurezza acquisita durante i primi anni di vita attraverso l'abitudine , farà dell'abitudine una certezza a cui si potrà rinunciare più facilmente nell'età adulta.
    E nel frattempo anche i genitori si godono un riposo più sereno che non guasta;)
    LISBET

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  2. Sì, ho proprio notato questo: la routine dà serenità. Piccole cose, gesti.
    Inoltre aiuta molto i genitori: con le abitudini è più semplice gestire le "emergenze". :)

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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)