Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

lunedì 25 luglio 2022

La solitudine atroce

E' raro che parli di cronaca qui.

E' una scelta, provo a coltivare un'aiuola senza tragedia, cattiveria, miseria.

Però ho un magone e una rabbia che non vanno via ormai da una settimana, ho avuto perfino incubi e forse devo tirar fuori.

La storia è quella della bimba di 18 mesi abbandonata da sola in casa

La storia è della mamma e dell'urgenza di non essere più sola e raggiungere un fidanzato, forse l'amore della sua vita, forse solo un tipo qualunque. Non lo so, ma l'urgenza evidentemente c'era tutta

La storia è di un condominio che non si è accorto di niente

Di servizi sociali non pervenuti

E' la storia di una solitudine atroce, folle, che rende mostri. 

E' la storia di qualcosa che non riesco a vedere, non ci riesco, non capisco

Ho provato a non pensare alla mamma, la immagino solo in fondo a un buco nero di un niente così pesante da restarne schiacciata. Non giustifico, provo a non condannare, mi si secca la gola, la lingua è felpata, mi fanno male gli occhi

Ho pensato al fidanzato, quello che l'ha accolta per una settimana. Chi è? Non sapeva davvero niente di quella bambina a casa da sola? Ha fatto finta di niente? Di lui non si parla negli articoli, che ho letto poco e velocemente, non ce la faccio.

I vicini di casa. Mamma e figlia invisibili. Non si sono accorti che lei non c'era, che la bambina piangeva, che qualcosa non andava. Non hanno suonato campanelli, chiamato vigili, che chi si fa i fatti propri campa cent'anni. Voi, la bimba no.

La mamma era senza famiglia? dov'era il padre della bimba, i nonni, la zia anziana, ma affidabile, una cugina un po' naif, ma diamine, per qualche giorno va bene anche lei.

Dov'erano tutti? Dove eravamo in quei maledettissimi sei giorni?

Molti invocano giustizia adesso, ma è davvero dannatamente tardi. A cosa mai servirà essere giusti adesso? Non c'è rimedio, per nessuno.

Non condanno, non capisco.

Poteva bastare lasciare la figlia davanti a un ospedale, una chiesa, ai giardini pubblici, sul tram, sul treno che l'ha portata da lui.

Voleva ucciderla, voleva soffrisse ciò che ha sofferto lei in questi ultimi due anni? Una sofferenza non vista, ignorata, minimizzata. Invece era gigantesca, enorme, tanto da rendere buia tutta Milano.

La genitorialità è difficilissima, un mare profondo. Se siamo fortunati, navigheremo in acque quasi sempre affrontabili. Altre sarà tempesta furibonda. Nella tempesta non possiamo chiedere ai bambini di tenere la rotta. I capitani sono gli adulti, i genitori se ci sono, altrimenti la comunità tutta intorno. La tempesta non si affronta da soli e se non ce ne accorgiamo ci deve essere qualcuno che ci guida per uscirne. Si vive così nelle società civili, non ci sono altri modi, non bisognerebbe lasciare tra le onde nessuno, è troppo pericoloso.

Questo post è inutile. Avevo bisogno di parlare.

Se hai bisogno di parlare con qualcuno, manda messaggi con i mezzi che puoi. Fai così ragazza mia, o ragazzo, che sei in difficoltà con tuo figlio/a. Scrivi, suona campanelli, grida dalla finestra, telefona a tutti quelli che conosci. Chiama i carabinieri, i vigili, la guardia giurata giù all'angolo, entra dal fornaio e chiedi aiuto. 

Chiedi aiuto in tutti i modi possibili, per favore. 

Mai più deve andare così, mai più diventare folli di atroce solitudine.





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