Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

martedì 14 aprile 2020

Inquietudine

Sono praticamente a fine quarantena, quella che ho passato con mia mamma, lontana da casa mia, da Cig e GF.
Ho nostalgia di casa e sono felice di essere con mia mamma, che continua, comprensibilmente, ad annaspare nel dispiacere. Si è fatta più minuta mamma, pallida, invecchiata di colpo. Mi si stringe il cuore, in questa altalena di voglia di tornare e consapevolezza che restare con lei è giusto.
La quarantena in sorveglianza attiva funziona così:
l'asl di riferimento ti comunica che sei stata presa in carico
poi ti telefona tutti i giorni per chiederti se hai febbre o qualunque altro sintomo riconducibile al Covid.
Se sei un lavoratore, la sorveglianza attiva è equiparata alla malattia e il medico di base rilascia il protocollo da comunicare in ufficio.
A questo ho rinunciato, perchè non mi va, in questo periodo, di sentirmi malata. 
Il primo giorno di sorveglianza quasi ti viene da sorridere, perchè non hai proprio niente e riferire i tuoi 35.8 di temperatura ti sembra una cosa così irrilevante da essere quasi comica.
I giorni passano ed è forse verso il sesto che quella telefonata così breve, quei 36,2 da comunicare, assume un'importanza diversa: quella telefonata ti fa piacere. Sei contenta che l'operatrice ti chiami per nome, fa piacere sentire il suo sorriso, quell'impercettibile sospiro di sollievo quando le dici che va tutto bene.
Nei prossimi giorni farò il tampone e mamma ne farà due. Se sono tutti negativi potrò tornare a casa, altrimenti la quarantena ricomincerà da capo. Anche se noi, di fatto, stiamo benissimo.
Sto cercando un senso a questa procedura, ma non lo trovo.
Credo che in questa fase, quella in cui cominciano a ragionare di fase 2 e riaperture, sarebbe molto più utile sapere per quanto tempo una persona positiva al tampone è effettivamente infettiva.
Cioè, il virus te lo attacco con uno starnuto nei primi 6 giorni di mio contagio o anche un mese dopo la mia positività? E quanto dura la positività? E la positività è sempre comunque pericolosa per gli altri?Solo se sai questo puoi decidere quanto è lunga una quarantena, altrimenti è una misura inutile a contenere.
Poi è ora di sapere chi ha gli anticorpi e chi no. 
Perchè se ho gli anticorpi in teoria posso uscire e non c'è motivo di tenermi in lockdown, giusto?
Quindi, ricapitolando: se non sai per quanto tempo sono effettivamente pericolosa per gli altri è impossibile stabilire quanto lunga deve essere la quarantena
se non sai se ho sviluppato gli anticorpi è impossibile stabilire se posso o meno uscire di casa
A me non sapere inquieta parecchio, almeno quanto stare alle procedure. Obbedisco di buon grado finchè ho almeno la percezione della fondatezza dell'ordine, ma se mi assale il dubbio diventa tutto parecchio complicato.
Ovvio, non sono una virologa e neppure un medico.
Però ho, credo, un briciolo di buon senso, quello spiccio eh, quello che abbiamo a disposizione tutti.
Per cui certo, sto a casa
Ho rispettato la quarantena e mi sono tenuta a distanza da mia mamma, anche se entrambe avremmo bisogno di lunghi abbracci.
Ma sto a casa perchè serve o perchè ancora non abbiamo capito bene?
E se non abbiamo capito bene come si deciderà di riaprire? Dopo tutti questi morti, dopo questo infinito sacrificio, dopo tutta la nostra resistenza, si riapre perchè il pericolo è davvero più basso o perchè c'è l'Economia che ha una gran fretta?
Chiedo per un'amica.




2 commenti:

  1. Ho monitorato temperatura, ossigeno, pressione e altri sintomi di papà per 2 settimane, riportando tutto e graficando in file Excel, finché tutto non si è stabilizzato. Resoconto quotidiano al medico. Era un modo per aiutarlo. Poi anche mamma. Ora per lui è passato oltre un mese, per mamma quasi 20 giorni. Stanno bene ma continuano a vivere da separati in casa. Mangiano e vivono in stanze diverse, escono su balconi diversi per prendere una mezzora di sole. Stanno bene, ma ho gli stessi tuoi dubbi e per loro, finora, nessun tampone. In Lombardia funzionava così. Tamponi solo agli ospedalizzati gravi. Niente tamponi al personale medico-sanitario se no tocca lasciare a casa i positivi e in ospedale non c'è più nessuno.
    Trasferisco tutto sulla situazione delle persone comuni: come potremo tornare negli uffici, nelle fabbriche, sui tram, nel bar senza sapere qual è la nostra condizione?
    Guarda il mare, come il tempo è medico.
    Ti abbraccio.

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  2. Caro Marco, ho il sospetto che non arriveremo mai a sapere veramente e questo aggiunge pena allo strazio di questi giorni difficilissimi. In bocca al lupo per i tuoi e uno altrettanto grande a tutti noi che, prima o poi, dovremo riprendere a uscire, mischiarci, avventurarci. Con mille dubbi. Un abbraccio

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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)