Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

giovedì 29 ottobre 2015

Cose che le mamme direbbero volentieri, ma sono troppo mamme.

L'altro giorno ero in treno, tanto per cambiare, e leggevo un post di Enrica Tesio, che se non la conoscete vi metto in castigo.
Enrica è bravissima.
Sa cogliere e tradurre ciò che noi ci limitiamo a intuire senza neppure troppa consapevolezza.
Leggevo e ridevo.
In treno si nota moltissimo se una legge e ride da sola.
Pazienza.
Peggio per loro che in treno lavorano e basta e stanno incastrati e ingrugniti sui loro sedili (scomodi).
Il post era questo: cose che i bambini ci direbbero volentieri, ma sono troppo educati pubblicato sull'inarrivabile blog Ti Asmo.
Ridevo l'ho detto, ma poichè il treno tira sempre fuori il peggio di me, rispondevo mentalmente a tutte le cose che i bambini ci direbbero. Vorrei vedere voi alla sesta ora di treno della giornata e alla milamillesima della settimana.
Leggete il post di Enrica. Poi il mio, che tanto sono senza vergogna e volentieri lo condivido con voi.

"Mio figlio non mi mangia"  e caro mio non metterla su antichi rancori. Mi suggerisci di andare avanti e andiamoci. Io di qua e tu di là, torna pure quando hai fame. Ti aspetto. Baci, la mamma

Quando  dico che sto per arrabbiarmi non lo dico per spoilerarti l'urlo che deflaglerà a breve, credimi. In realtà non sto neanche parlando con te, ma con me. Per ricordarmi che tu sei la bambino e io la mamma e non si può buttarla in rissa (purtroppo).

Se ti chiedo cosa vuoi mangiare è per abituarti a pensare a cosa effettivamente mangi, non perchè ho la sindrome del commis di cucina. Se non ti va di rispondere puoi succhiarti l'alluce e poi chiedermi la pasta in bianco, come sempre. Con amore, la mamma.

Non si fa di parlare di te come se non fossi nella stanza. E' che tu sei sempre nella stanza. Capisci? Dai, vai di là a giocare.

Lo so, pensi di essere il nostro argomento preferito al mondo. Beata innoncenza.

Accetta che non si deve fare la spia e neppure alzare le mani. Non per questioni strettamente etiche, ma perchè in entrambe i casi poi devo intervenire io. E 99/100 non ne ho proprio voglia.

"Vai a giocare con quel bambino, fate amicizia" detto al parco non va preso del tutto alla lettera. La parte importante è "Vai a giocare", quella che non ti posso dire è "che mamma vuole stare in santissima pace a leggere, qui sulla panchina"

Se ti do indicazioni su velocità da mantenere sui gradini o mentre scendi dall'auto, è perchè se ti fai male io davvero non saprei come soccorrerti. Questa è la verità.

Se ti ho lasciato intendere che mi piacesse aspirarti la roba dal naso chiedo scusa, ho proprio sbagliato. Ciò non ti autorizza in ogni caso a toccare qualunque cosa, soprattutto finchè ti succhi ancora il pollice. Lo dico per te eh.

Se mi sentissi dire "la mamma è tanto triste quando fai così", in terza persona, mentre inculco un senso di colpa che non ti leverai più, ti autorizzo a chiamare Hulk in tua difesa.

Bacio e dormi. Funziona benissimo da sempre con te e di questo ti sarò eternamente grata.

Sei sempre attaccato a uno schermo. Come me. Non vedo l'ora che impari a scrivere per whatsapparmi anzichè chiamarmi ogni 30 secondi.

Non ti do soprannomi, non li do mai a nessuno. Vivo nel terrore di dimenticarmi il nome vero, evito.

La saliva per pulire fa schifo.

Sospetto che tu conoscessi Estivil ancora prima di venire al mondo, per questo hai sempre dormito da solo e senza storie. Un giorno mi racconterai.

Fai il bambino piccolo finchè vuoi, figurati. Di conseguenza farò la mamma di un bimbo piccolo. Vedi tu.

I regali, raggiungiamo un accordo: quelli rumorosi ok, ma senza pile. Oppure le pile, ma senza gioco intorno.

Il gelato è tuo. Io sono vegana e ti va di lusso, credimi.

Detesto andare al grande magazzino. Mi dispiace, niente scale mobili. Gne gne.

Questa cosa del plurare è inquietante, tirami un calcio se dovessi parlare così. Capirò e non ci saranno conseguenze, promesso.

Fai il timido. Se facessi lo stronzo sarei molto più preoccupata.

Giocare è una roba seria. Mamma invece è una cialtrona pazzesca, incapace di concentrarsi, quindi no, non può fare la Vedova Nera degli Avengers. E' anche una questione di rispetto verso papà, sai?

Dolcemente rompipalle? Davvero mi trovi dolce? Uhm, qualcosa non sta andando nel verso giusto.

Le supposte. Finchè non impari a deglutire le gocce o lo sciroppo senza vomitarle subito, manco fossimo nel remake venuto male de L'esorcista. Fai tu. Non dico altro.


PS. Enrica perdonami, non sempre so quello che faccio.



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