Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

venerdì 27 febbraio 2015

Stragulz

E' cambiato qualcosa, negli ultimi mesi.
Non in Cigolino, detto Cig, che lui cresce spavaldo ed energico, che adora il suo gatto Gigi e per dimostrarlo cerca di strangolarlo, Cig che impara tante parole e le usa tutte a proposito, che ne inventa di nuove e poi mi chiede cosa vogliono dire.

"Mamma, ho detto stragulz. Cosa vuol dire?" chennesò Cig, raccontami tu com'è nato questo stragulz e via che prende il largo in spiegazioni fantasiose che forse stragulz era più chiaro come concetto.

E' cambiato qualcosa di molto ingombrante e insidioso, è cambiato il lavoro, il mio.
Cioè sono sempre dov'ero, a fare ciò che facevo prima, che mi piace come mi piaceva prima, ma qualcosa è successo, perchè se prima il tempo per tenere questo blog e le altre mie faccende di scrittura l'avevo, adesso non ce l'ho più.
Puff, tempo sparito.
Se prima tornavo a casa e quasi sempre avevo tempo per giocare a io sono il dinosauro e adesso ti sconfiggo, o fargli un bagno lungo un'ora facendo bolle di sapone e affondando galeoni (noi le paperelle no, noi i galeoni), adesso giochiamo poco.

Ho un'orologio grande, le orecchie lunghe, sono in ritardo e indaffaratissima.

Viaggio molto di più, parlo molto di più, sono sempre al telefono, corro molto di più e in questa centrifuga, dimentico molte più cose di prima.
Premetto che non mi sto lamentando, mi interrogo piuttosto, ecco, mettiamola così.
Come immagino facciano molte mamme lavoratrici, quelle che dondolano nevrotiche sul quel filo di ragnatela che è il nostro worklifebalance.
Va da sè che se corro, vado, telefono e dimentico, cambia anche il tempo da dedicare a Cig e quasi non mi accorgo dei cambiamenti che sta facendo.
Tipo che ha già superato la questione cartoni animati e mi dice di non accendere la Tv, perchè vuole vedere i video di spiederman sull'Ipad o vuole giocare in camera sua o, sorprendente, guardarsi un libro. E quando è successo tutto ciò? io dov'ero?
O che vorrebbe cucinare con me e quasi io mi spazientisco, perchè ho preso a misurare tutto in tempo a disposizione e non in piacere di fare e possibilmente di fare insieme.
Insomma, avete capito.
Allora mi guardo in prospettiva e non mi piaccio molto.
E faccio sogni, lunghi una notte intera.
Come l'altra notte, in cui sognavo che nella vecchia casa di mia nonna, tanto grande da non riuscire a venderla, aprivo in una parte un ristorante e un circolino pomeridiano per le nonnine del quartiere; e dall'altra uno spazio di co-working. Ero felice nel sogno, eravamo felici tutt'e tre.
Poi mi sveglio e ricomincio a correre e mi viene il terrore di essere sempre così di fretta da non avere neppure il tempo di immaginare il cambiamento che vermanete vorrei.
Stragulz.










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