Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

mercoledì 5 giugno 2013

Baby box.

A guardare verso nord, un po' ci si perde.
Oltre la Germania, per me, è un indistinto Nord-Europa, dove fa anche freddo, la luce è quella che è e chissà come fanno.
La notizia di oggi arriva proprio da lì e mi ha intenerita così tanto che ve la voglio raccontare.
Le mamme finlandesi ricevono, dal 1938, una scatola di cartone dallo Stato con i beni di primissima accoglienza per il bebè in arrivo.
All'inizio era stata questione di necessità. La Finlandia era un Paese molto povero, morivano tanti bimbi, non si trovava un vero rimedio a questa sciagura.
Così lo Stato iniziò a inviare La Scatola alle famiglie più povere. Conteneva soprattutto stoffa per fare i vestitini. Non passarono dieci anni che la scatola cominciò ad essere inviata a tutte le future mamme, senza distinzione di status sociale.
Da allora è diventata un simbolo, un rito di passaggio: così importante che sceglie di riceverla il 95% delle mamme, mentre solo il 5% sceglie di ricevere i soldi (140 euro).
La Scatola non è importante solo per il contenuto, che negli anni è cambiato, ma anche di per sè: è diventata tradizione, infatti, utilizzare quella scatola come prima culla per il bebè. La versione odierna si è adattata all'usanza e oltre a mini sacco a pelo, pannolini (di stoffa, ecologici), giochi per la dentizione, tutina da neve (vedi? è vero fa freddissimo lassù), contiene il materasso e il coprimaterasso adatto alla scatola.
Questo dono ha molti significati: oltre a un primissimo supporto, è condivisione profonda del senso sociale di protezione e vuole incoraggiare le buone pratiche parentali.
Accudimento prima di tutto, ma anche e soprattutto caldeggiare l'abitudine a far dormire il bebè da solo, non nel lettone con mamma e papà.
Sarà la forza del simbolo, sarà, che tra 4 pareti di cartone solido, sarà che basta poco in fondo per prendere coscienza collettiva che l'arrivo di un bimbo è un bene per tutti, adesso la Finlandia è il Paese che ha il minor tasso di mortalità infantile al mondo.
L'articolo che racconta di questa tradizione lo trovate qui.
Immagino anche bimbi indipendenti.
La scatola di cartone come prima culla mi piace tantissimo. Ispira senso di protezione, come se niente potesse turbare quel piccolo mondo. E' una soluzione amorevole, nel suo significato, economica e molto pratica.
Mi piace molto anche il suggerimento implicito: è meglio se il bebè impara a dormire da solo, da subito.
E' un pensiero semplice, quello dello Stato Finlandese. Credo anche abbia costi assolutamente sostenibili.
Penso a come mi ha colpito, emozionata, il piccolo kit che mi hanno consegnato in ospedale, quando è nato Cigolino: due pannolini, un telino per il cambio, salviettine umidificate e un bagnoschiuma delicato.
Un niente.
Ma c'era, per noi, in quel momento, tutto il nostro nuovo mondo.
Capisco bene, quindi, come la tradizione finlandese arrivi ancora vivace e sentita dopo 75 anni.

Quale è stato per voi il dono (magari inaspettato) che vi ha dato il senso pieno del bebè in arrivo?

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