Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

mercoledì 14 novembre 2012

Se non a costo zero ...

Oggi vi segnalo l'uscita, per gli Oscar Mondadori, di un manuale già uscito nel 2008 per i tipi di Il Leone Verde nel 2008: Bebè a costo zero, di Giorgia Cozza.
Non ho ancora avuto modo di leggerlo, ma l'argomento è interessante.
La giornalista si chiede se sono davvero necessarie tutte le cose che il business infanzia va proponendo o se , invece, risparmiare migliaia di euro sia possibile.
Il manuale, dalle notizie che ho raccolto, si inserisce nella corrente del risparmio intelligente e dell'attenzione all'ecologia.
Lo scopo del libro è imparare a difendersi dalle spese inutili, analizzando le reali necessità del bambino nei primissimi anni di vita.
La Cozza si avvale della consulenza di specialisti dell'infanzia (pediatri, fisioterapisti, ginecologi...) per definire quello che davvero serve ai nostri pargoli.
Lo slogan che accompagna il libro è: viziamolo d'amore ... meno oggetti e più affetti.
Che mi piace, che ha un senso e che, se anche pigramente, cerco di applicare.
Insomma, mi è sembrato un argomento interessante e molto attuale.

Sinceramente da quando c'è Cigolino qualche scelta l'abbiamo fatta.
La molla non è solo risparmiare, ma anche evitare le cose inutili, quelle che poi restano lì e ti dispiace anche.
Ecco le nostre regole:
1) Riciclare. Ovvero non mettere fine alla vita di oggetti e vestiti anzitempo. Ho ereditato moltissimo da mia sorella, cerco di continuare il circolo virtuoso del regalare.
2) Pannolini. Tassativamente in offerta o quelli Lidl, che costano molto meno e sono ottimi.
3) Pannolini ecologici. Sono tornati alla ribalta quelli da lavare, meno dispendiosi ed ecologici. Li ho presi seriamente in considerazione, ma ho davvero poco tempo, non mi avrebbero aiutata.
4) Si mangia quello che c'è in casa. Passato lo svezzamento, e in quel periodo ho preferito pappe bio, i pasti sono della sostanza e materia che il frigo di casa offre.
5) Giochi. Te li regalano, di solito, gli altri. Inutile comprarli, divertente inventarli. Molti restano nuovi e intonsi: riciclare in questo caso non è sgarbato, ma utile.
6) Passeggino. Valutare bene l'acquisto del trio, che è pratico in fase culla e ovetto, ma troppo pesante dopo, in configurazione passeggino, per cui si finisce sempre col comprare anche uno leggero. Fare bene i conti e scegliere la soluzione meno cara o, meglio ancora, cercare i negozi di attrezzature usate o rivolgersi all'apposita sorella che ha figli più grandi.
7) Cameretta. La camera la fa il bambino, con i suoi giochi e ciò che gli fa piacere avere intorno. I gusti dei bimbi poi cambiano rapidamente, man mano che crescono. Meglio quindi non spendere capitali in allestimenti che poi non piaceranno più.
8) I vestiti si trovano ad ottimo prezzo e buona qualità anche in luoghi diversi dalle boutique ;)
9) Omogenizzatori, cucinatori, scaldapappe e via dicendo li userete poco. Davvero. Sono belli, spesso utili, ma peccano in praticità.
10) Outlet. Si fanno buoni acquisti, soprattutto se sono gli spacci aziendali.

E voi che regole adottate?

I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto.
Giacomo Leopardi, Zibaldone


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