Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

martedì 22 maggio 2012

Mamma è nervosa, OK??!!!

Una cosa che mi sono sempre chiesta, da quando è nato Cigolino, è come gestire le mie giornate no.
Perchè ne ho, eccome se ne ho!
Si sa, i bambini assorbono le negatività, si accorgono che qualcosa non va, ma non hanno gli strumenti per rielaborare. Per cui è un punto importante.
Puoi mica investirli con quel tifone che, a volte, si ha dentro. Puoi mica star lì col muso, mentre costruisci torri di maxilego o gli fai il bagnetto.
Io l'ho notato subito, da piccolissimo: a mio nervoso corrisponde puntuale sua irrequietezza, che aumenta il mio nervoso, che aumenta la sua, in una escalation di nervi tesi e capricci.
Che si fa?
Io parlo. Io glielo racconto perchè sono di pessimo umore. Mentre ci facciamo i nostri quattro passi quotidiani verso casa, gli dico è una giornata stortissima, per questo e questo motivo. Lui non so se mi ascolta, di solito si sta togliendo una scarpa e la sta lanciando, seguita dal calzino e massima soddisfazione.
La cosa è, che raccontando, con pochissime parole semplici, un po' mi calmo, un po' quel tifone perde potenza.
Restano i pensieri, magari le preoccupazioni, ma quelle, si sa, non è sano condividerle con un bambino. Credo che ogni genitore desideri che la parola "preoccupazione" resti il più a lungo possibile vuota, nella mene di un bimbo.
La musica, anche, aiuta molto, ha un effetto catartico. Cigolino balla, molleggiandosi sul pannolino, io ballo dondolando sulle ginocchia (i legamenti scricchiolano in modo sinistro) e giù a ridere. Sappiate poi che Cigolino è bravissimo a "suonare" la scatola dei Tic Tac: la scuote forte forte e balla a ritmo, facendo ciao ciao con l'altra mano. Uno spasso. Come si fa ad essere ancora di cattivo umore, dopo?
Oppure, estrema ratio, impietrirsi insieme davanti alla TV, ai cartoni animati o anche solo le pubblicità, che attirano l'attenzione di Cigolino molto più dei teletubbies.
Insomma, si può fare. Ci si calma, si dimentica un po' anche l'urgenza della preoccupazione, del nervoso. Almeno finchè il pargolo non va nanna, da lì in poi, se proprio è necessario, possiamo riprenderci tutto il nostro malumore, elaborare teorie e strategie o prendere una pastiglia per il mal di testa.
E' importante uscire dai nostri loop, tenere ben separato ciò che è nostro - un disagio, una preoccupazione, un pensiero, un momento difficile - da ciò che riguarda nostro figlio, soprattutto se molto piccolo.
E' importante, perchè potremmo cadere nella tentazione di considerare i bambini parte del nostro problema e, siatene certi!, non può essere.


5 commenti:

  1. Quando mi capita avverto Attila proprio con il titolo del tuo post e, mese dopo mese, lui ha capito che è un sano messaggio con il quale chiedo 5 minuti 5 di pausa di riflessione. Di solito se ne va e dopo poco torna con un gioco o un biscotto da regalarmi e dice, lo vuolli? così va meglio? e lì mamma capisce che il resto può passare, via a giocare ed a divertirsi come prima!!! k

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  2. Non ho ancora capito come fare. Quando sono nervosa mi sento terribilmente in colpa nei confronti di Anna. Anche perchè io ho un nervoso d'impeto, io monto su tutte le furie, io sono di quelle, per dirla con wising, che tirano la scarpa e il portapenne ( ma non con classe !!! ;)). Dunque per me è un gran problema...Non lo puoi fare davanti a un bambino naturalmente. Anna si accorge subito del mio umor nero...solitamente spiaccicca i suoi occhioni sul mio sguardo assente, e mi sorride come dire : " In quale dimensione sei? Torna sulla terra mamma che qui ci sono io!", Oppure mi prende per la mano e con strani versetti e paroline ancora mozzate e incomprensibili mi trascina nella su camera a giocare...In effetti lei mi riporta sulla terra, ma io devo lavorare molto su questo aspetto del mio carattere perchè sono portata alla lite furibonda alla rabbia non trattenuta, anche se fortunatamente capita di rado.
    E' come ho già detto non si cambia con l'arrivo di un figlio, c i si può controllare, limare, ma la maternità non guarisce miracolosamente i nostri difetti..nè tantomeno modifica il mondo e i suoi inummerevoli guai
    LISBET

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  3. Non che gestire esplosioni di rabbia con un bimbo piccolo sia facile, in generale ho sempre avuto qualche difficoltà anche in assenza di bambini intorno, ma ultimamente una delle situazioni che più mi ha messo in crisi, e a cui non riesco a trovare soluzioni, e' la gestione dello sfinimento psico-fisico. Quando davvero non ne puoi più, hai solo bisogno di riposarti, dormire, sdraiarti sul letto e aspettare che la notte faccia il suo lavoro ristoratore. E invece non e' possibile, perché sei sola a casa con la creatura e quella non ne vuol sapere di stare zitta e buona (e per scelta non uso la TV col bambino)...questa cosa davvero mi procura molti grattacapi. Carlotta G.

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  4. Da un lato penso che simulare un mondo perfetto, per fare stare tranquillo il pupo, non creargli smarrimenti, sarebbe una buona azione. Dall'altro però, penso anche non sia onesto, nei suoi confronti. Vive e cresce nel mondo reale, quello in cui le persone sono nervose, preoccupate, stanche. Anche i bambini lo sono, a modo loro. La magia vera sarebbe riuscire a comunicare a un bambino tutto ciò, in modo corretto, senza traumi, ma anche senza false immagini. Forse sono troppo esigente. Mi sa.

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  5. riciao! come ho detto io lo avverto, tanto nasconderlo è inutile. Anch'io ho la tendenza all'eruzione vulcanica per cui ho imparato che tanto vale avvertire che il magma sta arrivando! che dire Attila pare che da subito abbia capito e nei suoi quasi tre anni ha imparato che quando la mamma gli dice che non è aria lui si mette sereno a giocare da solo. Certo lo fa per cinque minuti ma quanto basta per darmi quel minimo di tregua. In sostanza lo tratto da adulto, condivido con lui quello che penso e provo "mamma è felice oggi, mamma è triste, mamma è molto stanca" e lui con le sue mani che ancora hanno i buchini sopra mi capisce e mi lascia il mio spazio. Non credo di creargli smarrimenti, credo sarebbe peggio avere un bel sorriso tirato o giocare con lui digrignando i denti. La cosa buffa è che se arriva intanto mio marito lui lo avverte "papà oggi la mamma non è forte. lasciala stare ok?"
    k

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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)