Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

lunedì 16 marzo 2020

I compiti on line

E' lunedì, il primo giorno della seconda settimana di fermi tutti, #iostoacasa, di #smartworking, di flashmob e canzoni spesso solitarie che si diffondono al tramonto.
E' il giorno 10 di incessante chat delle mamme.
Non hanno abbastanza compiti
Gli insegnanti non fanno lezioni on line
Le altre classi sì
Trascurano la classe
Dobbiamo fare tutto noi
E via così, in un corollario infinito di lamentale, recriminazioni e piccole gare per valutare chi sta facendo di più per i propri figli, chi è più bravo, preoccupato, chi sta lavorando tanto nonostante tutto.
Dall'altra parte, dove vivono i maestri, arrivano messaggi laconici, non preoccupatevi, rifaremo tutto, spiegheremo tutto, ci riabbracceremo tutti, vi vogliamo bene.

Ci vogliamo bene tutti in questo periodo, ma nessuno risparmia critiche a nessuno. E' un continuo richiamo, è una vigilanza incrociata, un mettere paletti, apostrofi, accenti. 
Ed è strano, a pensarci. Ci rimbocchiamo le maniche, ma non proprio tutte. Un pochino, perchè si veda che facciamo, ci mancherebbe.
La situazione è nuova, pesante, difficile per tutti e ognuno reagisce come può o come sa. Se un maestro non sa usare classroom, zoom, meet sinceramente non me la sento di criticarlo. Non ne ha mai avuto bisogno. Così come noi mai abbiamo avuto bisogno di capire se saremmo stati pronti a una situazione del genere.
E' questione di fiducia. Io dei maestri mi fido, ci discuto  se necessario, ma mi fido.
Penso anche che siamo in quarta elementare e se  dovessero imparare un po' meno sugli egizi o sulle divisioni con i decimali, ho buona speranza che nei successivi 9 anni scolastici colmeranno questo gap.
Mi preoccupa di più ciò che in chat si sta seminando: qualche seme di rancore, bulbi di sfiducia, piantine di superego che attechiscono benissimo in questo terreno fertile.
Noi i compiti li facciamo. Cerchiamo video, documentari, informazioni, immaginiamo storie per quasi tutti gli argomenti. Certo, il perimetro del rombo no si presta un granchè, ma insomma.Cig non ha nessuna voglia di studiare e la cosa ci conforta moltissimo: l'umore è uguale a quello dei tempi di sempre ;)
Abbiamo riesumato una vecchissima stampante per l'occasione e trasformato ogni tavolo e appoggio di casa in postazioni di lavoro. La poltrona di camera mia si da un sacco di arie perchè è la postazione da video riunioni. Il tavolo di cucina millanta di avere un cugino alla Nasa e così via.
Cig gioca molto, da solo. Gioca on line e gioca sdraiato per terra in lotte epiche tra pupazzi, in costruzioni spericolate, in avvenure incredibili.
Forse imparerà poco da scuola, sicuramente questo tempo lascerà qualche traccia: ricordi, probabilmente anche qualche timore, certamente una percezione diversa di sè stesso nel mondo, tracce sparse di maturità.
Pazienza se non ha le lezioni on line, imparare la lentezza e la noia ha uguale importanza.
E questa cosa alla chat delle mamme la dirò. Dopo. Quando tutto sarà finito. 
Perchè discutere adesso, che siamo tutti fragili e tutti in bilico, non fa bene a nessuno. 



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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)