Sulla porta d'ingresso proprio di fronte alla nostra è apparso un bel fiocco azzurro. Lo stavamo aspettando, avevamo saputo del suo arrivo in incroci sul pianerottolo, in due chiacchiere in ascensore, negli scambi di sorrisi e informazioni veloci al cancello.
Siamo andati a suonare al suo campanello con un sacchettino in mano e un sorriso tutt'intorno. Dormiva tranquillo sotto lo sguardo già assonnato della mamma.
Cig l'ha guardato a lungo: gli piacciono un sacco i bebè, credo gli serva a stabilire quanta strada ha fatto fin qui, a sentirsi grande, non so.
Io li guardavo entrambe, Cig e il nuovo nato, e ho avuto l'impressione che fossero passati secoli dal bebè a quell'ottenne che è oggi.
Otto secoli, non otto anni. Ogni anno vale cento, in intensità, impegno, gioia, emozione, stanchezza, smarrimento, pensieri, abbracci, pannolini, compiti e temperini.
Questo non lo dirò alla nuova mamma.
Spoilerare è una pessima abitudine.
Tutti quei "vedrai dopo" che le mamme lanciano come coriandoli alle neo-mamme sono pesantissimi e inutili.
Ho offerto un'allenza invece: quando vuoi fare una doccia in santa pace chiamami che ci sto io con lui.
E' meglio che dire "Eeeeh, ma non hai idea di quello che ti aspetta"
Non c'è l'ha l'idea. Come non ce l'avevo io.
E non c'è modo di raccontare cosa sarà davvero.
Meglio concentrarsi sull'adesso, sul giorno per giorno, su quello che serve.
Ognuno poi avrà il suo film.
I secoli che passano.
Calzini persi.
Righe di pennarello sui muri.
Avventure incredibili, spaventi e risate.
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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)