GF e Cig sono tornati belli come il sole. Anzi, con il sole: sulla pelle, nei sorrisi, un riflesso dentro agli occhi. Li ho abbracciati, ho sentito il rumore del mare.
E' sempre così: partono, non ho nostalgia; tornano, sono così felice che mi si confondono le emozioni, tanto da non riuscire più a nominarle una a una.
Adesso sì, le vacanze sono proprio finite. Iniziano i giorni senza nome, quelli che non sai mai come sistemare e molto diversi da quelli che seguono la fine della scuola e l'inizio delle vacanze.
Giorni a passo impari: noi genitori riprendiamo il lavoro; i bambini che ritornano al mondo di sempre, in attesa che inizi la scuola. Per loro è una lunga stanza di decompressione: i colori dell'estate, il mare, gli amici, la regola del liberi tutti sfuma nella routine; per noi è routine secca, dal primo giorno, cosa da perdere il senno. Bisognerebbe ripartire, adesso, per sparigliare le carte e dirsi no guarda non è ancora il momento di tornare alle solite cose, alla cartella, ai temperini, al lavoro che molto velocemente si riprenderà tutto il suo spazio.
O magari questi giorni a loro, ai bambini, servono e dovrei smetterla di misurare tutto con la mia voglia di mare.
Cig è contento di essere tornato a casa sua, nella sua camera. La sindrome da rientro i bambini non sanno cosa sia, hanno un senso diverso del tempo, degli avvenimenti e sicuramente dei luoghi.
Casa è ovunque, un po' di più dove se oltre ai genitori, ci sono anche i giochi. Casa è un concetto ampio, rassicurante, bello, centrato: non pensano mai che vorrebbero vivere altrove. Un po' invidio Cig per questa cosa, è il segreto del vivere bene. Chissà quando è stato che mi sono dimenticata di questa cosa.
I bambini sanno cosa fare.
Nei giorni senza nome si ritrovano i compagni di scuola nel parchetto sottocasa. In realtà credo che i bambini tornino al parco come i funghi nel bosco: non ci vanno, rispuntano lì.
Si finiscono i compiti delle vacanze o si fanno tutti e di corsa anche. A cuor leggero però, senza ansia, che quella roba lì, l'ansia da compito è nostra, mica loro.
Si provano scarpe e pantaloni, non vanno più bene ed è subito "guarda quanto sono cresciuto" e non "uh mamma, ma quanti kg ho messo in vacanza?".
Si gioca di nuovo con i giochi di prima ed è confortante. Se qualcuno nel frattempo è sparito (3 scatoloni dalla stanza di CIG, per esattezza) non se ne accorgeranno, se Spiderman/Barbie/cosapreferita è rimasta al suo posto.
Sarà come non fossero mai andati via o come se non fossero ancora tornati, in questi giorni senza nome. Quelli che a me non piacciono neanche un po' e che loro sanno trasformare, rendendoli giorni belli, come gli altri.
E' una magia, di quelle che solo i bambini conoscono.
Detto ciò, se la scuola cominciasse prima di metà settembre non sarebbe così male. Che ne dite?
Devo anche io far sparire qualche scatolone di giochi, ormai siamo ad un livello indecente. Un po' mi rincuore leggere che non siamo i soli. Qui domani si ricomincia, con scuola nuova... incrociamo le dita va!
RispondiElimina