Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

venerdì 11 gennaio 2013

I colori di papà.

Ho letto un bel post sulla 27ma ora, il blog del Corriere della Sera.
Antonella De Gregorio ci racconta come è possibile avere indizi del rapporto padre-figli dai disegni di questi ultimi.
Ho subito pensato agli scarabocchi di Cigolino, quelli che fa con tanto impegno e alla scelta di colori: ne sceglie uno di solito, gli altri li butta per terra, vuole un foglio bianco, se già segnato non va assolutamente bene, e da lì parte in scarabocchi che a me sembrano meravigliosi. Poi cambia colore e continua la sua opera d'arte. Gli piace molto usare i pastelli, incrocio le dita affinchè non si accorga mai di quanto bianchi e invitanti siano i muri di casa.
Cigolino, dunque, è ancora nel suo periodo astratto, spesso è un periodo blu, poco mi racconta attraverso le sue creazioni.
In età figurativa, invece, si possono avere indicazioni abbastanza precise.
La figura paterna per eccellenza nei disegni è il sole, che brillando manda calore ed energia a tutto il mondo.
Se nei disegni dei nostri bimbi il sole è in alto a sinistra, in un angolino, significa che è un padre poco affetuso che delega ad altri la questione affettiva; se i raggi sono a matita o di un colore scuro (neri) vuol dire che il piccolo avverte freddezza; un sole che splende sopra monti dalle cime a punte indica un papà irraggiungibile; raggi gialli e colorati invece dicono che il bimbo si sente sufficientemente riscaldato dalla figura paterna.
Altra figura simbolo è la casa: se il rapporto è equilibrato è collegata da una strada al resto del mondo; o l'albero: il buon rapporto si esprime con un albero con una bella chioma abbondante.
Chi ha studiato per anni tutto ciò è la dott.sa Crotti, che ha osservato così anche il lento ma inesorabile cambiamento del rapporto tra figli e papà. Se prima era senz'altro un rapporto più autoritario, adesso rischia di essere troppo destrutturato, come se gli uomini si stessero sottraendo alle loro responsabilità o stessero rinunciando al proprio ruolo, quello cioè, di dare le regole da seguire e non di soddisfarei soli desideri lucidi (e a volte pressanti) dei propri figli.
Secondo il dott. Zoja, psicanalista, poi, il papà è l'unico che può, e deve, trasmettere le qualità combattive e la capacità di difendersi, è quello che gli regala "l'armatura". Senza l'armatura un figlio, soprattutto maschio, sarebbe indiscriminatamente simile alla madre. Certo un padre non deve essere sempre armato, continua Zoja, che così non verrebbe riconosciuto come padre; ma anche non l'esserlo mai mette in dubbio il suo ruolo e possono indurre il figlio, in età adolescenziale, a comportamenti non equilibrati e autodistruttivi, come l'uso di droghe, l'abuso di alcool o il cercare punti di riferimento forti nei "bulli" di turno.
Insomma, un caos emotivo.
Per questo è importante dare un'occhiata critica ai disegni dei bambini: sono in grado di svelare cose in un'età in cui è ancora possibile cambiare rotta e recuperare: chiaro che non hanno una precisione assoluta, ma sono comunque indizi importanti.
“L’analisi dei disegni è importante per studiare la relazione tra padri e figli – dice Evi Crotti, psicopedagogista e grafologa -. Il concetto di padre rappresenta ciò che è grande e autorevole: la potenza, l’immenso, il prestigio, il potere. Ma nei disegni dei nostri bambini si legge sempre più spesso una richiesta d’aiuto, la nostalgia di un padre più presente, il bisogno di avere al proprio fianco una figura forte e affettuosa”.

Il post completo lo trovate qui.
E voi cosa leggete nei disegni dei vostri bimbi?
Buon fine settimana a tutti :) 

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