Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

mercoledì 3 ottobre 2012

Mamma o il bastone da escursione.

Settimana scorsa guardavo il programma condotto da Teresa Mannino, su LA7, Se stasera sono qui.
Mi sono davvero goduta il monologo di Lella Costa, sulla famiglia, sui rapporti che gli adulti hanno con l'infanzia.
Lo trovate qui.
Lei mi piace molto, ha un punto di vista sempre disincantato e non banale su ciò che ci circonda.
I 7 minuti di monologo dicono molto sulla famiglia di oggi, sulla solitudine che ci circonda, sulla necessità di riempire i vuoti e quella fatica, tanta, che si fa a crescere un figlio.
Mi è piaciuto in particolare l'ultimo passaggio del monologo, quando dice che forse l'approccio migliore è comunicare direttamente con il bebè, presentarsi: eccomi sono la tua mamma...è bene che tu sappia che il mio ruolo è centrale e devastante per la tua esistenza.
In questi giorni di Cigolino spaesato (sì credo che il trasloco abbia scombussolato la sua routine, mi sono dedicata troppo al resto e poco a lui) ci ho pensato tanto al ruolo centrale e devastante.
Sto cercando di capire come essere centrale piuttosto che devastante. O se non proprio centrale, mica che poi mi cresca mammone, almeno una figura laterale, salda. Tipo bastone da escursione, quello con cui arrivi ovunque, ma che puoi anche mettere nello zaino e proseguire da solo, senza timore. Se sei stanco, se il passaggio è difficile, sai che il bastone c'è. Sai che la mamma c'è, nella vita.
E' limitare il devastante che è cosa delicata. Perchè è un attimo. Perchè basta dire un centinaio di volte, nella vita, dai che così fai contenta la tua mamma così, che già si crea uno squilibrio; un no di troppo o uno in meno; la volta che non hai voglia di ascoltare o quella che lui non ha voglia di parlare e così via. E' un attimo. Proiettare desideri su quella particella di futuro che è un figlio.
Bisogna essere saldi e non avere manie di protagonismo, adottare, appunto, la filosofia del bastone da escursione.
Ci penserò sù, è bene tracciarsi una strada. Che ne dite?

2 commenti:

  1. Ohi, ohi, che tema "devastante" Wising! È bellissima l'immagine del bastone dell'escursionista, quella sicurezza che sai di avere e a cui ti aggrappi solo quando ne hai davvero necessità. Temo che da realizzare sia una delle cose più difficili del rapporto genitori-figli.
    Poi, ogni tanto, mi capita di riflettere sull'altra teoria, quella che sostiene che ognuno nasce in un certo modo, e tutti gli interventi esterni, nel bene e nel male, sarebbero pressoché inutili nello sviluppo della personalità. Io una risposta mica ce l'ho.

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  2. Io mi sono rassegnata...credo che il devastante sarà inevitabile. Anna capirà e diventata adulta mi perdonerà! D'altra parte nella vita si ha che fare con difetti delle persone tanto quanto con i loro pregi. Perchè io dovrei essere priva di limiti e di difetti solo perchè sono sua madre?No, meglio che comprenda subito com'è fatto il mondo ed ad accettare le persone per quello che sono ( sua madre per prima): tanta buona volontà ma con risultati non sempre soddisfacenti, qualche volta scarsi, qualche volta persino pessimi. Confido nella sua comprensione, come i miei genitori a loro volta hanno confidato nella mia, e l'hanno avuta! :)
    LISBET

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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)