Ieri sera ero davanti alla TV ad ascoltare Conte, così come si faceva con Radio Londra nel 1939.
Le sorprese non erano previste, certo, eppure fino all'ultimo ho sperato in qualcosa di diverso.
Lo so, è molto più facile criticare in questo momento, vorrei proprio vedermi io al loro posto, sballottata tra task force, esperti, luminari, necessità economiche impellenti, virologi, imprenditori e le varie figure mitologiche nate dall'unione, per esempio, di un virologo e un imprenditore o da un ministro e un giocatore di calcio. E' proprio difficile, lo so.
Io una proposta ce l'ho: passiamo alla Fase 1-2-3 Stella. Tutti si possono muovere e giocare, ma se ti beccano (positivo) torni alla fase 1.
E' anche divertente e soprattutto è un gioco che conosciamo tutti, le regole le capiamo al volo, è perfino un gioco in cui è difficile barare.
Per beccarti positivo dovrebbero farti solo un tampone. Ah già, non li fanno, scusate.
Io ho capito poco in generale ieri, l'unica cosa che ho capito davvero che sta a noi, al nostro senso di responsabilità, al nostro amor di patria, al nostro bla bla bla
Che è come dire: se andrà bene, loro l'avranno pensata giusta; se andrà male, invece, sarà solo colpa nostra.
A me questo è suonato malissimo, ma fa niente magari ero di cattivo umore.
Ho compreso poi che potrò finalmente andare a trovare i miei congiunti. Non so bene chi siano i congiunti, cioè se comprendono la zia Adelina che credo fosse la zia di mia nonna, ma fa niente, mi informerò.
Ciò che non ho assolutamente compreso invece è: se posso andare a trovare la zia Adelina che non vedo da 20 anni, perchè non posso andare a trovare la mia amica Gaia? Il virus mica lo sa se siamo congiunte Gaia e io e io avrò lo stesso comportamento con lei e con la zia Adelina. Perchè ho capito che dipende tutto da me, dal mio senso civico, dal mio amor di patria, dal mio bla bla bla
Ho capito che gli sportivi potranno tornare ad allenarsi, tranne me che ero alle prime lezioni di tennis e incredibilmente non mi avevano ancora schedata come atleta di interesse nazionale. Eppure userei lo stesso campo su cui si allenerà lo sportivo nazionalmente interessante e lo farei anche per un tempo molto più breve perchè, signora mia alla mia età, corro un'ora dietro la pallina e poi stramazzo. Ma pazienza, in fondo in cambio mi hanno dato la possibilità di fare attività fisica in giro: se vado a passo lento devo stare a 1 metro di distanza, se sono proprio tarantolata a 2 metri. Per il sicuro terrò 1,5 mt di distanza perchè non saprei dire con certezza se sono bradipo o tarantola. Tanto sta a me, so che deciderò per il bene di tutti.
Dei bambini non si è parlato. Hanno rotto le scatole per un tempo infinito con i fertility days e altre sensibilissime iniziative, ma è evidente che non sanno gestire i bambini, che forse pensano che li abbiamo trovati sotto un cavolo e potremmo fare il favore, per amor di patria, senso civico e bla bla, di riportarli nell'orto. O far finta di non averli, per non disturbare, checcazzo, stiamo lavorando!
Si è parlato di calcio, molto a lungo, ma magari è a me che il calcio interessa niente e non capisco la portata delle decisioni in merito.
I negozi restano chiusi, ancora un po'.
Estetiste, parrucchieri, ristoranti, pub anche, anzi anche un po' di più.
Ti puoi spostare all'interno della regione. E se fossi disgiunta dai congiunti anche da confini regionali?
Conte continuava a ripetere "No ai party in casa"
Ora, io lo so che qualcuno avrà capito che non è possibile partorire in casa.
Io lo so che a pochi è balenata l'idea di lanciare i "One meter distance party" da organizzare nel condominio o con i congiunti (sempre che si capisca bene chi sono).
Insomma siamo aperti, ma non apertissimi.
Siamo chiusini, in quelle mezze misure caute che creano confusione, ma anche disparità, sospetto, ansia, rabbia.
Siamo, molto, limitatamente liberi; siamo, molto, collettivamente separati.
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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)