La fine della scuola porta con sè le recite e le cene con i maestri.
Non sono in ordine di sciagura.
Con un figlio solo il passaggio iniziatico - perchè di questo si tratta, si viene iniziati all'estate con tutto ciò che comporta - è quasi affrontabile. Con più figli il cuor per poco non si spaura e preferisco non pensarci.
La recita. Dicesi recita quel lasso di tempo di durata variabile, ma in ogni caso tendente all'infinito, in cui ti commuovi, ti annoi, preferiresti essere altrove e non vorresti essere da nessuna altra parte. La recita ricade nella fattispecie sequestro di persona, ma a differenza di quest'ultimo non è persequibile per legge. Ti commuove il primo minuto, ti annienta per il resto del tempo. Al termine l'unica cosa che riesci a farfugliare è "Ma che bravo amore mio! Tutti bravissimi, che bello" parole che dimenticherai un secondo dopo, mentre cerchi l'USCITA, che è sia la porta, sia un concetto metafisico che indica la via per tornare te stesso e al mondo reale. Alcuni genitori riprendono con tablet e smartphone La Recita, probabilmente useranno poi le immagini come dispositivo anti-intrusione, proiettandole sulla facciata di casa.
La cena. O merenda, o aperitivo anche nelle forme ibride di apericena o merenderitivo. E' quel momento in cui incontri gli altri genitori, che per te che lavori e quindi poco partecipi alla vita di classe, potrebbero essere i genitori di chiunque, imbucati, figuranti. Non sai con chi parlare in questi eventi e dopo aver salutato venti volte i maestri, cercato di ricordare chi è genitore di chi, salvato il tuo pargolo da morte sicura per via di risse scoppiate per un non nulla, asciugato lacrime di bimbe sconosciute che non trovano la mamma, che a sua volta si aggira con il tuo stesso smarrimento tra il buffet e un angolo qualunque del locale, sei così stanco e frastornato da rimpiangere il momento recita. O da intrattenerti in conversazioni pacate e rilassanti con le begonie, che una begonia c'è sempre in un un ristorante estivo. Al momento di andare è certo che il pargolo non lo ritroverai, il tuo intendo. Generalmente ci si accorda con il rappresentante di classe per poterne portare a casa uno qualunque e rivedersi tutti insieme per lo scambio, la mattina seguente.
I maestri vanno quasi sempre via per primi, con i regali appena ricevuti, praticamente identici a quelli dell'anno precedente. E poi ci chiediamo perchè diventino più severi di anno in anno.
A tutto ciò seguono 3 mesi di pargoli in stato di semi-abbandono.
E di questo nessuno ci aveva avvisato quando aspettavamo giulive il nostro capolavoro di bimbo.
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Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)