E arrivò l'open day.
Quello della scuola materna a cui andrà Cigolino, probabilmente già da settembre.
La scuola la conosco già, è la stessa in cui hanno militato le mie amatissime nipotine, la stessa a cui sono andata a prenderle, in cui ho visto saggi e incrociato più volte maestre e assistenti.
Quindi.
Che motivo mai ci sarà stato di commuovermi come alla prima recita?
E' andata proprio così.
Passeggiando per i corridoi, le aule con quelle sedie piccole, i tavoli bassi, i bagni formato gnomo e giochi sparpagliati ovunque, io mi sono commossa. Guardavo Cigolino correre da una parte all'altra, tutto eccitato dal luogo, dalla presenza di tanti bimbi e sentivo chiaramente che lui si sentiva a casa, lui lì ci sta già bene. GF e io con poche parole, io anche gli occhi lucidi e un'ondata di emozione come se all'asilo dovessi tornarci io.
Tant'è.
Vediamo come andrà. L'obbiettivo, ovviamente, è abbandonare il pannolino da qui a settembre: è la discriminante forte sulla decisione di mandarlo effettivamente alla materna a due anni e mezzo.
Se la normativa non è cambiata, e non mi pare, sono infatti iscrivibili alla scuola materna tutti i bambini che compiranno i 3 anni entro l'aprile successivo all'inizio dell'anno scolastico.
Ci siamo, come età non ci sono problemi.
Sarà piuttosto verificare il grado di indipendenza di Cigolino, la capacità di affrontare la giornata in mezzo ad altri bambini e non con una persona che si dedica a lui.
Ci lavoriamo sù, in fondo di tempo ce n'è e i bambini a questa età imparano in fretta.
La scuola materna porta con sè, inevitabilmente, una riorganizzazione, dei nostri orari prima di tutto.
Sto cercando, da tempo, di capire perchè gli orari scolastici non coincidano con quelli lavorativi dei genitori: non che la scuola si debba sostituire nell'accudimento, ci mancherebbe, ma neppure stabilire a priori e in modo unilaterale, le politiche economiche di un nucleo famigliare. Non tutti ottengono facilmente un part-time e, fra l'altro, non è assolutamente detto che si possano permettere di ridurre lo stipendio, non tutti (e sempre meno per la verità) possono permettersi una baby sitter, sempre meno hanno i nonni a disposizione. Considerando che non puoi dare le chiavi di casa a un treenne e ricordati di guardare bene prima di attraversare la strada, non è chiaro cosa si debba fare per gestire il tutto.
Senza contare che poi arriva l'estate, le scuole chiudono e in nessun ufficio invece hai 2 mesi e mezzo di ferie.
Su questo ci tornerò, spesso. E' il mio message in the bottle, che lancio da qui, sperando che qualcuno lo raccolga e ci dia una mano a dipanare la matassa: che se la guardi tutta insieme, questa matassa, vedi solo che fare figli, tirarli sù bene è un lusso che non tutti.
Oggi resto sulla nostra emozione, di immaginare Cigolino che fa i lavoretti, che impara le poesie, che gioca e gioca.
Com'è iniziata ...
Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.
lunedì 14 gennaio 2013
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oggi mi permetto di commentare in veste di educatrice di scuola dell'infanzia. Rifletteteci bene, sul fatto di far anticipare l'ingresso a scuola al piccolo. Io lavoro da più di 20 e non ho ancora visto un caso dove mandarlo prima sia stato positivo per il bambino (lo stesso dicasi x quelli che vengono mandati prima alle elementari).Meglio un ultimo anno passato al nido, in un ambiente fatto apposta per le sue esigenze, piuttosto che la frustrazione di essere in un posto che non è il tuo assieme a compagni con competenze così diverse (perchè a quella età anche pochi mesi fanno differenze enormi)
RispondiEliminaCara Wising, conosci la mia esperienza : Anna ha iniziato a due anni non ancora compiuti in una classe primavera di una materna privata. Io ho capito che la bambina era pronta. E il suo successivo comportamento a scuola me l'ha confermato. E' felicissima. Felice di stare con gli altri bambini, delle attività, delle maestre. Non ha avuto alcun problema! Anzi ho visto con piacere che nel giro di qualche settimana era già più autonoma, mangia molto meglio, parla molto meglio. Certo, essendo una classe primavera non ho dovuto levarle il pannolino ( sarebbe stato assurdo a nemmeno due anni!!) . Credo che cigolino, avendo già avuto l'esperienza della convivenza con le cuginette e avendo un carattere socievole a due anni e mezzo non avrà alcun problema.Per il resto hai ragione su tutto. Io ho optato per la scuola privata proprio per tutte le ragioni da te elencate ma mi rendo conto che non tutti possono e mi domando veramente che senso abbia creare degli asili pubblici per mamme casalinghe ( in sostanza!!!).LISBET
RispondiEliminaCara Cinzia, grazie x il consiglio. Il tuo e' il punto di vista di molte educatrici x cui va tenuto in grande considerazione. Lo dico anche da ex bambina andata a scuola a 6 anni e mezzo , perché di gennaio e ai miei tempi non tutte le scuole ti prendevano a 5 anni. Sono andata più tardi e non ho mai avuto problemi. Però, l'anno dai 5 ai 6 anni mi sono categoricamente rifiutata di andare alla materna: troppo grande, mi sentivo così e ricordo quel sentimento di offesa che provavo quando mamma provava a convincermi. Guardando mio figlio, so che proverebbe qualcosa di simile mandandolo al nido. Non voglio fare la mamma del piccolo prodigio, figuriamoci, ma noto il suo voler accedere al mondo dei più grandi. È il tipo che senza neppure aver tentato ancora di togliere il pannolino, prende e va in bagno e vuole sedersi sul water e non c'è verso; si offende se lo imbocchi, tenta ogni mattina di vestirsi da se'... Magari non vuol dire nulla, ma non vorrei frenare queste sue conquiste :) non abbiamo ancora deciso x la materna e non vogliamo affrettare i tempi, ma neppure ragionare x età che è generico come parametro. Sulla persona, cerchiamo di assecondare e incoraggiare la persona che Cigolino e' già :). @lisbet: asili pubblici x mamme casalinghe e' una definizione perfetta ;)
RispondiEliminaPremetto che io non ho esperienze dirette di inserimenti "anticipati" alla materna. Mio figlio frequenta l'ultimo anno del nido e inizierà la scuola a 3 anni appena compiuti. Credo, però, che le sezioni primavera siano abbastanza diverse dalla scuola dell'infanzia vera e propria, anche in base a quanto dicono amiche che ci hanno mandato i bambini. Da quanto dicono anche le educatrici del "mio" asilo il clima e le modalità di gestione della materna sono molto diverse da quelle di un nido ed è richiesta una grande autonomia dei piccoli ospiti: pannolino a parte, nessuno tendenzialmente li aiuta a mangiare, a vestirsi, ad andare in bagno, anche perché il rapporto numerico bimbi/insegnati è radicalmente diverso. C'è poi un'altra cosa: pare che anche le materne pubbliche sono super piene e i bimbi che ancora non hanno compiuto i 3 anni possono essere ammessi solo a condizione che ci siano posti disponibili( liste d'attesa esaurite). Quindi, magari, tieni pronto anche il "piano B" ;-) Sulla questione nidi pubblici/ privati, poi, mi spiace dissentire dall'opinione generale, ma, almeno dove sto io, i nidi comunali hanno - a ragione - una fama eccellente, a differenza di quelli privati. Infatti l'anno scorso noi abbiamo dovuto "accontentarci" di un privato, con un'esperienza molto negativa. Quest'anno al pubblico sembra di essere in paradiso e, per quanto riguarda la copertura oraria è praticamente uguale: il comunale chiude alle 18, ma è aperto dalle 7.30 del mattino, in quello privato c'era la possibilità di lasciare il bambino fino alle 18.30 pagando un supplemento, ma apriva solo alle 8 del mattino.
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