Diventare mamma ti mette di fronte a tantissime prime volte, soprattutto quando è la prima volta che diventi mamma.
Queste, o simili, erano le considerazioni che facevo ieri, seduta su una sediolina da prima elementare, mentre aspettavo il mio turno per il colloquio con i maestri.
Il primo colloquio.
La mia prima volta.
Guardavo il corridoio lindo della scuola, i disegni appesi, il piccolo via vai dei genitori.
Pensavo “ E se mi dicono che proprio non ce la fa?” meditavo risposte, ma la più sensata era fingere uno svenimento e mettere fine a tutto.
Aspettavo, un po’ emozionata. Anche per il fatto che fosse la prima volta che facevo qualcosa.
Pensavo che solo ieri chiedevo all’infermiera come si cambia un pannolino e che mille anni fa mi stupivo di quanto fosse stancante allattare. E adesso sto imparando l’alfabeto e a fare le A dentro il rigo.
Si è mischiato tutto in quei 10/15 minuti scarsi di attesa, come se gli ultimi 5 anni e mezzo fossero dentro la centrifuga e io fuori a guardare l’oblò. Che lo faccio davvero di guardare l’oblò della lavatrice, per verificare che non si siano mischiati i colori e cogliere al volo due calzini uguali che girano e girano.
Speriamo non mi dicano che è un calzino spaiato.
Insomma, la prima volta è sempre un po’ un’incognita, sono piccole emozioni nuove che non sai dove andranno.
La prima volta. Da mamma di uno che va a scuola.
Un attimo fa era mia mamma che mi guardava severa e mi diceva “Brava, ma sono certa che puoi fare di più” che mai una gioia ai tempi non era un hashtag, ma un sistema educativo.
Tendo a ricordarmele le prime volte, anche il primo bucato rosa, per il calzino rosso, spaiato.
Questa me la ricorderò.
Qual è l’ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta?
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