Siete mamme coccolone?
Vezzeggiate, abbracciate, incoraggiate il pargolo anche più del dovuto?
Bravissime. Avete ragione voi, con buona pace di chi perora la causa di un atteggiamento più distaccato, o magari equilibrato, nei confronti dei figli.
L'amore materno, nei primi anni di vita - fino alla scuola, diciamo - rende i bambini più svegli, intelligenti e sicuri di sè.
Pare infatti che il contatto fisico, la certezza di essere amati, l'essere rassicurati e accuditi nel miglior modo possibile, aumenti la grandezza dell'ippocampo di circa il 10%.
L'ippocampo è l'area del cervello preposta all'apprendimento, alla memoria e alla gestione dello stress.
E' il risultato di una lunga ricerca condotta dalla facoltà di Medicina di St.Louis. Sono stati proprio lì ad osservare bimbi tra i 3 e i 6 anni: hanno creato per loro situazioni di stress (tipo non puoi aprire il regalo finchè mamma non ha finito di disegnare. Niente di traumatico, tranqui) e misurato come le mamme accudivano i loro bimbi. Qualche anno dopo hanno rianalizzato i bimbi, ormai scolari, e visto che chi aveva ricevuto più rassicurazioni e amore aveva il cervello più sviluppato di quelli ignorati o sgridati.
La ricerca, di fatto, conferma sia osservazioni più antiche che moderne convinzioni: il contatto fisico, soprattutto nel primo anno di vita, il prendersi cura amorevolmente rende il bimbo una persona più equilibrata e sicura di sè, caratteristiche che si ritroverà nel corso della vita.
Naturalmente il veicolo primario di tanto amore è la mamma. In ogni caso è cruciale che il caregiver che passa più tempo con il bambino lo circondi di affetto e attenzioni: che sia il papà, i nonni o la babysitter.
E meno male, perchè un'altra ricerca, sempre americana, ci informa che le mamme che lavorano a tempo pieno stanno meglio di chi lascia il lavoro o decide per un part-time. Sono più sane e felici, più autonome, meno appiattite sui lavori domestici e l'accudimento della famiglia, più gratificate dal fatto di poter esprimere potenziale e competenze sul posto di lavoro.
E con l'ippocampo dei figli come la mettiamo? Se sono fuori non coccolo, se coccolo e basta sono a rischio depressione.
E poi. Potenziale e Competenze sul posto di lavoro. In un mondo perfetto, forse. Ma questa è un'altra storia.
Per salvare ippocampo e mamma è necessario avere certezza che se la mamma non c'è, al pargolo non mancherà niente o quasi (che la mamma, comunque, è sempre la mamma).
Si torna così a quello che forse è il punto di partenza: dove e con chi stanno i bambini quando noi lavoriamo?
Su questo argomento mi areno, tipo balenottera spiaggiata, perchè intorno non vedo niente di convincente. Sembra che l'amorevolezza sia fuori moda, in un fast&furious che ci consuma tutti un po'. Bimbi compresi.
La perfezione, si sa, non è di questo mondo.
Vada per un ippocampo +5%.
Articoli:
Mamme e lavoro a tempo pieno: qui
Amore materno e cervello: qui
Com'è iniziata ...
Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.
venerdì 12 ottobre 2012
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