Fiducia e autonomia. O dipendenza?
Siamo al penultimo
appuntamento del giovedì e tornando al tema del work life balance provo ad
affrontare la grande sfida: costruire un’organizzazione degna del lancio dello
Shuttle per la gestione dei nostri pupetti.
All’apparenza non è un tema
“molto psicologico” ma in realtà è strettamente collegato alla FIDUCIA: come
arrivare a compiere la scelta migliore che ci rassereni e che soprattutto renda
sereni e felici i nostri pupi?
Come sempre il punto di
partenza è racchiuso in ciascuna di noi: cosa riteniamo possa essere meglio per
i nostri figli? Che rete di parentela abbiamo intorno? I nonni sono autonomi?
Io ho la grande fortuna di
avere i 4 nonni che non vedono l’ora di spupazzarsi il nanetto ma, per ragioni
legate alla loro età ed impegni vari, ho preferito mandarlo al nido prima
ancora che compisse l’anno, sfruttando la loro disponibilità per andare a
prenderlo, gestire malattie ed imprevisti vari (il doppio rispetto alla
frequenza del primo anno d’asilo!!).
Le scelte che ciascuna di voi
compirà saranno legate al tipo di relazione che avete con la vostra famiglia,
al tipo di educazione che volete venga impartita al piccolo e, importante, al
budget che avete a disposizione.
Tate ed asili non sono sempre
economici!! Tutt’altro.
Delegare a qualcun altro la gestione
di parte o di tutta la giornata dei nostri figli è un processo molto complesso
da affrontare: dobbiamo essere disposte a perderci dei pezzettini della loro
vita, a sentirci raccontare da altri i loro progressi. È doloroso sì, in
qualche modo necessario però. Come si accennava giovedì i pupetti cresceranno e
pretenderanno sempre con maggiore forza autonomia e distacco da voi. Nel
contempo ciascuna di noi ha bisogno dei propri spazi lavorativi o privati per
cui imparare a lasciare i piccoli è importante. Se lo facciamo basandoci su una
rete di supporto collaudata meglio ancora.
Ma parliamo di FIDUCIA:
questo è un elemento centrale, il cuore del problema. Nel momento in cui la
vostra scelta, qualunque essa sia, si fonda sulla vostra tranquillità di aver
compiuto la scelta giusta per il piccolo, il resto sarà più semplice. Come lo
valuto?
Da elementi quali il sonno,
l’appetito, la tranquillità del bimbo quando vi ritrova dopo l’uscita o dopo il
lavoro.
Non spaventatevi se, in prima
battuta, i piccolini avranno reazioni un po’ particolari al “cambio di
gestione”: qualcuno perde il sonno, altri rifiutano di mangiare con voi, altri
ancora vi tengono il broncio quando rientrate o fanno capricci mai visti prima.
È del tutto normale, questi piccolini vedono, soprattutto nei primi 2 anni,
nella mamma l’unica risorsa di affetto e protezione, il papà è l’amico, quello
con cui giocare (lo si diceva anche in un post di qualche settimana fa) ma voi
siete la fonte delle certezze, della “ricarica” emotiva.
Quindi non stupiamoci o
preoccupiamoci eccessivamente per piccoli sintomi che al massimo in 4 o 5
giorni scompariranno così come si sono presentati. Una volta che il piccolo
comprenderà che a prescindere dall’arrivo della tata, nonna o dell’essere
lasciato all’asilo, voi rientrerete e gli dedicherete l’attenzione che desidera
si tranquillizzerà.
Si ma con tutto quello che
succede come faccio a scegliere? Beh, sui nonni mi sembra che l’argomento non
necessiti di alcun commento, per tate ed asili cercate delle referenze, fatevi
raccontare come si comportano con i bimbi, cosa fanno per farli giocare, anche
cosa fanno quando i bambini non si comportano bene, credo sia importante capire
cosa accade se vostro figlio morsica un amichetto: la reazione dell’educatrice/tata
risponde al vostro modo di vedere le cose? Come gestiscono l’alimentazione dei
piccoli, cosa fanno con chi non mangia (mio figlio per esempio….) Insomma, non
fatevi scrupolo a fare un bell’elenco di domande, anche le più banali: chi è
esperto di bambini comprenderà il vostro timore e sarà più che lieto di darvi
le risposte che vi servono.
Importante, se scegliete il
nido è anche passarci davanti all’uscita degli altri bambini, si vede subito se
sono felici di stare lì; mio figlio in estate piange quando deve venire a casa
(sono soddisfazioni eh??) perché in giardino hanno moltissimi giochi e la
piscina….
Quando temere per la
sicurezza del piccolo? I segnali sono evidenti: cambio di carattere, bimbi
molto vispi che diventano tristissimi, incubi ricorrenti, frequente eneuresi
notturna…ripeto rientrano nella norma se durano pochi giorni.
Se questi sintomi dovessero
protrarsi nel tempo (settimane/mesi) valutate se la strada scelta è la più
corretta, consultate il vostro pediatra: non è detto che ci sia necessariamente
un problema grave nell’asilo o con la tata scelta. Magari si tratta della
struttura o della persona migliore del mondo ma al bimbo/a non piace, non c’è
feeling.
Stiamo infatti parlando di
PERSONE, sotto al metro di altezza, tra i 10 ed i 13 kg, ma con caratteristiche proprie, gusti ben definiti, preferenze,
simpatie ed antipatie come tutti noi. Teniamo in considerazione tutto questo.
Vi faccio un esempio: il mio
piccolo ha iniziato il nido con F., mamma a sua volta, molto simpatica (a me) e
di grande e lunga esperienza. Attila la detestava, stava tranquillo all’asilo
ma appena sentiva il suo nome protestava. Al secondo anno c’è stato un cambio
di maestre perché nella classe di Attila è arrivato anche il figlio di F.
Risultato: Attila adora la nuova educatrice, la domenica se piove e si annoia a
casa chiede di andare da C., è amore (io continuo a farmi delle domande…)!
Nessun commento:
Posta un commento
Quattro chiacchiere fanno solo bene, accomodati :)