Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

mercoledì 31 agosto 2016

Ci prepariamo alle ParaOlimpiadi su Games Anatomy

Avete guardato le gare delle Olimpiadi, in agosto?
Noi qualcuna.
Cig si è stupito molto che i tuffatori riuscissero a fare tante capriole in aria e che i nuotatori stessero a galla senza braccioli; si è sorpreso nel vedere squadre di basket solo di femmine e di vedere che a pallavolo sulla sabbia non si gioca solo in spiaggia, ma anche in TV davanti a tanti spettatori.
Mi ha fatto capire che lo sport lo si guarda con occhi diversi e che ammirazione e stupore nascono spesso da considerazioni personali, non solo da evidente bravura dell'atleta. Lo sport emoziona, incuriosisce, fa riflettere, anche solo a guardarlo.
Tra pochi giorni inizieranno le paraolimpiadi, sempre a Rio, sempre con orari sballati dunque, ma cercheremo di seguirle comunque.
Per prepararci all'evento, conoscere gli atleti e capire insieme come è fatta una storia di successo, abbiamo cominciato a sfogliare Games Anatomy, il magazine on line che racconta le storie di alcuni atleti di punta che si stanno preparando alle ParaOlimpiadi.
Un progetto meraviglioso, sia nella struttura, sia nei nei contenuti.
Foto che raccontano, parole che fotografano attimi di fatica, di gioia, di riflessione.
L'intento è chiaro:


"Lo sport non fa differenza fra Olimpico e Paralimpico ma fra vincitori e vinti.

È competizione ma anche gestualità, estetica, psicologia, paura di perdere o di vincere, voglia di esserci, di faticare; ci sono i corpi che si muovono, ci sono tecnica e tecnologia.
Games Anatomy è la vivisezione dello sport mentre si sta muovendo: entra nell’arena per osservare gli sportivi e interrogare gli spettatori.

Abbiamo raccolto le storie dei migliori atleti paralimpici italiani che stanno preparando i prossimi Giochi di Rio de Janeiro. Personaggi di punta dello sport paralimpico che competono in diverse discipline: atletica, equitazione, handbyke, nuoto, getto del peso.
Ogni storia è un occhio aperto su una specifica disciplina ma anche l’occasione per mettere a fuoco il dietro le quinte della vita di un atleta: allenamenti, fatica, costanza, pressione psicologica, paura di sbagliare e voglia di migliorarsi.

Cosa significa correre una gara di poco più di dieci secondi che è stata preparata, sognata e immaginata per quattro anni? Come ci si può allenare per la vittoria e allo stesso tempo essere pronti a perdere?
Parlare di sport significa raccontare storie di successo e di sconfitta, di problemi che si possono risolvere e di alcuni che non si risolveranno mai
"

E' un viaggio tra immagini ed emozioni, ma anche tra sentimenti complessi come il coraggio, la costanza, l'impegno, la fiducia in sè stessi. Storie bellissime da raccontare anche a un bambino, non solo per avvicinarlo allo sport, ma anche a una consapevolezza diversa, più profonda.
Andate a leggere e guardare, sù sù, atleti del web ;)

lunedì 29 agosto 2016

Si sente l'oceano

Poi le vacanze finiscono e si ritorna alla base.

Ciao ciao, com'è andata la vostra estate?

La nostra è stata soleggiata, con tante conchiglie che si sente l'oceano.
E' andata che abbiamo giocato tanto e non ho ricordi di me stesa a prendere il sole, ma di noi che facciamo bagni lunghissimi, corse, camminate, buche, castelli, chiacchierate, passeggiate e sonore litigate (Cig e io litighiamo un sacco).
E' andata benissimo con la mia amica e i suoi bambini, abbiamo riso tantissimo e ci siamo godute attimi di meraviglioso silenzio una volta messi a dormire i 3 pargoli.
E' andata bene perchè è il posto di sempre, ci sono gli amici di sempre, sono spiagge che conservano le nostre impronte di anno in anno e orizzonti aperti, conosciuti eppure sempre da scoprire.
E' andata che al ritorno io avevo il magone da rientro, GF i silenzi da pre ritorno al lavoro, il gatto è ancora depresso e Cig ha canticchiato tutto il viaggio la sua felicità di tornare a casa.
Sono così i bambini, hanno anche voglia di tornare, non c'è vera differenza tra una spiaggia incantevole e il parchetto sotto casa, tra certe serate stellate e la routine di città. Hanno voglia, i bambini, della certezza di un gioco che non hanno portato, ma che vogliono ritrovare.
E' anche questo il loro bello, l'incanto segreto del loro mondo.

E adesso cambia tutto.
L'8 settembre iniziarà la scuola primaria ed è davvero un cambiamento notevole, per tutti.

Cambierà probabilmente anche questo blog, anche se ancora non ho le idee ben chiare, ci sto pensando.

Ma per queste cose c'è tempo.
Qual è stata la cosa più bella delle votre vacanze?



- Uh mamma, chi è quello della statua?
- Uhm, PadrePio
- Ma va. E' Luke Skywalker, non vedi?