Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

venerdì 31 gennaio 2014

Liberiamo una ricetta - edizione 2014

E anche oggi parliamo di cibo.
Cibo che diventa solidale, che resta conviviale che viaggia virtuale di casa in casa.
E' la giornata di liberiamo una ricetta, momento importante per mangiare tutti insieme e (magari) fare una donazione al centro Astalli di Roma, che accoglie famiglie rifugiate.
Probabilmente non sto partecipando all'iniziativa nel modo giusto, ma come al solito arrivo di corsa, distratta e trafelata a tutti gli appuntamenti.
Però.
Se vi va di partecipare trovate qui tutte le indicazioni:
Liberiamo una ricetta

e potete leggere tutte le ricette sulla pagina Facebook:
FB - liberiamo una ricetta

Non staremo mangiando troppo ultimamente?
Andate cucinate e aiutate :)

Buon fine settimana

martedì 28 gennaio 2014

NKZ: no kids zone

E' una di quelle notizie che ti lascia un po' così.
Ne parlava ieri La Repubblica: pare che anche in Italia, dopo il grande successo in USA, stiano prendendo piede i locali No Kids, quelli cioè dove non è gradita la presenza di bambini.
Che uno pensa subito: vabbè saranno tipo i night club, le discoteche trasgressive, i centri massaggi, che ne so, le sale di lettura di soli libri di filosofia kantiana.
Sono invece ristoranti, pasticcerie o i posti da aperitivo, quelli cioè dove i bambini non sono la norma, immagino, ma capitano.
Niente, non possono più. Ovvero, a ben vedere, i genitori non possono più organizzarsi la serata dove meglio credono, ma prestare attenzione al tipo di locale, indagare prima, per non farsi rimbalzare all'ingresso a causa dei pargoli.
Onda di indignazione in giro per il web: da "evidentemente qualcuno dimentica di essere stato bambino" a "boiccottiamo i locali no kids" in parole sparse di condanna.
Ecco.
Beh.
Vi dirò.
Chissenefrega.
Nel senso: ci sono un sacco di locali in giro, pazienza, si andrà altrove; pazienza, molti locali non gradiscono bambini dopo le 21 e a quell'ora i bambini dovrebbero essere a nanna o in procinto di; pazienza, anche i genitori sanno bene che è abbastanza uno sbattimento uscire con i bambini, soprattutto se piccoli e ci si organizza per pranzo o in orari che altri snobbano, tipo cena alle 19, a locale vuoto.
Insomma, non mi sembra un dramma. E' una piccineria, roba da gente brutta, a cui non dare molto peso.
Arrivo anche a capire, da mamma recente, che si abbia voglia di una serata rilassante, senza bambini che giocano, corrono e gridano, intorno. Lo capisco, davvero, e ogni tanto farebbe un gran piacere anche a me e GF uscire da coppia e non sempre da genitori, che uno mangia e l'altro insegue.
Sottolineare invece che i bambini sono potenzialmente, o di fatto, un fastidio, questo sì è poco bello.
Dire che esistono i bambini ineducati, che schiamazzano, che rovinano le atmosfere cool del tal locale è distorcere la realtà, forzare il mondo circostante in parametri stretti, ciechi, così come dire che i genitori non sanno più tenere a bada la prole. In realtà ciò succede quando i bambini sono in situazioni per loro poco interessanti e la compagnia non è, a giudizio loro, delle migliori, no? ;)
Un altro articolo che rilanciava la notizia, diceva che anche nelle case private spesso si chiede ai genitori di venire senza bambini. Altra onda di indignazione e amici così meglio perderli.
Però.
Io non ricordo una volta di essere andata a cena da amici dei miei, a menochè gli ospiti non avessero bimbi della nostra età. D'altra parte ci sono cene e cene: quelle tra amici-amici e quelle più formali.
Oppure l'ospite ha una casa piccola, come capitava a me anni fa: con tutti i bambini avremmo dovuto fare i turni per entrare in casa e non lo dico per dire.
Ci sono occasioni in cui si sta bene tutti insieme, altre no.
E vale per tutti, adulti e bambini.
Sta anche alla sensibilità del genitore capire se la situazione è adatta ai bambini: i bimbi tendono ad "agitarsi" quando si annoiano, quando si divertono neppure ci accorgiamo di averli intorno.
Certo è fastidioso quel no kids zone, è fastidioso il modo. Ci sarà un cartello appeso fuori, tipo "solo gente bianca"? Mah.
Magari il prossimo passo sarà "solo bambini al guinzaglio".
Oppure il locale di fianco avrà maggior fortuna, con meno divieti e più organizzazione.
Se vi fate quattro passi nel web scoprirete anche movimenti di sostenitori del no-kids: questo mi preoccupa un po' di più, è un tantino più "razzista".

Che ne pensate?




"Carbonara" veg con zucchine

Allora, cuciniamo?
Come vi raccontavo, da qualche mese ho fatto una scelta vegana.
Ho un po' di pudore a dirmi vegana, perchè in realtà è una fase sperimentale, perchè non sono perfettamente ortodossa (per esempio, mangio il miele, alimento escluso dai vegani) e non so dire oggi se sarà sempre così.
Per il momento sì, con molta convinzione.
Mi sono resa conto, in pochissimo tempo, che il benessere che un'alimentazione vegetariana integrale regala è una coccola per anima e corpo: sto meglio, stanno pian piano scomparendo piccoli disturbi che avevo sempre e di cui quasi non mi accorgevo più, come la digestione lenta, il senso di gonfiore, le emicranie, il senso perenne di stanchezza. Posso dire che per me la dieta vegana ha effetti molto positivi.
Meno positiva l'accoglienza che la mia scelta ha avuto: mamma in panico, amici spaesati, io stessa alle prese con ricettari e ingredienti spesso sconosciuti e di non facile reperimento.
Cucinare mi piace molto, per cui sperimento di continuo. A volte sono buoni esperimenti, altri non li ripeterò.
Di una cosa però mi sono resa conto: ci sono tanti piatti che preparavo già abitualmente da onnivora e che si sposano benissimo con le nuove esigenze.
Piano piano sto mettendo insieme un piccolo ricettario, non tanto per me, ma per chi di tanto in tanto per me cucina, che contiene proprio le ricette più o meno comuni, ma comunque alla portata di tutti.
Ho chiesto il vostro aiuto, che per quanto la cucina possa essere la mia passione, ho una conoscenza abbastanza limitata delle ricette, anche perchè, per lo più, io invento.
Vi ricordo che potete inviare le ricette al mio indirizzo mail, lawising@gmail.com  oppure raccontarmele nei commenti a questo post :)
Ogni martedì vi darò una nuova ricetta, per curiosità o perchè gli amici vegani capitano e non si sa mai.
La ricetta di oggi me l'ha mandata Katia, l'ho preparata subito ed è buonissima!

"Carbonara" con zucchine.
Ingredienti per 2 persone:

mezza cipolla (piccola)
1 zucchina grande (a me piacciono quelle chiare)
1 bustina di zafferano
2/3 cucchiai di panna vegetale o 2 cucchiai di latte di soia
sale, pepe, noce moscata
Olio extravergine di oliva
Pasta, 180 gr.

In una padella larga mettete la cipolla tagliata finimente e olio di oliva, quando la cipolla inizia ad appassire aggiungere le zucchine tagliate a triangolini sottili e far saltare a fuoco vivo.Salare qb.
A parte mescolare la panna vegetale (o il latte di soia. Attenzione a non esagerare perchè ha un retrogusto dolciastro) con lo zafferano e aggiungete il tutto alle zucchine cotte (ma non sfatte).
Scolare la pasta al dente e farla cuocere ancora un minuto in padella con il condimento preparato, aggiungere un pizzico di noce moscata, una macinata di pepe e servire ben caldo.

E' davvero buona, veloce e anche bella da vedere :)
Varianti:
al posto dello zafferano si può usare un cucchiaino di curcuma.
Noi preferiamo (da parecchio tempo) la pasta integrale e questa ricetta è stata preparata con farfalle integrali. Ho scoperto quelle Biotrend in vendita alla Lidl. Sono ottime e low cost ;)

Aspetto le vostre ricette, che mica posso restare disoccupata in cucina ;)


venerdì 24 gennaio 2014

Cosa fai per semplificarti la vita?

In questo periodo si sta discutendo una proposta di legge, per sganciare il lavoro dagli orari puntando tutto sui risultati.
Un sogno, oggi poi che dormo in piedi ancora di più.
Si chiama smartworking e il blog la27ma ora del Corriere della Sera sta seguendo l'iter della proposta.
Pensavo stamattina, mentre affrettavo il passo verso la metro che se no pipì iniziava lo sciopero e restavo li, che il mio lavoro e' davvero poco smart e immagino che moltissimi siano sulla stessa barca. Un lavoro vincolato agli orari rende poco furba tutta la giornata.
Vi racconto la mia.
Mi alzo alle 6.30, per avere quel quarto d'ora di silenzio e caffè. Sbrigo un paio di faccende e intanto Cigolino si sveglia e ci sono i nostri 10minuti di coccole; poi inizio a preparmi per uscire; preparo le cose che servono a Cig per la giornata, mentre GF lo veste per uscire. Asilo e via verso la metro e l'ufficio. Sono le 8.30 e già ho bisogno del secondo caffè.
Se non devo andare da nessuna parte, passo un sacco di tempo al telefono, cosa che potrei fare tranquillamente da casa e ne passo ancora di più a pc, che è portatile e potrei quindi portarlo un po' dove voglio. Esco intorno alle 18, arrivo a casa per le 18.30 e inizio  a fare le cose di casa, mentre gioco con Cigolino, rispondo alle ultime telefonate di lavoro o alle ultime mail, provo a cucinare. Meno male che spesso anche GF torna presto e dividendosi i compiti tutto fila liscio.
Se quelle 8 ore che passo in ufficio potessi lavorarle, anche in parte, da casa io sono sicura che non avrei il senso di affanno, di aver dimenticato, fatto poco bene qualcosa. Sarei più serena, ecco, farei di  più e meglio.
Voi no? Solo io ho spesso l'impressione che il tempo, in generale, venga utilizzato male?
Che poi mi viene istintivo cercare di recuperarne il più possibile e va a finire che stendo il bucato di notte o riordino armadi; leggo quando capita purché sia e tutto prende un ritmo eccentrico, tutto ruota intorno alle cose da fare e non più intorno alle persone.
La fatica proprio.
Ripensare alla vita in modo smart non dipende (solo) da leggi o regole, ma molto da noi.
Cosa fate per semplificarvi la vita? :)

Buon week end e aspetto le vostre ricette :)


martedì 21 gennaio 2014

Che ne dite, cuciniamo?

Il vegan che non ti aspetti ;) 
Parliamo così di poco di cibo qui, che sembra che non mangiamo mai.
E' tempo di rimediare!
Sto lavorando a un'idea e ho bisogno del vostro aiuto.
Come vi ho raccontato tempo fa, da qualche mese ho cambiato radicalmente alimentazione e mangio vegan.
O forse dovrei dire, sono vegana.
La mia scelta non ha molto a che fare con la salvaguardia del pianeta e neppure con quella degli animali, è proprio legata all'alimentazione e al benessere. Mangiando così sto molto meglio, non serve aggiungere altro e neppure filosofeggiare.
I ragionamenti che stanno dietro a questa scelta sono spesso sensati, interessanti, saggi e anche impegnati, ma non sempre interessano a chi abbiamo di fronte.
Meglio semplificare, soprattutto quando ci chiedono: e per te cosa preparo?
Non voglio impanicare gli amici che mi invitano a cena, gettare nello sconforto mia mamma che è una cuoca bravissima, lasciare perplesso l'intero self service in cui pranzo che tenta di aggiungere almeno un po' di formaggio a tutto, anche all'insalata.
Quindi ho deciso di scrivere un ricettario, non già per chi è vegano, ma per i parenti, amici, bar di fiducia dei vegani che, soprattutto all'inizio, non sanno bene come gestire la conversione. Anzi tentano, per comodità, di riportarti sulla bistecca via.
Proprio perchè è destinato a chi vegano non è, voglio raccogliere le ricette vegetali di uso comune, quelle che tutti usiamo,  la pasta al pomodoro e basilico!, ma che non colleghiamo direttamente con un'alimentazione vegetariana integrale.
L'idea è quella di mettere insieme un manualetto rassicurante da regalare ad amici e parenti e da condividere on line.
Non si deve per forza avere confidenza con seitan e tofu per far contento un vegano, basta recuperare le ricette che già abbiamo, che magari usiamo quotidianamente, senza pensare, spesso, che sono ricette vegetariane.

Mi mandate le vostre ricette? 

Scegliete voi la modalità: scrivendole nei commenti o inviandomele via mail a  lawising@gmail.com
Dagli antipasti ai dolci va bene tutto, l'unica regola necessaria è che siano senza ingredienti di origine animale.
Le condividerò qui, così cuciniamo tutti insieme e magari segnaliamo la ricetta che ci è piaciuta di più.
Io ho già cominciato a prendere nota di diverse ricette, comprese quelle che mi invento
C'ho il vegan quaderno, come batman aveva la sua bat-caverna.

Ricapitolando:
- ricette senza ingredienti di origine animale;
- inviarle nei commenti o al mio indirizzo mail, anche con foto se le avete ;)
- le pubblico sul blog ( e le cucino pure)

L'etichetta dedicata a tutto ciò sarà: SVEGAN, cioè Simply Vegan.
Famola Facile, insomma ;)

Che ne dite, cuciniamo?



venerdì 17 gennaio 2014

Il gioco non è bello, quindi dura poco

La notizia ieri mi ha fatto sobbalzare sulla sedia.
Mi stavo già infuriando, ma fortunatamente ho letto subito che era già stata ritirata dal mercato e ho potuto riprendere il controllo di me e del mio nervoso.
A inizio anno era uscita una simpaticissima APP su apple store: Fai la liposuzione a Barbie.
Sì sì, proprio così.
Nessun nesso con la Mattel, ma solo un nome furbo per attirare quanti più utenti possibili.
Gioco consigliato dai 9 anni in sù.
Gioco, vabbè.
Lo scopo è quello di far dimagrire Barbara perchè mangiare troppi hamburger e cioccolato l'ha resa ORRIBILE, nessuna dieta la può più aiutare e quindi non resta che la liposuzione. Complimenti anche alla scelta delle parole: da quando grasso è indicatore di orribilezza?
E via che si inizia con l'intervento, la sala operatoria, i punti da aspirare, le medicazioni, la breve convalescienza, via le bende e voilà: Barbara torna magra e splendida e da tutti applaudita.
Dai ditemi che vi siete arrabbiate anche voi, perchè io non ci credo che un genitore, ma neppure uno zio o la nonna, possa desiderare che un gioco così transiti anche solo per sbaglio sul tablet di casa.
La pacchia è durata pochi giorni per gli sviluppatori di questa roba.
Pacchia, perchè in pochissimi giorni è stata scaricata quasi un milione di volte. UN MI-LIO-NE.
La sfortunata ragazza da operare, dice lo storytelling della app, è così tanto in sovrappeso che nessuna dieta può aiutarla.Nella nostra clinica potrà essere operata e tornare magra e bellissima.
E che vada a farsi benedire l'educazione alimentare, le buone abitudini, lo sport, la frutta, la verdura e il conoscere se stessi, l'essere apprezzati per chi si è e non per come si appare: ci sono i bisturi, non è tanto più comodo veloce e senza paranoie semi-filosofiche e poco pratiche?
Fortunatamente qualcuno si è accorto di quanto dannoso potesse essere il giochino, soprattutto per l'autostima delle bambine. Ma anche aggiungo io, per la visione che i bambini maschi possono maturare sul mondo femminile. Non c'era, nell'app, un Big Jim panzone, per dire.
Insomma un pasticcio, di pessimo gusto e dagli effetti imprevedibili.
Alzata di scudi in tutto il web e l'app è stata ritirata.
Fino a quando? Perchè non ci sono molti limiti e questo mi preoccupa.
Nei video giochi, poi, è tutto possibile: dal mettere sù una cosca mafiosa, eserciti crudeli o impersonare un serial killer fino alle frontiere ancora inesplorate delle operazioni di chiururgia estetica.
Il gioco non è più bello, è crudele. Anche quando dura poco, come questo.
Non ha più fantasia, ma realtà ridondante e deforme.
Mi preoccupo.
A Cigolino magari piacerà da matti squartare nemici virtuali, magari perchè nei suoi primi tre anni gli ho fatto notare troppe volte quanto sono amabili i Barbapapà e i Cuccioli (sono fan del pulcino SenzaNome e me ne vanto :D )
Vai a sapere.
Però il bambino è lui, lui sarà il ragazzino che gioca i giochi pensati da adulti.
Quindi. Che razza di adulti ci sono in giro e incaricati dell'intrattenimento dei più piccoli/giovani?
Me la sono presa troppo, vero? In fondo l'hanno ritirato, non c'è più.
Eppure mi resta un disagio che ciao.


giovedì 16 gennaio 2014

Un sacco di anni e ne sono fiera :)

Ehm.
Ieri è stato il mio compleanno. Un sacco di anni, lo dico con un certo orgoglio tardone.
E' stato il primo compleanno che ho "festeggiato" con la febbre, un mal di testa fotonico e quindi riversa sulla poltrona in balia della Tv del pomeriggio. Troppo mal di testa per leggere o per scrivere, o anche solo per affrontare la camera di Cigolino che sarebbe tutta da riordinare e riorganizzare e non solo per amor di feng shui.
Praticamente distrutta. Io, e anche la camera in effetti.
Lì per lì mi è dispiaciuto anche un bel po'. Non che sia solita festeggiare con fuochi d'artificio, ma al mio compleanno ci tengo un sacco e cerco sempre di fare qualcosa.
Niente.
La noia e l'abbandono.
Cose che favoriscono il pensare. Agli anni che passano, alle cose da fare, a cosa mi manca, a come diavolo si fa a vedere certi programmi in Tv e ci vuole anche coraggio a chiedere il canone.
Festeggiare con influenza poi mi è sembrato un cattivissimo segno e l'umore rischiava di precipitare a minimi storici.
Invece.
E' stata una giornata tranquilla. Cigolino all'asilo di mattina (continua, senza flessione, la fase di pieno entusiasmo) e il pomeriggio con Santofelia.
Lunghe dormite sul divano, intervallate da auguri e tisane allo zenzero.
Pensieri assolutamente positivi.
Se inizi il tuo personale nuovo anno in cattive condizioni vuol dire che potrà andare solo meglio.
Cigolino è in un'età strepitosa, ogni giorno c'è una parola nuova da ripetere, nuove cose di cui chiacchierare, guardare i cartoni animati la sera sta diventando divertentissimo: nota tutto, tira conclusioni, si coinvolge e io con lui.
Sono ottimista, so che arriveranno le cose su cui sto lavorando da tempo, questione di pazienza e io ne ho molta.
Entro in questo milionesimo anno in forma, in una taglia che era dal 1800 che non mi entrava più (quindi ripesco abiti d'epoca).
Abbiamo finalmente comprato la libreria che mancava a casa e questo vuol dire più spazio sui comodini, sui mobili, per terra.
E poi è arrivata sera ed è tornato GF con una gran scatola da torta.
Dentro tre, dico tre, grandi fette di tre torte diverse rigorosamente vegan, prese nel luogo vegan cult milanese.
La gioia.
Cigolino ha voluto accendere le stelline scintillanti per cantare tanti auguri, in casa forte odore di polvere da sparo che se passava CSI ci incriminavano sicuro.
In tre abbracciati a festeggiare, Cigolino che dice auguriiii e insiemeeeee e un sacco di coccole.
Un compleanno bellissimo.
Gli anni che passano ci fanno belle.
Anche belle sorprese.

venerdì 10 gennaio 2014

Le profezie (grrrr, che nervoso).

Secondo giorno di inserimento e tutto va bene.
Cigolino ha fatto la strada a passo svelto, impaziente di arrivare.
Se il buon giorno si vede dal mattino. Penso io.
"Vedrà signora che la crisi arriva e non vorrà venire più e sarà difficile portarlo. Se lo aspetti da un momento all'altro, non sarà sempre come questi due giorni" ha invece tenuto a specificare una delle due maestre, con aria seria di chi ti sta dando la dritta del secolo.
Parliamone.
Perchè è cosa comune prospettare le difficoltà, invece di gioire insieme, perchè si fa come se fosse un favore quello di anticiparti le future (certe?) calamità.
Soprattutto se si parla di bambini e si parla ai genitori dei bambini.
E' un continuo, ha inizio in gravidanza e non finisce più.
"Eeeeh goditi la gravidanza, che dopo è durissima" e poco importa sei stai vomitando da mesi e sei uno straccio.
"E' un bel momento adesso che ancora non cammina, dopo vedrai che sbattimento" e fa niente se tu non vedi l'ora di correre con lui/lei nel parco o anche solo cerchi futuro sollievo alla tua schiena.
"Figli piccoli problemi piccoli" e via verso un futuro incerto e vita difficile, senza neppure il beneficio del dubbio.
Insomma, ma che è sta cosa?
Cos'hanno tutti?
Io un po' ci resto male. Non perchè queste considerazioni smorzano l'entusiasmo, ma perchè mi sento presa per stupida e questo non fa piacere a nessuno.
Voglio dire, ma secondo te io dalla vita mi aspetto solo piogge di petali profumati e strade lastricate di risate o visto che sono una persona adulta, che ha quindi attraversato diversa vita, so già che le difficoltà esistono?
Il fatto che non viva aspettandole o prospettandole ogni momento, fa di me una persona saggia, non svampita. Ooo ecco, l'ho detto.
Sono saggia. Sarò mica La Wising per niente :)
Comunque sia, trovo questa usanza insopportabile e tendo a troncare bruscamente le conversazioni che vanno nella direzione catastrofe-fatica.
Anche con la maestra, anche dopo solo due ore di frequentazione.
"Adesso voglio incoraggiare il suo entusiasmo - ho risposto - al momento opportuno vedrò come affrontare la demotivazione" e ho sorriso contenta.
Sorridere e affermare la tua linea di pensiero funziona. Sorridere e basta è troppo arrendevole, dire con faccia seria troppo impositivo.
Ci vuole sempre il giusto mix.
La vita stessa è un mix, non sempre giusto peraltro.

Danno fastidio anche a voi le profezie negative, vero? Quale vi innervosisce di più?



giovedì 9 gennaio 2014

Mi sono inserita bene :)

Di corsa e curioso :) 
Ho ancora le gambe molli e gli occhi umidi.
La voce, la sentite, è emozionata.
Siamo andati.
Dopo una notte strana, in cui Cigolino non riusciva a dormire e si svegliava e credo fosse emozionato.
L'inserimento, da queste parti, funziona così: due giorni si entra alle 11 e si esce alle 11,45, poi si fa una settimana dalle 8.30 alle 11.45, quindi si può decidere di fare tutta la giornata o proseguire con orario part-time.
Dunque.
Appuntamento davanti all'asilo con Cigolino e SantOfelia, poco prima delle 11.
Cigolino era un metro di gioia esplosiva, un concentrato di felicità, che mi guardava con gli occhi a stella di chi è sul punto di conquistare il mondo intero.
"Allora entriamo?" gli ho chiesto
"Siiiiiii!!!" e sembrava una festa.
Osservava tutto nel corridoio che ci porta alla sua aula e ogni cosa era un applauso di eccitazione o un "Beeelloooooo".
Io lì avevo già perso conoscenza, di me e dell'universo, viaggiavo sospesa sulla sua voce contenta, investita da colori e disegni, che poi io mi commuovo sempre a vedere i disegni dei bambini, di tutti i bambini.
Maestre festanti, bambini curiosi, un armadietto in cui lasciare il piumino. Cigolino è entrato in classe per acclamazione, ci siamo salutati, cioè io l'ho salutato e Ofelia, che lui era già in mezzo, già lì, già a suo agio e con cose da fare.
Noi non volevamo andare, lui era già andato, di corsa e curioso, verso questa nuova vita.
Io l'ho sentito che quello era IL momento: ho udito, da qualche parte, dentro, un clack come una scatolina che si apre, un bottone che si stacca.
Quei passi dandomi le spalle, quelli che vedete nella foto, mi hanno dato il senso dell'essere lì, il senso un po' di tutto, un lampo di consapevolezza, un niente di tempo in cui tutto mi è stato chiaro.
Poi passa e torni ad avere le gambe molli e il cuore in giostra.
La maestra gli ha detto "Adesso la mamma va a prendere il pane e poi torna a prenderti, ok?" ma lui aveva una macchinina rossa, cosa mai poteva importargli delle cose che avevo da fare.
Ci siamo sedute per un caffè Ofelia e io, avremmo preferito un grappino, credo, tanto eravamo entrambe emozionate ... E' che la grappa alle 11 fa proprio brutto.
Quando sono andata a prenderlo mi ha guardato: "Pane, vai vai" non aveva nessuna voglia di uscire.
Domani ripetiamo. Da lunedì la vera prova.
Avrò un fine settimana per riprendermi.
Basterà?

martedì 7 gennaio 2014

A scuola! :)

Ci siamo.
Lo dico con il cuore stranito perchè un conto è pensarlo, un altro è farlo.
Giovedì Cigolino farà il suo debutto in società, entrerà alla scuola materna.
Entrerà un po' alla rinfusa, che non sono brava a preparare corredini, organizzare sacchetti di stoffa con il nome scritto sù e nemmeno a trattenere l'emozione.
Sono emozionata come dovessi andarci io, non c'è molto altro da dire.
Stamattina ho detto a Cigolino "Vado all'asilo a parlare con la maestra"
"No tu, io asilo" e voleva uscire bello che in pigiama.
Credo che l'inserimento servirà più a me.
Mi ero abituata a pensarlo con SantaOfelia e adesso dovrò pensarlo in altre faccende affacendato e aspettare, soprattutto, che abbia tutte le parole per raccontarmi ciò che impara, ciò che gli piace e chi sono i suoi amici.
Lui è pronto, non ho dubbi. A parte la faccenda del pannolino, che ha deciso di tenere, lui è già nel mixappeal dei quasi tre anni, quello che ti permette di esplorare le situazioni nuove con faccia tosta e un po' di coraggio.
Giovedì e venerdì ci passerà un'ora, all'asilo.
Da lunedì faremo mezza giornata e poi vedremo.
L'inserimento serve a me, altrochè, che io ancora non me lo immagino tutto il giorno in un'aula o a giocare in giardino con tanti bambini.
Per questo ho bisogno di un inserimento soft. Lui starebbe già tutto il giorno, io lo so.
Anche GF ha bisogno di un inserimento soft, insomma non è che i genitori siano sempre pronti così, d'un tratto, al cambiamento.
Mentre andavo all'asilo stamattina, pensavo che quella sarà la strada che faremo ogni mattina, che vedremo il parco trasformarsi con le stagioni, che prenderemo la pioggia e ci saranno mattine. in cui farà già caldo.
Ho immaginato che poi incontreremo altri bambini e faremo la strada insieme, ci saranno molte mattine in cui la strada la faremo di corsa che è tardi, altre che non ci sarò io e andrà con papà.
Ho visto nuove abitudini e cose da raccontare.
Tutto cambia, qualcosa ha inizio e si mettono in moto altre cose.
Ok.
Mi inserisco e poi vi racconto.

Per voi com'è stato il primo giorno di asilo?

venerdì 3 gennaio 2014

Cominciamo dalle piccole cose.

Iniziato bene?
Noi con gli amici e i bambini, che non è mai una vera cena o una vera festa: è più un evitare la demolizione del presepe e l'abbattimento dell'albero, una bottiglia si è schiantata al suolo, ma si sa che rovesciare vino porta bene, e ci sono state lotte ferocissime per l'accaparramento di giochi, sedie e bambole in lacrime.
Il delirio, che quasi arrivava l'anno nuovo e noi tutti presi da altre incombenze.
Tra una corsa in corridoio e l'altra si incrociavano frasi tipo: ti ricordi quando si tiravano le 4 del mattino chiacchierando e poi passavi il primo dell'anno in pigiama? E occhi smarriti in ricordi lontanissimi, inseguivano nani posseduti, che sbattevano porte.
Eppure, alla fine, hai quella sensazione che tutto sia andato bene, che sia stata una bella serata, che niente al mondo sia più bello delle stelle scintillanti in mano ai bimbi stupiti, che ridono e ancora, un'altra. Baci e baci salivosi che non sanno il perchè di tante coccole a notte fonda, ma che bello.
Ecco, una volta che sei genitore scatta l'autodifesa dell'adattamento, quella cosa che ti fa sembrare splendido ciò che prima ti avrebbe atterrito. La salvezza.
Tutti scintillanti e assonnati siamo entrati nell'anno nuovo.
La novità è che non ho fatto buoni propositi. Di proposito, proprio.
Niente caro anno nuovo quest'anno mi impegnerò a realizzare almeno un sogno, anche piccolo, e a tenere la casa perfettamente in ordine e bla bla. Niente. Che poi ci resto male.
Affronto l'anno nuovo con la sola curiosità e un oroscopo avverso che così non l'ho visto mai.
Credo quindi che andrà tutto benissimo.
Intanto prepariamo piccole svolte.
Il 7 mattina andrò alla scuola materna di Cigolino per prendere accordi per l'inserimento: siamo un po' emozionati. Pensare a Cigolino come a un bimbo che va a "scuola" mi scioglie, mi sembra solo un millennio fa che lo sentivo fare capriole nella pancia. Il tempo di un genitore passa a modo suo, detta stagioni che non si conoscono.
Nel frattempo tentiamo l'epica impresa di dare un ordine alla sua camera, di eliminare i giochi, di creare spazi, di piazzare la tenda che gli abbiamo regalato per Natale, dove ha vissuto tre giorni, chiedendo cuscini e coperte, pappa e giochi per non uscire mai (ma mica c'è riuscito, stanato dalla Pimpa e Peppa Pig).
Piccole cose in cui mettiamo cuore e attenzione, che sono proprio le cose piccole che fanno il mondo intero, quelle che spesso diamo per scontate e invece sono abbracci.
Sì, sono curiosa di vedere questo 2014. Giorno per giorno.

Avete fatto buoni propositi? Quali sono le piccole cose che portate con voi?