Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

venerdì 31 maggio 2013

Virtual&Real, settimana 13: com'è andata?

Barcollo, ma non mollo.
Riassumo così la mia esperienza in virtual&real.
Ho guadagnato qualche buona abitudine: camminare di più, la cena leggera, drastica riduzione dei confort food e più attenzione al come mi sento, per lo meno fisicamente.
I risultati sulla bilancia non ci sono? E allora io cambio, o proseguo, nella mia filosofia che, pare, il mondo sia pronto a condividere.
Lo spunto per riordinare un po' le idee me l'ha dato un articolo che ho trovato su Donna Moderna, che da quando è on line e si è data una nuova veste, ha contenuti più interessanti. Sempre leggeri, ma godibili.
Dicevo, lo spunto.
Mentre scartabellavo il web per trovare nuovi spunti di regimi alimentari e buone regole di vita, sono partita da questa considerazione:
- Si chiama REGIME alimentare, e non Regno Felice del Cibo, perchè è un po' come una dittatura.
- Il dittatore però siamo noi e la nostra mania di controllo o di assomigliare a qualcosa che intimamente non siamo.
- Vogliamo assomigliare a un modello (no signore, non il bonazzo delle riviste): in quanto modello ha poco di reale e molto di marketing. Cioè, alla fine vogliamo assomigliare a un prodotto anzichè a persone.
Insomma, mi stavo aggrovigliando in codesti pensieri, quando ho trovato le 8 regole Curvy per imparare a godersi la vita. L'articolo ispiratore lo trovate qui, io vi riassumo il tutto.
1) non sprecare energia per tenere tutto sotto controllo: provoca stress e non permette di cogliere opportunità e il lato divertente (???) degli imprevisti.
2) Individuare i comportamenti con cui si tenta di sabotare se stessi: alla fine, come dicevo, il dittatore siamo noi.
3) Scegliere ciò che fa sorridere, lasciare spazio alle passioni che abbiamo dentro, imparare quali sono i nostri reali bisogni.
4) Il gusto delle cose, esibire con gioia il proprio corpo e i sentimenti. Vi prego, senza esagerare e con bon ton, che poi si passa per tardone assatanate, nel mio caso, o per ragazze poco per bene :)
5) Le emozioni positive aiutano a immaginare e creare il cambiamento. Godersi il quotidiano e vedere il lato positivo di ciò che abbiamo o ci è capitato ad essere sempre positive. Un circolo virtuoso, insomma.
6) Quali ingredienti si desidera avere nella ricetta di sè stessi?
7) Eliminare le aspettative sul futuro, vivere adesso, aiuta ad abbattere lo stress, a vivere con più leggerezza.
8) Essere flessibili (cioè non incaponirsi come muli) e coltivare la leggerezza di spirito, non indugiare sui propri difetti.

Ecco.
Non trovavo scuse adeguate per questa settimana, così mi sono davvero impegnata.
A voi com'è andata?

martedì 28 maggio 2013

Opportunità, treni e stazioni.

Oggi vi segnalo un sito ben fatto, a mio parere: Campioni Gratuiti
E' un portale che riunisce e segnala tutti i concorsi (e vabbè), come avere campioni gratuiti dei prodotti che ci interessano, alcuni in verità piuttosto bizzarri come un fischietto in ceramica (???), buoni sconto e cose così.
Trovate anche tutti i siti a cui iscriversi per guadagnare rispondendo a sondaggi.
Me li sono letta tutti. Non credo si diventi ricchi, ma, e io proprio non lo sapevo, puoi comunque guadagnare punti da spendere in cose utili. Alcuni siti pagano proprio in soldi, quindi se ci si iscrive a più siti, si sta tutto il giorno davanti al pc e si ha un'opinione su qualunque cosa, forse si riesce a guadagnare la giornata.
Tant'è, non è di ricchezza che volevo parlarvi, quanto piuttosto di opportunità.
E' un periodo in cui da più parti arrivano storie meravigliose di donne che si reinventano, scoprono attività interessanti e remunerative da fare via internet, tengono in piedi casa e lavoro, scrivono libri, aprono davvero nuovi mondi.
Le ammiro molto. Penso alle blogger professioniste, a chi ha saputo rendere Impresa le necessità della maternità, ha chi ha saputo fare rete e trovare soluzioni, a chi ha saputo seguire, bene, una propria passione.
Vorrei andare a scuola da loro, imparare, applicare.
Naturalmente non ne avrei il tempo, nè men che meno in questo momento potrei lasciare il mio lavoro per tentarne un'altro da libera professionista, per cui già immagino che invecchierò su e giù dai treni (a proposito, domani Roma a/r, ho già sonno), davanti a questo pc e al collega che canta le canzoni di Svampa.
Il mio lavoro mi piace, lo dico sempre.
Credo però che nella vita, ogni tanto, ci vogliano anche le opportunità. Di cambiare. Il famoso treno che passa e tu sali e fai ciao ciao con il fazzoletto bianco.
Non credo siano i sondaggi on line la stazione giusta in cui attendere il treno.
Non credo neppure sia tra le inserzioni di lavoro che la troverai.
Non credo che l'età sia un limite.
Credo, in fondo, che il tuo treno parta da te.
Ecco.
Ma se io non sono stazione? Non avrò opportunità? Insomma mi dibatto in moltissime domande paradossali.
Mi chiedevo: ma queste domande me le faccio solo io? Voi come siete messe?

lunedì 27 maggio 2013

Mamme over 40: come state?

Sabato sera c'è stata una vera festa a casa nostra.
I soliti amici intorno a un tavolo, io che sperimento nuove ricette, l'amica che fa le torte buone ...
E' stata però una cena diversa: noi sabato sera abbiamo festeggiato solennemente e con molta commozione, una gravidanza.
Voluta, inseguita, tentata e ritentata, per anni. Con scoramenti, con adesso basta, con si vede che non è destino. Abbiamo sofferto e sperato insieme per diversi anni.
E finalmente eccola: il pancino, il sta andando tutto bene, il forse è un maschietto.
Festaaaaaaa!!!!

La futura mamma ha un anno meno di me, per cui sarà anche lei, scientificamente, una primipara tardona, una neo mamma over 40.
Ha i timori, ha le visioni, ha l'entusiasmo, la tranquillità e la consapevolezza di una maternità in età un po' più avanzata rispetto la media nazionale,che è di 32 anni, più o meno.
La futura mamma sta benone, nessun disturbo o nausea, in perfetta forma e raggiante.
Questo a conforto di chi si trova al solito bivio: un figlio sì, ma fino a che età è lecito tentare? La risposta in fondo è una sola: fino a quando ve la sentite. Di rimettere in gioco tutto quanto, cambiare vita, dare fondo alle energie; finchè siete in buona salute, presenti di spirito, flessibili nel modo di vivere e avete coscienza che niente sarà come prima.
Ci pensavo poi il giorno dopo, mentre rinvenivo un paio di fette di salame sotto il tappeto e un biscotto ciucciato sul calorifero: cambia tutto ed è un cambiamento che richiede energia, dedizione e anche un fortissimo senso dell'umorismo e di autoironia. Se mi guardo indietro, tipo a un 15 anni fa, avevo certamente molta più energia di adesso, sarei stata capace di più dedizione (quella mammità esclusiva che leggo/vedo spesso), ma avrei preso tutto molto molto sul serio, sentendomi perfettamente inadeguata al ruolo e non mi sarei divertita. Sarei entrata in crisi, ne sono certa. Avrei avuto un babyblu memorabile.
Adesso ho le energie che barcollano, una dedizione a fasi alterne - perchè diciamolo pure che non riesci più, dopo una certa età, a cambiare in toto ciò che sei stata fin lì - ma maggiore sicurezza personale, più amore da distribuire, autoironia, umorismo e mi diverto molto, moltissimo. Tra l'altro mi dico tutti i giorni che stiamo facendo un buon lavoro, GF e io, che abbiamo un bimbo sorridente, che ama scherzare, curioso, sereno. Ha paura dei manichini nei negozi, ma a parte questo, è anche un cuor di leone.
Mamme over 40, state tranquille.
Ci scambieranno per la nonna molto spesso, saremo meno scattanti, attive, energiche delle mamme più giovani, saremo più stanche e forse giocheremo 5 minuti meno delle altre, ma so che trasmettiamo cose positive, che riflettiamo maturità, che mettiamo in ordine le priorità, che siamo flessibili e salde, che sappiamo con maggior lucidità, e influenza perchè no, trovare il giusto equilibrio tra le mille cose da fare.
Siamo meno severe verso noi stesse, non per lassismo, ma perchè ci conosciamo bene.
Siamo più sicure, abbiamo avuto più tempo per sbagliare e capire come correggerci.
Siamo più propense a riconoscere i nostri figli come persone e non come una nostra propaggine, coltiviamo  indipendenza. Magari perchè inconsciamente pensiamo di avere meno tempo rispetto a una mamma più giovane, ma è un pensiero che lasciamo lì.
Io alla fine dei miei ragionamenti e delle pulizie post cena, mi sono sentita felice di essere una mamma over.
E voi, come state?

venerdì 24 maggio 2013

Virtual&real, settimana 12: com'è andata?

Avete in mente il niente?
Ecco, questa è stata la mia settimana.
Niente movimento, niente tempo, niente voglia.
Un disastro insomma.
Dall'inizio a oggi ho perso 2 kg risicati e sempre a rischio di rimonta, basta.
Continuo ad essere la balenottera di 3 mesi fa. Senza speranza.
La colpa comunque non è mia, ma solo unicamente di questa primavera assente.
Se si potessero mettere gli abiti più leggeri, se fosse già tempo di gite fuoriporta, se si sentisse l'imminenza del mare, credo che si riuscirebbe ad essere più motivati, no?
Finchè sto avvolta in maglie di lana e calze, insomma, niente è urgente.
Vabbè.
Mettiamoci pure che ho una lieve, ma avvertibile, carenza di ferritina a completare il quadro.
La carenza di ferritina porta:
- Stanchezza
- Mancanza di forze
- Umore pessimo
- sensibilità al freddo
Esattamente ciò che sento. Ogni cosa è faticosa, ho un umore che neppure un rottweiler e mi rimetterei volentieri il cappotto.
Ieri chiedevo al medico come tornare a livelli normali e mi diceva che l'unico modo, considerato che invece i valori del Ferro sono normali e quindi non ha senso prendere un intergratore di ferro, è il cibo.
I cibi che contengono ferro assimilabile non sono esattamente quelli che mangio di solito: le più ricche di ferro sono le frattaglie, per dire.
Per aiutare la ferritina è anche bene evitare tea e caffè, in particolare dopo i pasti e per l'ora successiva e i cibi troppo ricchi di fibra, i cereali integrali e alcuni legumi.
Ho trovato questo sito, con esempi di menù ricchi di ferro, metti mai che servisse anche a voi:
dieta ricca di ferro.
Quindi da adesso in poi pensatemi così: ferrosa e arrugginita.

Bimbi in ufficio.

Oggi è la giornata dei bambini in ufficio.
Ogni anno, di questi tempi, si organizza una giornata di giochi e varie cibarie e tutti possono portare la prole: per vedere dove sono mamma e papà quando non sono a casa, socializzare con gli altri bambini, passare una giornata diversa.
L'anno scorso non avevo portato Cigolino, che aveva l'influenza.
Quest'anno eravamo prontissimi.
Avremmo preso insieme la metropolitana, che a lui piace un mondo, e così, spingendo passeggini e chiacchierando saremmo arrivati fino al mio ufficio.
Sì.
Mi piaceva un sacco il nostro programma.
Stamattina, credo intorno alle 5, mi sono svegliata di soprassalto: il vento fortissimo cercava di portarsi via le tapparelle e sentivo la pioggia battente sulle finestre.
Ho sperato fino alla sveglia che fosse un temporale di passaggio.
Oggi a Milano c'è vento, pioggia e una temperatura di 6-8 gradi. Ho rimesso la maglia di lana e la sciarpa; ho vestito Cigolino come a inizio marzo.
Siamo stati a lungo davanti alla finestra, Cigolino e io, e lui imitava il vento "vuuuuu vuuuuuu" contave le gocce di pioggia su vetro ed è corso in camera a prendersi il plaid per coprirsi.
E' arrivata poi la nostra tata, fradicia. Ci siamo consultate e abbiamo convenuto che no, non era il caso di portare fuori Cigolino con un tempo così.
Mi è dispiaciuto molto.
Anche se è un'iniziativa che non amo particolarmente, non mi piace mischiare la mia vita personale con la vita d'ufficio, nè mi piace "esibire", sono sicura sarebbe stata una giornata divertente per lui.
Così adesso, sono qui in ufficio che guardo fuori.
Se smette di piovere, se cala il vento, volo a casa a prenderlo.
Ma fuori vedo ancora le persone che assomigliano ai quadri di Chagall: sembrano volare via da un momento all'altro, in un'atmosfera di un grigio surreale, punteggiato solo dal colore degli ombrelli.
Che Maggio invernale.



mercoledì 22 maggio 2013

(Piccolo spazio pubblicità e concorsi): preferisci relax o tempo?

Comincio a fare cose che prima non facevo mai, tipo partecipare ai concorsi.
Allora.
Non ho mai mai vinto nientissimo in vita mia, neppure alle tombolate di natale o alle riffe delle sagre.
Se è sulla fortuna che devo contare è meglio che mi metta l'animo in pace.
Però i tempi sono di crisi, signore mie, e ogni tanto mi lancio in quei concorsi dove vinci, che ne so, prodotti per un anno, un week favoloso o altre cose che ritengo indispensabili (il week end favololo E' indispensabile, no?)
Proprio oggi ne ho trovato uno carino, che vi segnalo, anche se non è questo il luogo giusto per fare pubblicità: mica mi pagano in fondo :D :D

E' un concorso di Maybelline (make up) si chiama "Superday?Superstay!" e lo trovate, con un po' di pazienza per la verità, su Facebook (non sempre il link che vi ho messo funziona, non chiedetemi perchè).
A chi partecipa viene chiesto di raccontare la propria, lunghissima giornata. Il racconto più bello sarà premiato con: un week end di relax, un week end gastronomico, un week end di bellezza oppure 120 ore di aiuto per le faccende: come dire che si vincono 120 ore di tempo.
Ecco, è questo che mi è piaciuto tanto come premio.
Al diavolo il relax, a me serve tempo, che al relax poi ci penso da sola.
120 ore di aiuto, vogliono dire, per esempio, che puoi avere una stiratrice a casa per 2 ore alla settimana per tutte le settimane dell'anno e avanzano ancora 16 ore, quindi due giorni, da usare in altri modi.
Vogliono dire 30 cene romantiche mentre 4 ore di babysitter giocano con i bimbi o 24 volte alle terme, mentre per 5 ore c'è chi si prende cura del pupo; ma anche 120 ore di compagnia per un anziano; di dogsitting mentre andate in vacanza, di pulizie domestiche, di ripetizioni, conversazioni nella lingua che volete, magari un corso di tango a domicilio, il cuoco per le feste, un animatore per compleanni e via così. E' un premio meraviglioso, non pensate anche voi?

Cosa ne fareste di 120 ore a disposizione?

Le 120 ore di premio sono possibili grazie a un servizio offerto da Manpower (agenzia per il lavoro) e la sua carta Ora: ovvero la possibilità di comprare, anche per un privato, ore lavoro. Sul loro sito è spiegato molto meglio, decisamente. Così, metti che uno non vinca, sa comunque che, volendo, qualche ora di supporto e libertà se la può comprare. Certo, vincerle è più bello.
Tant'è.
Ho inviato il racconto della mia giornata, va da sè che questa volta vinco io e basta: credo fermamente nelle profezie autoavveranti!

E voi, quando avete vinto qualcosa e, soprattutto, cosa avete vinto?

martedì 21 maggio 2013

Il monopattino.

Da stampare e colorare :) 
In casa Wising è nata una nuova passione: il monopattino.
Ora.
Avete forse immaginato me e GF mentre gironzoliamo a colpi di piede?
No, la passione è tutta di Cigolino.
Credo che guardando le cuginette viaggiare a velocità sostenuta in giro per il quartiere, abbia deciso che era proprio la cosa che faceva per lui.
Per cui via, si va.
Monopattino baby, verde, 3 ruote: è bellissimo, che quasi viene voglia anche a me, ma la scatola mi fa notare che sono fuori peso, fuori altezza, fuori forma per poterlo utilizzare. La scatola non sa, evidentemente, del nostro virtual&real, ma questa è un'altra storia.
Che se ne fa un bimbo di due anni di un monopattino? Impara l'equilibrio e la coordinazione, per stare sul lato serio della questione; si diverte un mondo, a lato ludico.
E' già in grado, a quest'età, di fare brevi tragitti con la spinta vera e propria da monopattino e di gestire la questione direzione e mi fermo prima del muro.
Per lo più, però, lo spingerà come un carrello, portandolo in giro e aspettando il momento opportuno di mettere su il piedino e via.
Con un minimo di spazio, basta un corridoio, è un gioco che userà anche in casa, con buona pace delle porte.
E' anche per via del monopattino che Cigolino ha piazzato il suo primo, sonoro, irrefrenabile capriccio, facendo restare GF e me senza parole, piuttosto confusi e anche innervositi.
La cosa è che un bambino maschio accetta infinitamente meno di una bambina di essere aiutato, di non partecipare al montaggio di qualcosa, di non poter mettere mano a qualcosa che considera già molto suo.
Chiedergli di avere un attimo di pazienza, mentre GF sistemava il monopattino,è equivalso a un'offesa senza pari, a una rivendicazione immediata di diritti di proprietà e alla vendetta trasversale: si è rifiutato di usarlo. Visto che non aveva potuto montarlo, allora non l'avrebbe neppure usato. Tiè!
Ci siamo rimasti davvero male e mi è venuta in mente la puntata di Mamma Imperfetta in cui si ragionava sul fatto che oggigiorno i genitori fanno di tutto per compiacere i figli, mentre prima, per la nostra generazione, valeva il contrario. Noi eravamo lì al cospetto di Cigolino e del suo monopattino, tutti premurosi e contenti per lui e lui piazza una scena che neppure nei film e negli incubi peggiori.
Lo so. Un capriccio non fa un bimbo viziato, ma lo stesso a me qualche campanello d'allarme è suonato.
La gestione del capriccio non è stata semplicissima: in questi frangenti credo che ognuno di noi lotti con un nervoso montante e la necessità di mantenersi saldi, comprensivi, ma senza cedere alle rivendicazioni del piccolo boss, nè lasciarsi andare a sgridate epocali.
Una volta rientrata l'offesa, il monopattino non l'ha lasciato più e prima di andare a dormire lo parcheggia di fianco al lettino.

Ho pensato che leggerò Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere e i bambini dal cielo di J.Gray.
Voi l'avete letto?

venerdì 17 maggio 2013

Virtual&Real, settimana 11: com'è andata?

Questa è stata una settimana interlocutoria. Nessuna novità in bilancia, un po' di disordine alimentare qua e là.
Mi sono, però, presa il tempo per leggere alcune tra le diete più gettonate e tirare delle conclusioni.

La dieta del momento è la dieta FAST, conosciuta anche come 5:2: 5 giorni di cibo libero e selvaggio, 2 giorni di semi digiuno. Pare che i 2 giorni NON siano consecutivi, ma la questione non è chiara. I due, pesantissimi giorni, sono a 500 Kcal per le donne e 600Kcal per gli uomini: un niente che ti stende, per questo mi auguro che non sia per due giorni consecutivi, rischi la morte. La modalità è talmente semplice che diventerà un successo, anche se ancora l'apposito manuale, con destino da best seller, non c'è in Italia.
Si trova comunque in inglese su Amazon per cui immagino ci siano già diversi italici adepti.

Una dieta ormai classica è la Dieta Zona: ovvero mangiare in ogni pasto e spuntino, possibilmente per sempre, uguale proporzione tra proteine, carboidrati e grassi. E' abbastanza difficile, non perchè sia stretta, ma perchè non è semplicissimo prepararsi pasti che rispettino le proporzioni. Va a finire che vai a pranzo in Farmacia, dove si trovano snack e barrette bilanciate. Ne converrete che viene subito tristezza, la stessa che ritrovi nella pubblicità di questa dieta: un personaggio famoso (Gerini, Ale di Ale&Franz ...) fa coming out, dice di aver scelto la dieta Zona per tenersi in forma ecc. Solo che lo dicono con il cuore pesante, il viso contrito. così, se anche avevi pensato di affrontare questo regime alimentare, desisti.

Non troppo diversa dalla Zona, ma con modalità più crudeli, è la Dunkan: iper-proteica di belva. Tipo ti fai 2 settimane a mangiare carne e carne e basta. Poi piano piano inserisci altre cose, tipo verdura e frutta, ma con molta cautela che poi mi si incrina l'indice glicemico e ciao.

Meno conosciuta, ma anche meno noiosa, è la dieta South Beach: anche questa punta alle proteine, soprattutto nelle prime due settimane per cancellare la dipendenza dai carboidrati, ma prevede sempre la verdura, qualche accenno di "dolci" ed è più umana.

Quella che mi ha incuriosito di più è la Paleodieta: mangiare come mangiavano gli uomini primitivi, perchè, secondo il parere di chi l'ha ideata, di fatto non abbiamo avuto tempo sufficiente per evolverci verso il cibo raffinato, modificato, profondamente maneggiato che invece mangiamo oggi. L'unico problema è trovare bistecconi di paleo-animali, perchè non sono sicura che già allora conoscessero le gioie della porchetta o del filetto in crosta.

Di tutte trovate infinite notizie in rete, nel caso voleste sperimentare.
In ogni caso tutte le diete hanno una cosa in comune: la regola. Darsi una regola, che sia quella sempre.
Hanno un buon senso condiviso: si mangia generalmente di più la mattina e molto meno la sera.
Hanno un'indicazione universale: muoversi. Senza stravolgersi in performance olimpioniche, basta tenersi in movimento, tutti i giorni un po'.
Per cui sono addivenuta a questa conclusione: mangia quello che vuoi, seguendo solo 5 regole.
1) La cena ha da essere molto leggera e non troppo tardi.
2) I carboidrati ci vogliono, ma senza esagerare (ah, i dolci sono i peggiori tra i carboidrati), possibilmente integrali e fino a una certa ora del giorno: questo per creare una regola facile. Tipo: l'ultimo cracker è alle 16 e non più in là.
3) Cammina ogni giorno, se non hai tempo/voglia/possibilità di fare uno sport regolarmente. Non sentirti in nessun modo in colpa perchè non sei sportivo: ognuno ha i propri ritmi e le proprie necessità.
4) Ascolta molto il tuo corpo. Lo sai da te se un cibo ti da o ti toglie energia, con un minimo di allenamento.
5) Abbi cura di te, con amore. Che se vogliamo è questa la cosa difficile di tutta la faccenda.

Ok. Adesso credo scriverò un manuale, che diventerà un best seller, farò un mucchio di soldi e vivrò per sempre felice e contenta.
Se volete partecipare, mandatemi le vostre regole e osservazioni. Chiaro che poi si dividono gli incassi ;)

mercoledì 15 maggio 2013

Questione di riti :)

In fondo a me è venuto facile: sono un'abitudinaria. Che non vuol dire, necessariamente, fare sempre le stesse cose, ma avere (per quanto possibile) un ritmo costante nelle giornate.
Così trasmettere il ritmo a Cigolino è venuto da sè.
Il ritmo, e i rituali, sono molto importanti nella vita dei bambini, fin da subito.
Sapere cosa "succede dopo", anche se ancora non hanno la cognizione del tempo che passa, li rassicura e rasserena molto. E' una modalità importante nella convivenza con un piccolino.
Se lo si guarda da un punto di vista naturale è anche logico che sia così: in natura tutto ha un suo ritmo, un ciclo, un qualcosa che puoi aspettarti.
Se all'inizio è stato, come dicevo, del tutto spontaneo agire così, ritmicamente, con il tempo ho potuto notare gli effetti benefici per tutta la famiglia, soprattutto a livello di comunicazione e comprensione. Se sai che dopo il bagnetto c'è ancora un cartone animato o qualche minuto di coccole e poi si va a nanna, per esempio, non saranno necessari lunghi riti di buonanotte, nè sarà traumatico il momento di separarsi per dormire.
Ritmi a parte, che poi sono dettati anche dalle varie esigenze e ognuno ha quindi i suoi, la cosa che amo tanto sono i rituali. Quelle piccole cose che ripeti ogni giorno, che mettono allegria, che raccontano qualcosa.
Ogni rituale ha un suo significato, è un modo di parlare senza usare le parole.

Il rituale delle scarpe. Quando rientriamo a casa la prima cosa che facciamo, Cigolino e io, è toglierci le scarpe. E' un modo per dire che adesso non si esce più, non siamo più di fretta, è il momento di stare insieme. Se mi dimentico di farlo, Cigolino mi guarda perplesso, poi si siede per terra, e indica le scarpe da togliere, le sue e le mie. Quando rientra GF, gli corre incontro, lo abbraccia e indica subito le scarpe da togliere. Altra cosa da togliere subito è la giacca/giaccone/cappotto, ma è meno significativo.

Il rito del bagnetto. E' un momento importante, nella giornata di un bambino. Di relax, contatto con i genitori, col proprio corpo, l'acqua. Cigolino lo fa prima di andare a nanna, dopocena quindi. Si mette lì che sembra in una SPA, comodo, comodo. Gioca con la papera, la macchinina e la stella, beve bicchierate di acqua calda e saponata (questo è un mistero di cui gli chiederò non appena avrà parole sufficienti). E' un rito talmente radicato che metterlo a letto senza il bagnetto equivale a un'offesa.

Il rituale del lettone. Cigolino non dorme mai nel lettone con noi, non l'ha mai fatto. Su questo sono stata molto decisa fin dall'inizio. Un po' perchè io, da piccola, non riuscivo a dormire se avevo una bambola/pupazzo nel letto per paura di fare loro male (sì ok, credo di aver avuto nevrosi precocissime); un po' perchè credo che tutti debbano avere i propri spazi e quello del letto è sacro. Tutta questa saggezza, che ha permesso a tutt'e 3 di dormire comodi, in piccola parte mi si è rivoltata contro: Cigolino ha preso il lettone come un parco giochi. Un posto dove non si dorme, ma si gioca, si salta, si fanno le capriole. Cose che vanno fatte dopo il bagno e bisogna essere tutti presenti. Gf e io ai lati del letto per evitare le cadute, Cigolino  che salta come una molla da una parte all'altra e ride a crepapelle. Questo rito è strettamente legato a papà: se papà non c'è, non si fa. Non l'ho deciso io, ma Cigolino.

Riti di cibo. Che Cigolino non è un mangione lo sapete da tempo. Inoltre, e credo che questo abbia inciso sulla sua non passione, non riusciamo a mangiare insieme per via degli orari. Però un piccolo rito esiste ed è forse quello a cui tengo di più, proprio perchè spero sempre sia un segnale di fame e che quindi non ci sarà da combattere per mangiare un po'. E' il trascinamento del seggiolone. Portarlo dalla cucina al soggiorno, con io che faccio il tifo per la riuscita dell'impresa, è chiara indicazione che è ora di fare la pappa. Che poi sia una forchettata di pasta e basta poco importa: l'importante è partecipare, no?

Rito di nanna. Prima di andare a dormire salutiamo la casa e le galline in cucina (colleziono galline, vivono in cucina sulle mensole), il coniglietto ci aspetta sul cuscino, si spegne la luce e piovono baci. E' ora di dormire.

Rito di risveglio. Io brontolo, brontolo un sacco (non è materno, vero?). Poi lo abbraccio, un bel bacione e via, si inizia la giornata.

E voi che riti avete?


Semina un pensiero e raccoglierai un'azione, semina un'azione e raccoglierai un'abitudine, semina un'abitudine e raccoglierai un carattere, semina un carattere e raccoglierai un destino.
Anonimo 

martedì 14 maggio 2013

le 10 regole della mamma imperfetta.

State guardando la web serie "Una mamma Imperfetta"?
Per me ormai è un appuntamento fisso: quando rientro dalla pausa pranzo non ci sono per nessuno per i 10 minuti della puntata.
Rido, considero e concludo che allora è proprio così per tutti.
Se non avete visto la puntata odierna ve la consiglio, guardatela qui.
Oggi Chiara, la protagonista, condivide le sue 10 regole fondamentali, tipo comandamenti, per semplificarsi la vita, non perdere tempo, ritagliare un po' di tempo per sè. Le condividiamo? Speriamo di fare del bene a qualcuno.

Regola 1: avere nell'armadio più pantaloni che gonne. Questo evita corse all'ultimo minuto dall'estetista, che quando mai si trova il tempo per una ceretta?
Regola 2: Mai parlare male dei figli degli altri, anche se sono oggettivamente insopportabili. Le reazioni a catena che questo scatenerà sono imprevedibili, ma di sicuro ci si rivolteranno contro.
Regola 3: Inutile fare fitness. non c'è tempo, non otterremo gli stessi risultati e soprattutto gli obiettivi non sono realistici. Saltate proprio le pagine in cui ci sono donne scultoree, perfette, c'è da rimanerci secche.
Regola 4: Mai discutere con tate e baby sitter. Anche se brontolano e non puliscono. Si ha bisogno di loro, se non ci fossero la casa sarebbe nel caos più totale.
Regola 5: Mai infilarsi in discussioni con le mamme perfette e tanto meno farsi descrivere quello che riescono a fare e noi. Ci batterebbero su tutta la linea, facendoci sentire ancora più imperfette. A che pro?
Regola 6: Mai lamentarvi con con vostro marito, se non in caso di estrema necessità. Non è colpa sua, non capirebbe.
Regola 7: Fermatevi sempre a parlare con le mamme separate e divorziate che non hanno ancora superato il trauma del distacco. Dopo aver parlato con loro, anche la vostra vita matrimoniale vi sembrerà favolosa.
Regola n.8: Non pensate mai a quello che non siete riuscite a fare durante il giorno. Pensate invece a quello che siete riuscite a fare, per quanto piccolo sia.
Regola 9: affrontate la realtà. Ci sono cose che potrete solo sognare, cose folli, tipo: il corso di inglese, iscriversi al cineforum o addirittura passare una serata in casa da sole a vedere un film sul divano. Follia pura. Tanto varrebbe immaginare di vincere le olimpiadi, se dovete sognare sognate alla grande.
Regola 10: il vaccino è vostro nemico. D'inverno fate di tutto per prendervi l'influenza stagionale. Saranno gli unici 5 giorni di vacanza VERA che riuscirete a prendervi durante l'anno.

Io direi che sono sacrosante e le dichiaro immediatamente patrimonio della mammità.
Ne aggiungo una mia:
Regola 11: assicuratevi una colazione solitaria. Voi e il caffè, le fibre, la frutta e il toast. O latte e biscotti. Purchè sia in silenzio e che vi dia tutti i minuti necessari per uscire dalla fase rem interrotta dalla sveglia ed entrare in un sufficiente stato di veglia.

E voi, che regole aggiungereste?

lunedì 13 maggio 2013

Le mamme stanno tutte bene.


Come avete passato la giornata della festa della mamma?
Io con 2 mazzi di fiori: uno di rose rosse meravigliose da parte di GF e uno tutto fantasia e allegro da parte di Cigolino. GF mi ha raccontato che l'ha scelto proprio lui, Cigolino, e ha voluto quello e nessun altro.
Me li hanno consegnati con tanti baci e un abbraccio a tre che racchiudeva il mondo intero.
Che mi sono commossa che ve lo dico a fare?
Poi ho molto pensato, anche ieri, che eravamo a casa di amici, con tante mamme e quindi tanti bambini. Tutti in giardino, a goderci un sole raro e l'aria di mare che saliva dalla via alberata. Una sensazione bellissima. Credo che il mare sia il mio elemento, quello che con il mondo mi pacifica e mi fa sentire veramente a casa. Anche quando sono in case altrui.
Molto pensato, dicevo, alla questione mammità. Di cui si parla tanto.
Le mamme lasciano il lavoro.
Le mamme fanno fatica a trovare un altro lavoro.
Le mamme hanno bisogno di maggior sostegno.
Le mamme si reinventano.
Le mamme che hanno i super poteri e nonostante tutto sono imperfette.
Le mamme in affanno.
Le mamme che si sentono (giustamente, spesso) sole e troppo oberate.
Le mamme che chiedono e rivendicano.
Ci sta tutto ciò, pensavo.
Ci sta anche però che così non andiamo da nessuna parte. Che non è stato semplice da ammettere, ma al terzo prosecco si ragiona con maggiore lucidità.
Le mamme che diventano troppo autoreferenziali e con questa modalità si autoghettizzano, si mettono da parte, si clusterizzano da sole. Con il rischio, che c'è e già avviene, di non essere più viste e considerate come persone, ma "solo" come mamme. Una razza a parte. Il che, a ben vedere, è piuttosto assurdo.
La mammità non è una situazione eccezionale. Il grande lavoro da fare da parte delle donne, intese come persone, è proprio questo: far sapere che anche le mamme stanno tutte bene, non perdono la trebisonda, sono lavoratrici valide, hanno una vita da vivere. Il che è più o meno quello che si dice degli uomini.
Quindi è tutti insieme che bisogna lavorare, per trovare condizioni di lavoro e di vita che soddisfino tutti.
Una società soddisfatta, e non solo una parte di essa, produce sicuramente risultati migliori, in ogni ambito. Non c'è bisogno che solo le mamme lavorino meno, abbiano contratti agevolati e aiuti (asili, scuole, strutture ecc.) a cui fare riferimento. Deve essere così anche per gli uomini e per chi mamma non è. Perchè è vero che nell'età adulta è dal lavoro che traiamo sostentamento e soddisfazione, al punto che tendiamo a identificarci con il lavoro che facciamo, ma è altrettanto vero che tutti abbiamo un sacco di altre cose da fare.
I figli, che non sono una questione femminile.
Genitori anziani che sempre più spesso vanno aiutati.
Coniugi in difficoltà.
Problemi personali che ti costringono a cercare ritmi diversi.
Desiderio di trovare altre vie di realizzazione (riprendere a studiare, mettersi in proprio ecc.).
Sono desideri di tutti e tutti devono essere coinvolti nel cambiamento, senza dicotomie, senza un noi (mamme) e loro (resto del mondo).
Forse è utopia, forse ho ancora i postumi da prosecco e aria di mare.
Eppure sono convinta che la strada giusta per il work life balance, un wellfare sensato, sia assolutamente inclusiva. E' solo questione di creare le giuste occasioni. Per ogni persona.
Che ne pensate?


Fornite alle donne occasioni adeguate e le donne potranno fare tutto (Oscar Wilde)

venerdì 10 maggio 2013

Un'età da urlo!

Ditemi che è capitato anche voi, così mi sento sollevata.
E' da qualche tempo che Cigolino è entrato nella modalità IO URLO.
Quando meno te l'aspetti, magari stiamo cambiando il pannolino, facendo il bagno o semplicemente camminando per strada, lancia un urlo che sfonda il muro del suono, i timpani e frantuma in un istante il sistema nervoso.
Sembrano prove tecniche di voce, ma insomma, a due anni e un pezzettino, dovrebbe sapere che la voce ce l'ha e la può usare anche in modo più moderato.
Ogni volta, sia GF che io, spieghiamo che no, non si urla, è fastidioso, non serve.
Credo, visti i fatti, che faccia finta di non capire.
Finta, perchè altre cose le capisce benissimo.
In realtà, sospetto, trae un sottile piacere personale nell'urlare e una soddisfazione enorme nel vederci in panico auditivo.
Infatti a un urlo ne segue quasi sempre un altro, tanto per avere conferma di potere.
Quanto durerà questa fase?
Altra cosa è il brontolare, ma questa mi fa ridere,
Ieri Cigolino ha intavolato una discussione animatissima e molto molto severa con un cartone animato: ha questionato davanti allo schermo per almeno 5 minuti filati, adducendo ragioni nella sua lingua e sottolineando il tutto con un severissimo OH finale. Ho riso un sacco, senza farmi vedere, che non volevo sminuire le sue ragioni a un'azione così determinata.
Brontola spesso anche con noi, prende un atteggiamento molto assertivo e convinto delle sue ragioni.
Peccato non abbia ancora le parole, sono certa che sono ragionamento di contenuto, mi spiace un sacco non capirli.
Nella sua lingua, parla tantissimo. Aspetto con un filo d'ansia il giorno in cui diventeranno tutte parole comprensibili. Aiutoooo! :)

Ne approfitto anche per Augurarvi una buona FESTA della MAMMA.

Non sono fanatica di queste ricorrenze, ma un augurio e un grande abbraccio fanno sempre piacere. Giusto?
Augurisssssimi, allora e abbracci a profusione.

Virtual&Real, settimana 10: com'è andata?

Niente di fatto per me, questa settimana.
Niente.
Nonostante l'impegno.
Ma sono ricaduta nella trappola, abolita dalla settimana 1, del biscotto a fine cena. Uno, che male può fare? E' che poi sono sempre 2.
Perchè ci vuole una coccola a fine giornata, no?
E no no, così non va bene signore mie.

Ieri ho fatto una gran cosa per la mia remise en forme. Sono andata dal dottore. Che detto così.
Però io non ci vado mai, evito con cura ogni occasione di esame del sangue, controlli e controllini. Io parto sempre dal presupposto che sto benone e quindi non c'è bisogno di indagare oltre.
Però.
Un campanellino d'allarme, flebile, ultimamente risuona. Sono troppo, troppo stanca e non potete immaginare quanto mi scocci ammetterlo e quanto mi senta noiosa.
Forse si corre troppo, forse le cose da fare in un giorno sono tante, forse è l'età, forse i pensieri, magari svegliarsi sempre, senza distinzione tra settimana e week-end alle 6/6.30, forse tutte queste cose insieme, insieme a quelle che neppure noto, producono questa quantità ingestibile di stanchezza. O forse no. Meglio controllare, allora.
E poi. La mammografia, che io, lo ammetto con vergogna, non ho mai fatto.
E l'ecografia la polso, che la tendinite ce l'ho da un anno e non è mai passata.
E la misurazione dell'intolleranza al lattosio, che può essere che io di parmigiano mi stia ammalando :D
Insomma un controllone generale, tanto per avere conferma che mi basterà andare in vacanza, prima o poi e nonostante la congiura dell'aereo, per tornare come nuova.

Qual è il vostro campanellino d'allarme? E di solito per cosa suona?

mercoledì 8 maggio 2013

Viaggiare è un'avventura (surreale).




Prenotare per le vacanze quest'anno è stato più pesante che mai.
Prezzi alle stelle.
Alla fine, mettendo insieme diversi pezzi, soluzioni e modificando leggermente il periodo, ne siamo venuti a capo.
Quest'anno, invece di usare i traghetti che sono ladronamente costosi (e stranamente tutti allineati: Moby, GNV, Tirrenia, Sardinia non sono sottoposti all'antitrust?), abbiamo optato per aereo più noleggio auto. Ci è sembrata una soluzione migliore anche per Cigolino, per non tenerlo in viaggio per troppo tempo, con tutti i disagi del caso.
Oggi mi arriva un laconico sms (seguito da una mail tassativamente no-reply) da Air One, la compagnia aerea con cui ho prenotato il ritorno dalla Sardegna, a fine agosto.
Il suo volo ha subito una variazione di orario. Nuovo orario: partenza 22.20, arrivo a Malpensa 23.25.
Noi eravamo prenotati per il pomeriggio, un orario più consono a un bambino di due anni, più comodo per GF che ci verrà a prendere, infinitamente più agevole per mio padre che ci porterà in aeroporto alla partenza.
Noi avevamo un volo di pomeriggio perchè era proprio di pomeriggio che volevamo viaggiare. Lo so, è un po' da pignoli magari ;)
Ora.
Partire di notte cambia tutto lo scenario ed è già incubo, solo a pensarci.
Vuoi perchè un bimbo piccolo a quell'ora, vuoi per gli spostamenti in auto, vuoi perchè in teoria dovrei presentarmi in ufficio la mattina dopo.
A me sembra un abuso. Mi pare che, in questo modo, siano i viaggiatori al servizio del vettore e non il contrario. E' come se Air One avesse prenotato noi e la nostra disponibilità, non il contrario.
Sono imbufalita.
Naturalmente per chiedere spiegazioni o capire se quei biglietti si possono cambiare, non c'è un indirizzo mail, ma un call center a pagamento.
Che funziona più o meno così. Chiami, ti avvisano che pagherai, ti mettono in attesa, rispondono.
Tu fai la tua domanda e dall'altra parte inizia una gentilissima supercazzola che al "secondo 3" sai che non ti darà l'informazione che cercavi, ma ti farà spendere un po'.
Quando ho prenotato ho chiesto se il passeggino lo imbarcavano comunque (fanno così gran parte delle compagnie aeree) o se c'erano altre indicazioni.
La risposta è durata circa 7 minuti, per dirmi, in buona sostanza "non lo so, chieda all'imbarco".
Naturalmente non è solo AirOne che ha queste modalità, ma le compagnie di voli low cost (e, sempre più spesso, anche quelle di voli di linea).
E poi low cost, parliamone: i prezzi sono bassi durante l'anno, lontano dalle feste, ma d'estate non direi proprio. Anzi, per il periodo estivo lievitano di ora in ora, le tariffe e sono già belle polpose a marzo. Immagino che se adesso volessi cambiare i nostri biglietti, dovrei anche pagare una differenza: differenza inspiegabile, perchè sarebbe un volo per lo stesso giorno, sulla stessa tratta, in un orario più simile a quello prenotato in origine.
Ma vi sembra giusto? Ma soprattutto lo è davvero?
Al di là del disagio puramente personale, di solito si prende un aereo per arrivare velocemente e puntuali. L'orario di prenotazione non è un'indicazione di massima, ma è proprio l'ora in cui si desidera partire: non è in nessuno modo uguale viaggiare alle 16 o alle 22. No?
Può voler dire cancellare appuntamenti importanti, colloqui di lavoro, visite mediche, o anche solo modificare i propri programmi, in balia di un aereo.
 Il regolamento 261/2004 (è quello europeo in materia di assistenza ai viaggiatori in caso di negato imbarco, cancellazione o ritardo prolungato dei voli) neppure prevede che gli orari possano essere cambiati così profondamente: nel 2004 non accadeva?
Ci sono altri regolamenti?
Io già visualizzo un'avventura notturna surreale.
In quale avventura siete incappati a causa di un radicale cambio di orario del vostro volo/treno/nave?



martedì 7 maggio 2013

Una mamma imperfetta, 27ma ora. Da non perdere :)

Se non l'avete ancora fatto, perchè anche voi non avete tempo e siete sempre di corsa, mollate tutto, ma proprio tutto per 10 minuti, andate su "la 27ma ora" e cercate "Una mamma imperfetta" la web serie, girata da Cotroneo. E' iniziata ieri e sarà un appuntamento quotidiano.
La protagonista è Chiara, ma potrei essere io, o tu, o tu.
Chiara decide di tenere un diario web delle sue giornate, raccontando cosa la fa sentire in colpa (lavorare? non riuscire a fare tutto?) e come vive le sue giornate.
"Perchè la mia vita mi stacca sempre di un paio di giri, ogni giorno?" è la domanda che si fa.
Ecco, perchè?
Me lo chiedo tutti i giorni un po', quando ho il tempo di farmi delle domande e indugiare un attimo nel cercare una risposta, naturalmente.
La seconda puntata, quella di oggi, affronta il tema spinoso delle mamme perfette: quelle sempre in tempo per tutto, che non dimenticano niente, che sorridono sempre, vestite come appena uscite dalla boutique, attente a ogni dettaglio della vita dei figli. Dalla torta, al giaccone del peso giusto per la stagione.
Io non ho finito il cambio degli armadi.
Cigolino ha ancora in giro i sonaglini dei primi mesi e ogni giorno dico che basta, voglio prendermi il tempo, regalare ciò che non serve e tenere solo le cose che effettivamente usa. Non c'è giorno che non mi appaia l'ologramma di tata Lucia, tipo spettro, che mi ricorda che i bambini hanno bisogno del loro spazio, che camera loro deve essere il luogo privilegiato dei giochi. Io mi guardo intorno e camera sua è ingombra da tre cestoni di giochi ormai in completo disuso e, in questa stagione di pioggia, anche dallo stendi biancheria, proprio lì, davanti la porta finestra, che se viene il sole sono pronta a portarlo sul balcone. Ma il sole non viene mai, i giochi non li riciclo e Cigolino gioca in soggiorno. Cosa che non mi fa felice: sogno vasi di fiori, tavolini bassi e perfettamente spolverati, un'aria vagamente zen. Invece ho macchinine, un dinosauro in gomma che mi fa spaventare ogni giorno, il triciclo, i libricini, palloncini, matite colorate e fogli, fogli appoggiati ovunque. E' un disordine subdolo: a colpo d'occhio quasi non ti accorgi. Se guardi 30 secondi in più concludi che lì, in quel soggiorno, esattamente nello spazio tra tv e divano, deve essere esplosa una bomba.
Credo che l'unico luogo abbastanza ordinato di casa sia il bagno, non quello dove avviene il cambio pannolini, l'altro. Perchè in quello del cambio pannolini, ho trovato macchinine nel box doccia. Posteggiate.
Così, a volte, mi chiudo in bagno per rinfrancarmi. Non ci sono giochi in giro, non ci sono calzini antiscivolo, body e neanche una maglietta. Lì, nel bagno ordinato, le cose stanno nella cesta della biancheria da lavare. Non le vedo. Respiro. Riapro la porta e torno nel campo di bombardamento abituale.
"Cigolino, mettiamo a posto i giochi" lui mi guarda e sorride. io comincio a riempire la cesta, le scatole, lui mi guarda interessato. Sembra aver capito. Si avvicina alla cesta, con qualcosa in mano. Prende la cesta. "Evvai - penso - ci siamo. Ha capitoooo".
Rovescia la cesta, tutto contento e comincia a sparpagliare i giochi e ride, mentre io gattono a recuperare i pezzi, i pupazzi e le palline che rotolano sotto qualunque cosa abbia un sotto.
E' un gioco divertentissimo, per lui.
Nel mio recuperare una macchinina qua e un pennarello là, alzo lo sguardo e penso al mio vaso di fiori, al tavolino zen, magari a della musica, di sottofondo e un profumo buono che galleggia nell'aria. A un divano senza neppure una macchia, ai vetri senza ditate, alla tv che ha altri canali oltre a YoYo.
Ho l'attimo di nostalgia che ognuno ha, poi scrollo la testa, mi viene da ridere e torno a inseguire quelle maledette palline di gomma che, rimbalzando, sono arrivate fino in cucina.

Per seguire Una Mamma Imperfetta, il link è questo:
http://video.corriere.it/unamammaimperfetta/
Una puntata al giorno, 10 minuti, all'ora di pranzo.
Ditemi poi se vi riconoscete anche voi :)

lunedì 6 maggio 2013

Virtual&Real, settimana 9: com'è andata?

Questa settimana la ritardataria sono io e questo è praticamente imperdonabile.
Giustificazioni:
Ho fatto una settimana da mamma single e questo destabilizza;
Ho pensato alla prova costume e volevo emigrare in Islanda;
Ho guardato il tempo fuori e mi sono depressa.
Ho dovuto lottare contro una voglia immotivata e potente di pizza (ho vinto io).
Insomma, ho le mie valide ragioni per essere in ritardo.

Comunque è andata bene, la bilancia si è mossa di nuovo verso il basso, -1kg :)
Il che sarebbe incoraggiante, se non fosse un risultato drogato.
Approfittando dell'assenza di GF, ho fatto un esperimento: ho cenato presto, praticamente con Cigolino, e soprattutto ho cenato pochissimo. Questo mi ha fatto notare una cosa: la sera non ho fame, non abbastanza da giustificare una cena ecco. Poi mangiare poco, leggero e presto, mi fa risposare meglio il che vuol dire svegliarsi meglio.
Che è importante svegliarsi meglio, soprattutto se il pupo ha deciso che le 6.20 sono l'orario perfetto per dare inizio alla giornata.
Così ho deciso che proseguirò con la "quasi cena" ancora per un po', per verificare se funziona o se è stato un caso.

E a voi, com'è andata?

giovedì 2 maggio 2013

Mamme single, io vi stimo.

Ieri siamo andati a pranzo da amici, Cigolino e io che GF è via per qualche giorno.
Grigliata, in giardino, con tanti amici e relativi bimbi.
Cigolino si è divertito da matti, non si è fermato un momento, ha giocato sei ore filate: dal tappeto elastico per saltare, al correre a piedi nudi nell'erba, inseguire i gatti, discutere con i cani del vicino, contendere il triciclo agli altri e via così, in una corsa perenne.
Non si è fermato mai. Quindi. Neppure io. Che se mi distolgo un momento, arriva subito a prendermi per mano e "vieni?".
Così non ho pranzato, non ho chiacchierato un granchè, ma in compenso ho giocato molto.
A sera ero esausta, forse anche più di Cigolino. La differenza sta nel mio non piangere disperata per gestire la stanchezza una volta rientrata a casa, cosa che Cigolino ha fatto per oltre mezz'ora senza trovare pace.
Il mio pensiero solidale e ammirato è andato, ieri, alle mamme single o a quelle che spesso hanno un marito/compagno lontano da casa, anche per lunghi periodi.
Stima incondizionata, proprio.
Essere in due, che a volte ti sembra scontato, ti da un vantaggio operativo enorme nella gestione dei bambini.
Tipo puoi farti una doccia chiudendo la porta del bagno, che se sei da sola invece no.
Puoi fare i turni a tavola.
Puoi tergiversare un po' prima di alzarti, la mattina.
Puoi fare una passeggiata per i fatti tuoi.
Per stare sul lato futilissimo della vita, che è ovvio che la presenza del padre ha un valore educativo molto importante.
I miei amici mi hanno dato una mano, ma si ritiravano esausti poco dopo.
"certo che non si ferma mai Cigolino" - commentavano a turno.
E' vero.
E' un bambino della tribù dei MaiFermi. Non è agitato, non è ipercinetico: lui serenamente e senza tratti problematici, giocherebbe sempre, di continuo, possibilmente coinvolgendo tutti, in ogni cosa.
Così mentre sul tavolo sfilavano carni grligliate, vini che lo so che sono buonissimi, chiacchiere e risate, io ero stesa nell'erba tra un gatto in terracotta e Cigolino, a cercare formiche o raccogliere margherite; ero in giro per ameni campi afosissimi ad ammirare pozzanghere e soffiare i soffioni (che poi Cigolino se li mangiava e stava mezz'ora a sputacchiare); ero a imboccare fragole, che poi ha mangiato la maglietta e via così.
C'è stato un momento, giuro, in cui ho davvero desiderato di essere semplicemente a casa, a limarmi le unghie, a indugiare su quale colore di smalto scegliere, bighellonare quei 10 minuti per fare asciugare lo smalto, mentre decido se uscire, leggermi il giornale o chiamare un'amica per uscire. Ho desiderato il silenzio e lo stare ferma.
La sera, a casa, Cigolino era da infilare tutto intero e vestito in lavatrice, io avevo uno sguardo sciammanato, impronte di crema (credo) sui pantaloni, macchie non identificabili sulla maglietta e un punto impreciso della schiena dolorante.
Come fate mamme da sole? Che superpoteri avete? A parte, magari, un 15 anni di meno, ecco.
Vi stimo.
Moltissimo.


Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre costretti a spiegar loro le cose. Antoine de Saint Exupéry