Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

giovedì 27 giugno 2013

La spesa ti pesa?

E' da venerdì che sto lontana dal lattosio e ... non me lo potevano dire prima che eliminandolo mi sarei sentita subito meglio?
In generale. Più attiva, pimpante e non come un bradipo sonnolento. Mi aspetto meraviglie, quindi, dalla disintossicazione totale (ci vogliono mediamente 5-6 mesi).
Certo, non ho ancora affrontato la prima spesa senza lattosio, quella in cui mi metterò a leggere tutti gli ingredienti delle cose e saluterò con tristezza le mozzarelle che mi piacciono tanto.
Magari però, facendo due conti, qualcosa risparmierò sul salasso settimanale che il supermercato richiede.
Perchè dai, fare la spesa a me deprime. A ogni scontrino penso che con quella cifra mi sarei comprata un vestito o un paio di scarpe, magari due che adesso arrivano i saldi e mi viene il nervoso.
Va da sè che qualcosa in tavola bisogna mettere, che soprattutto quando si hanno figli piccoli sarebbe bene seguire un regime alimentare equilibrato per il bene di tutti.
Si può comunque fare la spesa in modo diverso e più attento, gestire meglio ciò che abbiamo nel frigo inventando piatti per riciclare gli avanzi e scegliere cose sane e meno costose.
L'Associazione italiana dietisti, ha a questo proposito messo a punto un breve elenco di suggerimenti per mangiare bene, sano e con un occhio di riguardo al portafoglio.
Prima di tutto le VERDURE. Naturalmente di stagione, possibilmente a Km0 e comprate al mercato dove spesso si trovano i coltivatori diretti. Consumata cotta o cruda a ogni pasto e usata nella preparazione di piatti più elaborati.
Preferire, poi, CIBI INTEGRALI. Pasta, riso, mais cereali di vario tipo, meglio se interi. Anche per i bambini, così anche voi, come me, potrete essere fieri genitori di quei rari bambini che si avventano sulle gallette insipide di farro schifando le merendine (a volte i figli sembrano alieni).
UOVA e LEGUMI al posto di carne e pesce. Costano meno, fanno ugualmente bene e anzi evitano un consumo eccessivo di carne rossa che non è il massimo per la salute. Ottimo anche il pesce azzurro, che costa poco ed è ricco di Omega3.
MENU' SETTIMANALE. La pianificazione evita gli sprechi e con un menù alla mano la spesa è meno fantasiosa, ma molto più pratica. Su questo punto non cercatemi, che non sono assolutamente in grado di arrivare a una pianificazione così di dettaglio. Solitamente penso a cosa fare per cena mentre apro il cancello di casa, la sera.
COLAZIONE. Importantissima. Mai uscire di casa a stomaco vuoto. Anzi, a voler ben vedere è il pasto principale della giornata. Questo Cigolino ancora non lo sa. Per lo meno, a lui viene voglia di colazione un paio di ore dopo essersi alzato. Ofelia ci racconta di latte e biscotti mangiati con molto gusto che noi, invece, non gli abbiamo mai visto mangiare.
MERENDINE. Costose, non particolarmente sane, meglio evitarle, no? Cigolino solitamente le guarda, mi guarda e fa "no no no". Lui è più saggio di noi.

Il decalogo del ben mangiare, anche in tempi di crisi, lo trovate qui.
Noi ci trovate al supermercato di domenica mattina.

E voi avete adottato nuove strategie per risparmiare un po' sulla spesa o per mangiare meglio?



Ci sono tre cose che una donna è capace di fare con niente: un cappello, un'insalata e una scenata.
Mark Twain

lunedì 24 giugno 2013

Vasino: quasi pronti.

Dlin Dlon, comunicazione di servizio.
Cigolino sabato ha annunciato la necessità di espletare una sua necessità fisiologica importante con un laconico "mamma, cacca", ha quindi richiesto di sua iniziativa il vasino "mamma, sino", l'ha posizionato davanti alla TV, mentre noi lo guardavamo basiti, ha contribuito attivamente allo spannolamento, si è seduto e via.
Fatta! Nel vasino, di sua spontanea volontà.
Credo ci stia dicendo che è ora di togliere il pannolino.
Certo, bisogna affinare la tecnica.
Tipo deve essere definitivamente chiaro che il vasino non va in soggiorno, davanti alla tv.
Ieri quindi l'operazione si è ripetuta in bagno.
Ha voluto un giornale.
Era sul suo vasino verde, con il giornale in mano. Una comica.
Quindi siamo quasi pronti al grande passo: togliere il pannolino.
Finalmente.
Voi come avete affrontato il passaggio? A quale età?

venerdì 21 giugno 2013

La settimana (riassuntone).

Mi stavo dando per dispersa da sola.
Una settimana sù e giù dai treni, praticamente in tutta Italia, abbandonata dalla tecnologia che si è rifiutata di cooperare, quindi attaccata all'auricolare del cellulare che neppure un sondino per l'ossigeno.
Tant'è.
Sono stata a Bolzano, con un caldo terrificante e le Dolomiti a fare da forno in pietra.
Poi a Pesaro, Fano, Civitanova.
Olè.
Un treno via l'altro, che a un certo punto avevo il dubbio di aver preso quello sbagliato e guardavo il mare fuori dal finestrino e pensavo che vabbè, nessun posto è sbagliato se sei in riva al mare.
Sono tornata ieri pomeriggio e Cigolino mi ha tenuta stretta stretta per lunghi secondi e poi mi ha chiesto: "Papà?", credo sia stato il suo modo di dirmi che comunque è stato benissimo, anche con me lontana o in passaggio velocissimo da casa.
Home sweet home. A casa si sta bene, con le macchinine che le ritrovi anche dietro i cuscini del divano e palline che rotolano ovunque, Peppa Pig e il dinosauro.
Ieri sera anche accurato controllo pannolino.

OSSIURI

Ho il dubbio che Cigolino abbia i vermi, gli ossiuri.
Sono parassiti che si prendono un po' ovunque, più facilmente se il bimbo in questione si succhia il dito.
Cigolino, al parco, ha sempre le mani nella fontanella, nell'erba e pasticcia nelle pozzanghere. Poi dito in bocca e via.
Niente di così strano quindi che si prenda qualcosa.
Qualche giorno fa, cambiandolo, ho visto questo cosino bianco candido.Ci siamo guardati negli occhi (ce li avrà gli occhi?) e senza star lì ad approfondire l'ho spazzato via.
Da lì in poi null'altro.
Gli ossiuri, leggevo, portano fastidiosissimo prurito al sederino, soprattutto di notte, disturbando il sonno e provocando risvegli continui.
Cigolino dorme come un sasso, russa anche un po', e non ha fastidio. Quindi chissà cosa ho visto io. Non abbasso comunque la guardia e a ogni cambio facciamo un controllo accurato.
Se ossiuri fossero, basterà comunque una medicina specifica (uno sverminatore), ripetere il trattamento dopo 2-4 settimane e basta. Non interferiscono con l'assorbimento del cibo, non portano altre malattie, non provocano malessere. Solo un gran prurito al bimbo, e un filino di fastidio ai genitori (io sono impressionabile, ve lo dico).

BREATH TEST LATTOSIO
Oltre tutto ciò, stamattina ho avuto conferma della mia forte intolleranza al lattosio. Sono andata a fare il breath test.
Funziona così:
la sera prima si mangia in bianco e senza formaggio.
La mattina si digiuna e vi dico che per me è un sacrificio grandissimo.
Per prima cosa ti fanno soffiare in una macchinetta, per misurare il soffio basale.
Poi ti danno un gran bicchiere d'acqua con lattosio in soluzione e ti lasciano così per un'ora.
Dopo un'ora risoffi nella macchinetta. Se il valore che risulta è alto, l'esame finisce lì. Altrimenti si va avanti a bere e soffiare per altre 2 volte.  E un totale di 3 ore di esame.
Il soffio serve a misurare l'idrogeno. L'idrogeno si produce quando, non avendo l'enzima per la la scissione del lattosio, lo stomaco cerca di arrangiarsi nella digestione. Visto che non ci riesce, produce idrogeno e ciao.
Dopo quel bicchiere di acqua e lattosio credo di essermi trasformata in una centrale di idrogeno, tanto che ipotizzavo di poter che ne so, volare, o percorrere tutta la tangenziale a propulsione o esplodere tipo bomba. Nausea, mal di testa, pancia gonfia. Un disastro. Neanche da dire che il mio esame è finito lì. Sono moltissimo intollerante al lattosio, quindi adesso, immagino, dovrò eliminarlo.
Mi sto già documentando. Addio pizza, addio gelato, addio mozzarella, addio.
Una tristezza.
Però voglio proprio vedere se eliminandolo tanti piccoli fastidi, emicrania, pancia sempre gonfia, stanchezza e torpore, se ne andranno o comunque caleranno.

Ecco. Questa è stata la mia settimana.
A voi com'è andata?

martedì 18 giugno 2013

Ci sono eh :)

Di corsa, per dirvi che non sono sparita eh.
Solo sto viaggiando su e giù per l'Italia.
Ma domani vi scrivo :)

Buona serata a tutti

mercoledì 12 giugno 2013

Le ragazze sono fourty.

Primipare tardone di ogni dove, sorridete, rilassatevi e godetevi il momento.
Secondo una recente ricerca pubblicata su Nature, rivista internazionale di scienza e medicina, le donne che hanno il primo figlio dopo i 40 anni sono più sane e più longeve.
Diventare mamma in età matura, infatti, rimanda l'inizio della menopausa, mantiene pimpante la produzione di estrogeni abbassando drasticamente il rischio di Alzheimer e malattie cardiovascolari.
L'impatto della maternità tardiva, inoltre, è evidente anche a livello psicologico: la primipara tardona resta presente a se stessa, creativa e attiva per un tempo più lungo rispetto alle mamme giovani.
Chi riesce ad avere figli dopo i 40 anni, dice sempre la ricerca, ha 4 volte più possibilità rispetto alle altre di approdare al secolo di vita.
Via dunque quel mood da "non riuscirò ad essere nonna", che, se ci dice bene, va a finire che diventiamo anche bis-nonne e in gamba.
Non so a voi, ma a me questa notizia è piaciuta davvero molto.
Non che ci tenga a diventare centenaria, ma dopo anni di terrorismo sui pericoli, sulle controindicazioni, dopo le velate condanne sociali e preoccupazione del parentado antiquato, una buona notizia ci voleva.
Anzi due.
Perchè un'altra ricerca ha evidenziato che i bambini nati da mamme più a l'age, sono più alti e più magri rispetto ai bimbi nati da mamme giovani.
Passi per l'altezza, ma il dato sulla "magrezza" è importante: l'obesità infantile è uno dei problemi più importanti e frequenti dei nostri bambini.
La gravidanza tardiva dunque non deve preoccupare più di tanto.
La mamma over 40 sarà certamente sottoposta a maggiori controlli della propria salute e di quella del nascituro, ma a parte ciò la gravidanza in sè è un elisir di giovinezza.
Che poi, a parto avvenuto e per gli anni successivi, la primipara tardona si aggiri lamentando un invecchiamento esponenziale, una stanchezza anzitempo e dolori sparsi per quel rotolarsi nei prati, sollevare passeggini con baby-on-board, questi sono fatti altri, non ancora presi in considerazione dalla scienza.
Le gravidanze over 40 sono in costante crescita, soprattutto in Europa e in Italia in particolare.
Avere notizie buone, conforta un piccolo esercito di aspiranti mamme e sdogana quella che fino a pochi anni fa era una figura quasi scandalosa.
Aspetto a questo punto anche una reazione dal mercato.
Se è già parecchio florido quello di articoli per bambini, che arriva anche a paradossi di utilità e prezzi; se non mancano iniziative, prodotti e idee per le mamme giovani, niente è davvero pensato per la mamma over.
Com'è che è sfuggita questa fetta di mercato? ;)
Tipo: la crema solare pelli (quasi) mature che stanno sotto il sole a fare formine l'hanno inventata?
O la dieta dell'over 40 con babygnomo in casa, l'hanno pensata?
Una community che raccolga esperienze e impressioni delle mamme over, esiste? Beh, magari a questa potremmo pensarci noi, in effetti.
Abiti che colmino quel gap che c'è tra la ragazza e mia nonna?
E via così.
Nuove cose, per le nuove ragazze. Che sono toste. Anzi fourty.







lunedì 10 giugno 2013

Gli spazi di papà.

E' stato un week end comatoso.
Il mio eh, che quello di GF e Cigolino aveva i soliti ritmi, tutto intorno a me.
Io spianata da un'influenza tardiva, non ho avuto per tutto sabato, la forza di muovermi e pronunciare più di due parole per volta, credo di aver dormito, a fasi alterne, 24 ore consecutive e pensato seriamente che no, così male non sono stata mai.
E sì che non sono drammatica di solito.
Vabbè. Domenica mattina Gf mi ha convinta a chiamare la guardia medica e mentre componevo il numero pensavo a scene del tipo che mi venivano a prendere con l'ambulanza e chissà di me cosa sarebbe stato.
Magari una flebo, che mi sentivo così debole.
Magari due: una di zuccheri, una di antinausea e anti-tutti-quei-dolori-lì.
Cigolino si sarebbe spaventato, GF anche, per cui mentre aspettavo in linea, pensavo a un modo per sembrare il più naturale possibile, rassicurare il medico e farmi dire cosa fare per uscire da quell'incubo.
Aspetta.
E aspetta.
Che se ero un'anziana, chissà.
Poi risponde un medico straniero, gentilissimo, che comprende la mia ansia dissimulata e mi da tutte le indicazioni del caso, compresa descrizione dei benefici della Coca-cola in questi casi e di mangiare, mangi signora, finchè non si sente di nuovo in forma.Nessuno me l'aveva mai detto, pensavo scherzasse.
In effetti ho fatto da venerdì a pranzo a domenica pomeriggio senza riuscire a toccare nulla e neppure a bere. Un disastro.
In tutto ciò, la vita scorreva, la vedevo, dal divano, dove stavo tutta rannicchiata.
Adesso fuori i nomi di chi di solito parla male dei papà.
Io ho visto GF fare una spesa bellissima, c'è un frigo pieno di cose buonissime e per tutti i gusti.
Ho sentito Cigolino ridere a crepapelle; li ho sentiti uscire a giocare a tutte le ore, anche con il temporale in arrivo, che i bimbi si sa che stanno meglio fuori.
Ho sentito profumini di cibo ben cucinato e "bravooo" a Cigolino che mangiava tutto.
Ho avuto milioni di baci, che altrimenti oggi mica ero (quasi) guarita.
Ho avuto un tea caldo a ogni ora e macchinine sul cuscino che mi tenevano compagnia.
Ho carezze fresche e offerte di lecca lecca per rimettermi in sesto.
Mentre io cercavo, non riuscendoci peraltro, di darmi un contegno, tutto andava a perfezione.
Anzi, e qui faccio un mea culpa, anche meglio. Non c'ero io a brontolare, che a volte voglio decidere tutto io e non va bene.
Per cui, ieri, mi chiedevo se quando si parla di papà che non fanno, che non sanno o che pasticciano, non sia piuttosto la mania delle mamme di controllare, di mettersi al centro, di occupare tutti gli spazi.
Ora.
Non è necessario prendersi una gran influenza per fare l'esperimento, anzi, secondo me fatto da sane è meglio.
Lasciare spazio ai papà, fare un passo indietro, permettere che ci siano modalità leggermente diverse da quelle che abbiamo in mente noi, noi che siamo portate ad organizzare tutto per fare in modo che niente sfugga, è utile a tutti. E' più divertente. E' più amorevole.
Papà, siete d'accordo?
E voi mamme?



venerdì 7 giugno 2013

Febbre.

Ma posso avere la febbre il 7 giugno?
Sì.
Assolutamente sì.
Ci vediamo lunedì.
Buon fine settimana.

giovedì 6 giugno 2013

Telepatia. Ci credi?

Quando entriamo in ascensore, Cigolino si saluta allo specchio.
Fa proprio ciao ciao con la manina.
Nei suoi giorni migliori, quando è proprio di buon umore, si da anche un sacco di baci, tutto contento.
I baci, ho capito, sono un modo diverso di comunicare contentezza, non solo affetto.
Bacia la macchinina con cui sta giocando, il coniglietto della nanna, i giochi del bagnetto.
Spesso mi avvicina le cose perchè le baci anch'io. E' giusto che sappiate che la Wising bacia tutti, così, mamma di facili costumi, mi trovo coinvolta in strette relazioni con Barbapapà e perfino con  le ventose antiscivolo della vaschetta da bagno.
D'altra parte non potrei mai screditare gli slanci affettivi di un bimbo di 2 anni, no?
Abbiamo poi preso l'abitudine di salutare gli alberi della via, che sono tantissimi.
Non so bene come sia nata la faccenda.
Voglio dire, io lo faccio di salutare alberi e fiori, ma tra me e me, in pensieri positivi verso ciò che mi circonda. Pensieri, appunto. Quindi: come diavolo ha fatto Cigolino a scoprire e fare sua questa abitudine?
Telepatia.
Non c'è altra spiegazione.
Naturalmente, per mia natura, sono piuttosto restia a credere alla telepatia.
Quindi ho fatto qualche ricerca per capire cosa ne pensa il mondo.
Fate un tentativo, inserite in google questa ricerca: telepatia tra madre e figlio.
Vi si aprirà un mondo.
Di parecchie cazzate.
Di qualcosa di buono.
Di spunti interessanti di riflessione.
Ci sono diversi studi in proposito. Il presupposto comune è che il legame tra madre e figlio non termina con il parto, ma prosegue anche nel primo periodo di vita. E' poi il sopraggiungere del linguaggio che in qualche modo fa retrocedere la telepatia a sola capacità potenziale e non attuata.
Negli animali, la telepatia, è molto forte per tutta la vita: avendo un linguaggio molto ridotto, si aiutano con il pensiero. In questo caso sono più possibilista: sono sempre stata convinta che il modo migliore di parlare ai miei gatti fosse via pensiero.
E so anche cosa state pensando adesso: che sono un po' fuori di testa :) Visto? Funziona!
Il legame, la relazione pare, siano di per sè i requisiti fondamentali per avere un'efficace trasmissione telepatica: quale legame più forte di quello tra mamma e figlio? E' come fosse il linguaggio del cuore, una comunicazione diretta, senza interferenze o incomprensioni.
Se così è, mie care, sarà bene fare molta, molta attenzione a ciò che pensiamo.
Metti che davvero il pupo sappia leggere le immagini nella mente di mammà, è un attimo creare malintesi che durano una vita.
Meglio quindi darsi qualche regola.
1) Non pensare mai troppo forte;
2) Non pensare mai chiaramente che oggi avreste preferito un giro da sole in centro, invece che star lì a chiacchierare con la scimmia in peluche;
3) Pensieri positivi in presenza dei bambini
4) Pensieri rivolti al pupo e non estraniarsi, che se ne accorge subitissimo che non siete lì con lui. Che poi si sente trascurato, si sente insicuro e lo rinfaccerà da grande.
Ma se imparassimo, anche a utilizzarla a nostro vantaggio questa (presunta) telepatia?
Immagini semplici da trasmettere, senza l'intralcio del linguaggio.
I giochi in ordine.
La pappa finita, tutta.
L'uso del vasino.
Dormire più a lungo di mamma e papà.
Secondo me vale la pena provarci. Sperimentare.

Vi è mai capitato di avere la netta sensazione di poter comunicare con vostro figlio (ma vale anche il marito, la mamma ecc.) con la sola forza del pensiero?

mercoledì 5 giugno 2013

Baby box.

A guardare verso nord, un po' ci si perde.
Oltre la Germania, per me, è un indistinto Nord-Europa, dove fa anche freddo, la luce è quella che è e chissà come fanno.
La notizia di oggi arriva proprio da lì e mi ha intenerita così tanto che ve la voglio raccontare.
Le mamme finlandesi ricevono, dal 1938, una scatola di cartone dallo Stato con i beni di primissima accoglienza per il bebè in arrivo.
All'inizio era stata questione di necessità. La Finlandia era un Paese molto povero, morivano tanti bimbi, non si trovava un vero rimedio a questa sciagura.
Così lo Stato iniziò a inviare La Scatola alle famiglie più povere. Conteneva soprattutto stoffa per fare i vestitini. Non passarono dieci anni che la scatola cominciò ad essere inviata a tutte le future mamme, senza distinzione di status sociale.
Da allora è diventata un simbolo, un rito di passaggio: così importante che sceglie di riceverla il 95% delle mamme, mentre solo il 5% sceglie di ricevere i soldi (140 euro).
La Scatola non è importante solo per il contenuto, che negli anni è cambiato, ma anche di per sè: è diventata tradizione, infatti, utilizzare quella scatola come prima culla per il bebè. La versione odierna si è adattata all'usanza e oltre a mini sacco a pelo, pannolini (di stoffa, ecologici), giochi per la dentizione, tutina da neve (vedi? è vero fa freddissimo lassù), contiene il materasso e il coprimaterasso adatto alla scatola.
Questo dono ha molti significati: oltre a un primissimo supporto, è condivisione profonda del senso sociale di protezione e vuole incoraggiare le buone pratiche parentali.
Accudimento prima di tutto, ma anche e soprattutto caldeggiare l'abitudine a far dormire il bebè da solo, non nel lettone con mamma e papà.
Sarà la forza del simbolo, sarà, che tra 4 pareti di cartone solido, sarà che basta poco in fondo per prendere coscienza collettiva che l'arrivo di un bimbo è un bene per tutti, adesso la Finlandia è il Paese che ha il minor tasso di mortalità infantile al mondo.
L'articolo che racconta di questa tradizione lo trovate qui.
Immagino anche bimbi indipendenti.
La scatola di cartone come prima culla mi piace tantissimo. Ispira senso di protezione, come se niente potesse turbare quel piccolo mondo. E' una soluzione amorevole, nel suo significato, economica e molto pratica.
Mi piace molto anche il suggerimento implicito: è meglio se il bebè impara a dormire da solo, da subito.
E' un pensiero semplice, quello dello Stato Finlandese. Credo anche abbia costi assolutamente sostenibili.
Penso a come mi ha colpito, emozionata, il piccolo kit che mi hanno consegnato in ospedale, quando è nato Cigolino: due pannolini, un telino per il cambio, salviettine umidificate e un bagnoschiuma delicato.
Un niente.
Ma c'era, per noi, in quel momento, tutto il nostro nuovo mondo.
Capisco bene, quindi, come la tradizione finlandese arrivi ancora vivace e sentita dopo 75 anni.

Quale è stato per voi il dono (magari inaspettato) che vi ha dato il senso pieno del bebè in arrivo?

martedì 4 giugno 2013

La doppia vita.

Mio figlio, lui, il duenne Cigolino ha una doppia vita.
Quella che ha con noi e quella senza di noi, durante il giorno.
Lo scorso fine settimana il tempo è stato clemente, addirittura soleggiato, caldo, piacevolissimo.
Quindi, abbiamo passato parecchio tempo al parco.
Che io non sia portata per la vita da parco è cosa risaputa: proprio non sono il tipo di mamma che si panchina e ammira il pargolo mentre si tuffa dallo scivolo; non sono da chiacchiera e soprattutto, a differenza di molte che ho osservato, non arrivo con derrate alimentari e un'intera ludoteca da distribuire ai vari bimbi.
Cigolino però si diverte un mondo, giustamente, per cui non sto lì a considerare se mi va oppure no e si va.
Il più delle volte ci va GF, che è bravissimo e io li raggiungo dopo un po', il tempo di convincermi di doverci proprio andare ecco.
Domenica invece eravamo Cigolino e io.
Abbiamo esplorato scivoli e altalene, abbiamo rubato palle e bici agli altri bambini e una volta stufi di queste cose che tutti fanno, abbiamo fatto capriole sul prato. Ci siamo ruzzolati, rincorsi, tuffati nell'erba.
Io pensavo alle mamme laggiù sulla panchina, sempre abbastanza fescion e a me ormai ricoperta di fili d'erba e accaldata. Se ci stavano guardando, probabilmente loro stavano ridendo.
Tant'è. La doppia vita di Cigolino.
Una mamma, che chiacchierava con mia sorella, vede arrivare Cigolino ed è esclama: "ah ma è lui quindi tuo nipote? è il boss del parchetto".
Ah sì? penso io - proprio lui, questo cicciolotto di 2 anni?
"Ha un caratterino!!! si fa rispettare" - continua lei divertita "li comanda tutti, anche quelli più grandi".
Aaah sììì??? a questo punto mi presento. Lei ride e mi dice "sta proprio crescendo, deve essere un bel furbetto".
Ecco. Ci sono mamme che io non conosco, ma Cigolino sì.
Ci sono mamme che lo conoscono da tempo e notano le evoluzioni del carattere.
Ci sono bambini che vengono cazziati da Cigolino e io neppure lo so; palle che vengono sottratte, altalene difese strenuamente e io non ne so nulla.
Ci sono nonne che lo abbracciano e lo salutano per strada, e io non so chi siano.
Il destino della mamma fuori casa.
Così è un attimo chiedermi: e quando sarà più grande, quali cose saprò e quali no?
Mi assale un po' di inquietudine.
E voi cosa avete scoperto dei vostri bambini? ;)